xerox
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domenica 8 novembre 2015
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bond, indistruttibile bond...
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Come scrissi nella mia presentazione a My Movies c'ho la mia bella età... Leggo che Bond è arrivato alla 24^ puntata. Io mi ricordo che l'ho cominciato a vedere quando Connery (naturalmente per me l'UNICO Bond!) era alle prese con Ursula Andress e Moneypenny era Lois Maxwell. Chi è Bond? Bond è tutti noi, che mentre lavoriamo nel nostro ufficio incavolandoci con colleghi e capi, sogniamo di essere ai tropici con una Bond girl sorseggiando un Vodka-Martini agitato non mescolato, dopo avere salvato il mondo uccidendo una salva di cattivoni...Di Bond si potrebbe parlare per un intero libro, altro che un commento... Daniel Craig è un attore che mi piace. L'ho visto anche in altri ruoli, e non mi pare malaccio.
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Come scrissi nella mia presentazione a My Movies c'ho la mia bella età... Leggo che Bond è arrivato alla 24^ puntata. Io mi ricordo che l'ho cominciato a vedere quando Connery (naturalmente per me l'UNICO Bond!) era alle prese con Ursula Andress e Moneypenny era Lois Maxwell. Chi è Bond? Bond è tutti noi, che mentre lavoriamo nel nostro ufficio incavolandoci con colleghi e capi, sogniamo di essere ai tropici con una Bond girl sorseggiando un Vodka-Martini agitato non mescolato, dopo avere salvato il mondo uccidendo una salva di cattivoni...Di Bond si potrebbe parlare per un intero libro, altro che un commento... Daniel Craig è un attore che mi piace. L'ho visto anche in altri ruoli, e non mi pare malaccio... Ma Bond, Bond è un'altra cosa... Bond Connery mentre faceva sci d'acqua con una mano sparava al cattivo e con l'altra si beveva il suo drink, prima di arrivare in spiaggia fresco come una rosa dalla bellona di turno... L'ironia, LA LEGGEREZZA, è la cosa FONDAMENTALE che mi pare manchi a Craig... Ogni tanto pare anche che sorrida, a volte, ma più che un sorriso, pare una paresi... Parlando del film: bellissimo l'inizio della festa dei morti a Città del Messico. Ti fa proprio venire voglia di essere lì... E un particolare che per me è una perla. Dopo aver fatto fuori la solita salva di cattivi, Craig si sente chiedere da Monica Bellucci (col fiatone): "E adesso che facciamo?". Stacco, e si vedono subito a letto che si scambiano i fluidi... NON C'ENTRAVA NULLA!!! Mi sono fatto un sacco di risate...
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[+] un altro godibile e coinvolgente episodio di 007
(di tom87)
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steo89
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lunedì 9 novembre 2015
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un ottimo epilogo per craig!
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uno dei migliori Bond in assoluto. Sam Mendes dopo Skyfall ci regala un altro ottimo film di James Bond. Oltre al fantastico Daniel Craig il regista produce un ottimo film sia tecnicamente che scenograficamente con riprese mozzafiato, una colonna sonora bellissima(come in Skyfall) e un'ottima fotografia. Consigliatissimo per i veri fan della saga...purtroppo non tutti possono capire la bellezza di questa saga
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filippo catani
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martedì 10 novembre 2015
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007 resiste al passare del tempo
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Città del Messico. Su disposizione della defunta M, 007 si reca in Messico per eliminare un pericoloso criminale facente parte di una più vasta rete terroristica denominata SPECTRE. Intanto a Londra il programma doppio zero rischia l'annullamento.
La sequenza iniziale lascia letteralmente senza fiato ed ha assorbito buona parte del budget del film. Quindi poi troviamo inseguimenti, una trama scorrevole, citazioni di film precednti, il ritorno di Q e le immancabili belle donne. Diciamo che il prodotto si difende dall'usura del tempo. Gli unici appunti si possono fare ad una durata decisamente eccessiva (una sforbiciata di 25-30 minuti non avrebbe tolto nulla al film) e una parte che, a mio avviso, non rende particolare giustizia a Waltz.
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Città del Messico. Su disposizione della defunta M, 007 si reca in Messico per eliminare un pericoloso criminale facente parte di una più vasta rete terroristica denominata SPECTRE. Intanto a Londra il programma doppio zero rischia l'annullamento.
La sequenza iniziale lascia letteralmente senza fiato ed ha assorbito buona parte del budget del film. Quindi poi troviamo inseguimenti, una trama scorrevole, citazioni di film precednti, il ritorno di Q e le immancabili belle donne. Diciamo che il prodotto si difende dall'usura del tempo. Gli unici appunti si possono fare ad una durata decisamente eccessiva (una sforbiciata di 25-30 minuti non avrebbe tolto nulla al film) e una parte che, a mio avviso, non rende particolare giustizia a Waltz. Per il resto bene Craig al suo ultimo (?) Bond cosi come la regia di Mendes lui certamente all'ultima direzione della saga. Resta comunque un film spettacolare, godibile e soprattutto di evasione. Skyfall però ci era piaciuto di più.
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fema17
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mercoledì 11 novembre 2015
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lo spartiacque del moderno bond
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Sia chiaro, parlo da estremo appassionato e cultore della saga, ma proprio per questo, sono assolutamente convinto nel dire che chi non conosce i precedenti tre film con Daniel Craig perde il 30% del significato e della bellezza di questo ventiquattresimo capitolo, ma chi non conosce tutti e 23 i film della saga, potrà apprezzare solo il 40% del film, lasciandone il restante 60%, la sua maggioranza, in una cortina di nebbia che lo lascerà nel dubbio riguardo la sua qualità, carpendone solo la sua vena umoristica, la sua azione e la sua estetica. Spectre è un film che trascende Bond, è la sua "summa", il ricongiungimento di ogni cosa accaduta fino ad ora, dagli attori, agli antagonisti, alle situazioni.
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Sia chiaro, parlo da estremo appassionato e cultore della saga, ma proprio per questo, sono assolutamente convinto nel dire che chi non conosce i precedenti tre film con Daniel Craig perde il 30% del significato e della bellezza di questo ventiquattresimo capitolo, ma chi non conosce tutti e 23 i film della saga, potrà apprezzare solo il 40% del film, lasciandone il restante 60%, la sua maggioranza, in una cortina di nebbia che lo lascerà nel dubbio riguardo la sua qualità, carpendone solo la sua vena umoristica, la sua azione e la sua estetica. Spectre è un film che trascende Bond, è la sua "summa", il ricongiungimento di ogni cosa accaduta fino ad ora, dagli attori, agli antagonisti, alle situazioni. Limitarsi a parlare della pellicola di Mendes come di un qualsiasi film alla sua prima uscita è estremamente riduttivo. C'è una storia lunga 50 anni dietro, una sceneggiatura studiata al dettaglio, sensi metaforici che sono essenziali da capire è che ne fanno un vero capolavoro nel mondo di Bond. La sequenza finale è un tuffo al cuore, ma lo può essere per due motivi, che non svelerò, ma che chi è preparato capirà una volta che, visto il film e cercando una spiegazione razionale, si sarà guardato indietro di 40 anni e più. Non mi resta che augurare una buona visione a tutti!
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poldino
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venerdì 13 novembre 2015
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spectre: ritorno alla quasi normalità per 007
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Dopo il grande successo ottenuto con Skyfall, Sam Mendes torna alla regia del suo secondo film di 007.
L'inizio è abbastanza improbabile. James Bond si trova in mezzo alla Festa del Giorno dei morti a Città del Messico, dove uccide Marco Sciarra,
membro di un'ignota organizzazione criminale che stava pianificando un attentato.
Bond prende l'anello dell'uomo e partono i deludenti titoli di testa accompagnati dalla scialba title track Writing's On The Wall cantata da Sam Smith.
La parola chiave di questo film è sicuramente "nostalgia".
Sam Mendes, dopo essere tornato indietro nel tempo con il personaggio, lo fa riedere all'oggi, riattraversando tutta la galleria di personaggi e di cimeli del passato.
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Dopo il grande successo ottenuto con Skyfall, Sam Mendes torna alla regia del suo secondo film di 007.
L'inizio è abbastanza improbabile. James Bond si trova in mezzo alla Festa del Giorno dei morti a Città del Messico, dove uccide Marco Sciarra,
membro di un'ignota organizzazione criminale che stava pianificando un attentato.
Bond prende l'anello dell'uomo e partono i deludenti titoli di testa accompagnati dalla scialba title track Writing's On The Wall cantata da Sam Smith.
La parola chiave di questo film è sicuramente "nostalgia".
Sam Mendes, dopo essere tornato indietro nel tempo con il personaggio, lo fa riedere all'oggi, riattraversando tutta la galleria di personaggi e di cimeli del passato.
Torna la Spectre, tornano le bond girls (nel vero senso della parola),la Rolls Royce in stile Goldfinger, come anche il cattivissimo braccio destro di Blofeld che richiama alla memoria Oddjob.
I richiami al passato ed ai vecchi films della serie sono tantissimi.
Nel complesso è sicuramente un film gradevole e soprattutto fluido nella narrazione.
Accontenta sia i nostalgici dei vecchi films, sia i giovani.
Il film non è sicuramente perfetto, ma tutto sommato non è affatto male.
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florentin
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giovedì 12 novembre 2015
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da vedere. ma con qualche riserva.
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Tre stelle sono troppe,due troppo poche: quindi 6 1\2. Primo:il title-track per niente emozionante -siamo lontani da quelli trascinanti di un tempo, in testa Shirley Bassey (Goldfinger), poi Adele (Skyfall). Lui ,Craig, ormai col fiatone anche se non sembra; la Bellucci una comparsata che c'entra quasi nulla,e la guepière solo in campo lungo che uno invece si aspettava la zoomata proprio lìsu quel nero giarrettierato. La corsa sul Lungotevere roba da joystick. Dicono 'intimista' questo 'nuovo' 007, ma mi spieghino cosa significhi. La Bond-girl un po' Veronica Lake-Kim Basinger in L.A.Confidential, ma brava e di portamento elegante.
Christoph Waltz? Mah. Tarantino lo dirige meglio. Lo script? Déjà vu il tema della comunicazione globale con quello fuori di testa che vuole avere il mondo in mano, ma si vede che qualcosa di nuovo non si trova.
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Tre stelle sono troppe,due troppo poche: quindi 6 1\2. Primo:il title-track per niente emozionante -siamo lontani da quelli trascinanti di un tempo, in testa Shirley Bassey (Goldfinger), poi Adele (Skyfall). Lui ,Craig, ormai col fiatone anche se non sembra; la Bellucci una comparsata che c'entra quasi nulla,e la guepière solo in campo lungo che uno invece si aspettava la zoomata proprio lìsu quel nero giarrettierato. La corsa sul Lungotevere roba da joystick. Dicono 'intimista' questo 'nuovo' 007, ma mi spieghino cosa significhi. La Bond-girl un po' Veronica Lake-Kim Basinger in L.A.Confidential, ma brava e di portamento elegante.
Christoph Waltz? Mah. Tarantino lo dirige meglio. Lo script? Déjà vu il tema della comunicazione globale con quello fuori di testa che vuole avere il mondo in mano, ma si vede che qualcosa di nuovo non si trova.
2 ore e mezzo con qualche lungaggine di troppo (almeno di un quarto d'ora dopo l'intermission): speriamo (lo dico da collezionista) in un director's cut più essenziale:quando si sa già come andrà a finire una storia,inutile menarla).
Il prologo di Città del Messico è la parte migliore del film. Il crollo del palazzo, dopo quello di Venezia invece un sequel un po' così.
Anche sul colore ho qualche dubbio; e Sam Mendes(quando metti Tangeri in un film -anche magari solo come fondale alla Hitchcock- hai già fatto la ruffianata) conosce a memoria Peckinpah e Leone.
Comunque per un'ora non ho guardato l'orologio. Sarei arrivato al 7 e forse anche 7 1\2, se non fosse stato troppo lungocome dicevo.
(Fulgor di Firenze ore 17.30 del 9 Novembre, E 4.50; complimenti per le poltroncine comode e il confortevole spazio-gamabe; lodevole anche il sonoro, ben captabile,cosa non proprio 'normale' anche in sale più blasonate).
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flyanto
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lunedì 16 novembre 2015
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un bond sempre i forma nonostante gli anni che pas
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Ennesimo film sul famosissimo agente segreto James Bond, più esattamente quarta pellicola interpretata da Daniel Craig nei panni di 007. Forse la sua l'ultima, non si sa ancora.... La vicenda, come al solito, è molto movimentata, ricca di avventure più o meno pericolose (e parecchio improbabili nella realtà) da cui l'affascinante agente riesce sempre ad uscirne illeso e vincitore, due fazioni ben schierate l'una contro l'altra (quella di Bond, ovviamente, e quella dei suoi nemici da debellare), donne splendide e seducenti (Léa Seydoux e Monca Bellucci) a cui Bond non si tira affatto e giustamente indietro, scene spettacolari di inseguimenti ed attacchi parecchio irreali ma pur sempre accattivanti e coinvolgenti nonchè ambienti di lusso sfarzoso molto patinati con altrettanti oggetti (macchine, vestiti, gioielli, ecc,.
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Ennesimo film sul famosissimo agente segreto James Bond, più esattamente quarta pellicola interpretata da Daniel Craig nei panni di 007. Forse la sua l'ultima, non si sa ancora.... La vicenda, come al solito, è molto movimentata, ricca di avventure più o meno pericolose (e parecchio improbabili nella realtà) da cui l'affascinante agente riesce sempre ad uscirne illeso e vincitore, due fazioni ben schierate l'una contro l'altra (quella di Bond, ovviamente, e quella dei suoi nemici da debellare), donne splendide e seducenti (Léa Seydoux e Monca Bellucci) a cui Bond non si tira affatto e giustamente indietro, scene spettacolari di inseguimenti ed attacchi parecchio irreali ma pur sempre accattivanti e coinvolgenti nonchè ambienti di lusso sfarzoso molto patinati con altrettanti oggetti (macchine, vestiti, gioielli, ecc,..). Ecco, questo è in breve il contenuto dei popolarissimi films di James Bond a cui anche quest'ultimo si allinea in maniera adeguata rispondendo perfettamente a ciò che il pubblico si aspetta di vedere.
Daniel Craig, risulta sempre perfetto ed in ottima forma fisica, nonostante siano trascorsi svariati anni dal suo primo Bond (precisamente otto anni), Léa Seydoux, ultima Bond girl, si rivela affascinante ma non del tutto come, invece, altre precedenti (vedi, per esempio, la tanto amata dal primo Bond/Craig e poi purtroppo defunta Eva in "Casino Royale"), Monica Bellucci personaggio fortunatamente solo di contorno e pertanto non di spicco visto le sue modeste doti di attrice, Ralph Fiennes qui purtroppo affatto esaltante o, per lo meno, non all'altezza di molti suoi ruoli precedenti e per giunta con un notevole quantitativo di botox sul viso da renderlo statico nelle sue espressioni, ed infine l' ottimo Christoph Waltz nei panni del nemico numero uno di Bond.
Insomma, un film in generale molto ben girato e montato ma, del resto, Sam Mendes è un regista di alto livello sotto tutti gli aspetti, e dunque esso risulta sicuramente piacevole a vedersi. Forse, avrebbe potuto essere accorciato di una ventina/quindicina di minuti, ma le scene spericolate e mirabolanti riescono in ogni caso a sopperire a ciò.
Per gli appassionati del genere.
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fabiofeli
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martedì 1 dicembre 2015
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007: non si vive due volte
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Gli ingredienti giusti sembrano esserci: la chitarra con la corda bassa, il protagonista inquadrato al centro della canna della pistola, il colpo fatale all’avversario e poi l’inizio travolgente con la morte scampata di un soffio sopra i cornicioni e sotto i palazzi che crollano, l’inossidabile Mr. M e una Moneypenny giovane e di colore. In più c’è molto da pensare in chiave psicologica su un possibile sviluppo del personaggio, non più adolescente ed in cerca della madre nella donna amata, e con il “cattivo” che cerca di ricacciarlo nell’immaturità con lo stimolo dei ricordi. Ma questo James Bond tutto quello che acquista sul lato psicologico lo perde in azione – non ingannino i caroselli automobilistici, pur notevoli, nei vicoli di Roma con l’obbiettivo puntato sui monumenti o sulle bellezze paesaggistiche di mezzo mondo -; e perde soprattutto la simpatica ironia di quel manichino spietato impersonato da Sean Connery , sempre a 007 secondi dalla morte, in situazioni impossibili di fronte ad avversari altrettanto spietati e soverchianti.
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Gli ingredienti giusti sembrano esserci: la chitarra con la corda bassa, il protagonista inquadrato al centro della canna della pistola, il colpo fatale all’avversario e poi l’inizio travolgente con la morte scampata di un soffio sopra i cornicioni e sotto i palazzi che crollano, l’inossidabile Mr. M e una Moneypenny giovane e di colore. In più c’è molto da pensare in chiave psicologica su un possibile sviluppo del personaggio, non più adolescente ed in cerca della madre nella donna amata, e con il “cattivo” che cerca di ricacciarlo nell’immaturità con lo stimolo dei ricordi. Ma questo James Bond tutto quello che acquista sul lato psicologico lo perde in azione – non ingannino i caroselli automobilistici, pur notevoli, nei vicoli di Roma con l’obbiettivo puntato sui monumenti o sulle bellezze paesaggistiche di mezzo mondo -; e perde soprattutto la simpatica ironia di quel manichino spietato impersonato da Sean Connery , sempre a 007 secondi dalla morte, in situazioni impossibili di fronte ad avversari altrettanto spietati e soverchianti. Le donne che incontra non sono più solo corpi – ed è giusto sia così, ci mancherebbe! – e dimostrano di ragionare trovando modo di abbandonarlo dopo aver subito il suo fascino. Un bilancio quasi in pareggio, quindi, senza che si produca l’acuto che ci aspetteremmo da Sam Mendes dopo la buona prova di Revolutionary Road. Manca la favola-JamesBond, quella che si vorrebbe vivere in un’altra vita. La pellicola conta su un buon cast e lo si può vedere, anche se entusiasmerà principalmente gli appassionati dei film di azione.
Valutazione ** e ½
FabioFeli
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maramaldo
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mercoledì 18 novembre 2015
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"piuttosto che interpretare di nuovo james bond...
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Avete letto tutti la dichiarazione completa di Craig. Che dire? Notizia consolante, tuttavia. Buona fortuna, Daniel. Potrai sempre rifarti con un biopic, data quella somiglianza. Impenetrabile e gelido. Ironico, se permetti...Pensi che per esserlo basti che il nodo della cravatta non si allenti neanche dopo inseguimenti, capitomboli e colluttazioni? Vuoi mettere Sean Connery che esce dalla muta in smoking aggiustandosi la camelia all'occhiello? Forse l'ironia è quella.
Non ce l'ho con te. E' Sam Mendes il nemico di 007. Uno che, profittando del richiamo della sigla, ha mandato sullo schermo le solite acrobazie ed apocalissi pirotecniche le quali, senza quel "brand", sarebbero state prontamente archiviate assieme a quelle di altri opere similari.
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Avete letto tutti la dichiarazione completa di Craig. Che dire? Notizia consolante, tuttavia. Buona fortuna, Daniel. Potrai sempre rifarti con un biopic, data quella somiglianza. Impenetrabile e gelido. Ironico, se permetti...Pensi che per esserlo basti che il nodo della cravatta non si allenti neanche dopo inseguimenti, capitomboli e colluttazioni? Vuoi mettere Sean Connery che esce dalla muta in smoking aggiustandosi la camelia all'occhiello? Forse l'ironia è quella.
Non ce l'ho con te. E' Sam Mendes il nemico di 007. Uno che, profittando del richiamo della sigla, ha mandato sullo schermo le solite acrobazie ed apocalissi pirotecniche le quali, senza quel "brand", sarebbero state prontamente archiviate assieme a quelle di altri opere similari. E non solo, volendo impedire ad altri di sfruttare questa opportunità, da tempo medita di far fuori la creatura di Fleming. Non potendo,per contratto,farlo deflagrare, tenta di toglierlo dalla circolazione mandandolo in pensione, rovinandogli la reputazione (antieroe stanco, ecc).
Ma chi (o cosa) ha valicato il secolo è un osso duro. James Bond ha un futuro. C'è già chi lo vede, nero. Beninteso la longevità è soggetta ad evoluzione (o involuzione). Del gusto. E'per questo che non sono tranquillo. Dovessimo, un giorno, dopo Connery, Lazemby & Co. rimpiangere Craig & Mendes.
Sdrammatizziamo e occupiamoci di Spectre.
Ideato, secondo me, come terminal dell'epopea bondiana, è stato montato come un'antologia commemorativa, riprendendo sequenze famose e schiaffando alla rinfusa elementi caratteristici tipo i martini o il gattaccio bianco.
Non senza l'impronta del genio o, meglio, i segni di un grosso mestiere. Un'ouverture: il Totentanz di un carnevale messicano. Un intermezzo: l'onirica rincorsa di due bolidi in una Roma addormentata. Costose divagazioni autoriali con cui Mendes si è mangiato un budget da colossal. Ciò che lo ha portato a squilibri stilistici ossia a micragnosi ripieghi. Cito tra tutti il cartongesso con cui ha rivestito il pianterreno del Palazzo della Civiltà. Soluzione minimalista. Come minimalista è l'espressione di Monica Bellucci, mascherata da dark lady del Sud, con veletta. Bond-girl di complemento.(Sul "bond" si può trattare...) No comment su Moneypenny, rispetto il vostro dolore. Ma la Madeleine...Il comune spettatore si aspetta una ragazza rigogliosa che sorge dal mare o, almeno, si adagia languida a bordopiscina. Abbiamo, invece, una poveretta infagottata in un pastrano a due petti, freddina e scialbetta. Ma, dicono, a Léa Seydoux è andata peggio in The Lobster. Vuol dire che è nata "spectre".
Ci sono ben altri maltrattamenti. Il gran cattivo, arrestato ai sensi di legge (giuro, non scherzo). Scontati i domiciliari, tornerà, speriamo più bieco di prima, in tempo per partecipare a 007/25.
Lunga Vita a Bond...James Bond!
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lucio
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venerdì 13 novembre 2015
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james bond, il trionfo del cinema
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Mi reco al cinema nei giorni feriali per poter essere "il padrone silenzioso" della sala.Con Spectre - 007 sono stato fortunato. Una volta spente le luci ho potuto assaporare il gusto indefinibile dello stare soli in un luogo accogliente per vedere di nuovo in azione Sam Mendes dietro la macchina da presa. Il regista di American Beauty (capolavoro assoluto che, di tanto in tanto, rivedo con la stessa emozione), oltre a conferire un senso filosofico ad un foglio di carta trasportato dal vento, è riuscito a dare una svolta esistenziale ad un agente segreto che, prima di lui, appariva bello in senso estetico, ma poco incline a guardare di notte il cielo stellato. Sam Mendes ha cambiato gli stilemi.
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Mi reco al cinema nei giorni feriali per poter essere "il padrone silenzioso" della sala.Con Spectre - 007 sono stato fortunato. Una volta spente le luci ho potuto assaporare il gusto indefinibile dello stare soli in un luogo accogliente per vedere di nuovo in azione Sam Mendes dietro la macchina da presa. Il regista di American Beauty (capolavoro assoluto che, di tanto in tanto, rivedo con la stessa emozione), oltre a conferire un senso filosofico ad un foglio di carta trasportato dal vento, è riuscito a dare una svolta esistenziale ad un agente segreto che, prima di lui, appariva bello in senso estetico, ma poco incline a guardare di notte il cielo stellato. Sam Mendes ha cambiato gli stilemi.Ha rinnovato dove era possibile con il suo pensiero immaginifico.In tal modo anche le azioni spericolate in elicottero o la guida folle nel cuore di Roma assumono l'impatto effervescente del brivido unito ad una concretezza di fondo di rara bellezza. La scena finale sul ponte è da cineteca.
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