gpistoia39
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venerdì 6 novembre 2015
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era la festa del 2 novembre:halloween
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Siamo alle solite, le citazioni sciocche si sprecano. Anche in 007 Spectre, come in molti altri film di James Bond il film inizia con un antefatto, la scena prima compare prima dei titoli del film, del nome del regista, dello sceneggiatore ecc. In questo modo si procede come tutti gli altri precedenti 007. Li ho visti tutti: quelli storici con Sean Connery e quelli con Roger Moore, registi diversi ma presentazioni dei film che procedono con uno schema, sempre quello. Ed è proprio questo schema che mi piace, perché posso ammirare i nuovi effetti speciali sempre più ricercati e moderni. E anche l'andatura del film è sempre quella e mi piace: c'è sempre la prima parte (presentazione del problema, il nemico, la Spectre, l'indagine, Bond indaga, Bond viene preso dal Boss dell'organizzazione e torturato ed è in pericolo di vita, poi c'è il finale con la soluzione del problema e la vittoria di Bond.
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Siamo alle solite, le citazioni sciocche si sprecano. Anche in 007 Spectre, come in molti altri film di James Bond il film inizia con un antefatto, la scena prima compare prima dei titoli del film, del nome del regista, dello sceneggiatore ecc. In questo modo si procede come tutti gli altri precedenti 007. Li ho visti tutti: quelli storici con Sean Connery e quelli con Roger Moore, registi diversi ma presentazioni dei film che procedono con uno schema, sempre quello. Ed è proprio questo schema che mi piace, perché posso ammirare i nuovi effetti speciali sempre più ricercati e moderni. E anche l'andatura del film è sempre quella e mi piace: c'è sempre la prima parte (presentazione del problema, il nemico, la Spectre, l'indagine, Bond indaga, Bond viene preso dal Boss dell'organizzazione e torturato ed è in pericolo di vita, poi c'è il finale con la soluzione del problema e la vittoria di Bond. Gira e rigira semplificando e andando all'osso, alla vera sintesi le cose stanno proprio così. Ed è per questo che vado a vederli tutti, tutti, non ne ho perso uno. Questo ultimo James Bond, questo biondo, molto bello, molto maschio, certo è molto più credibile di un Roger Moore e tutti quelli che sono venuti dopo. La scena della sfilata del 2 di novembre in stile carnevalesco di Rio e tipica di molti altri film su James Bond, ma queste ripetizioni sono rassicuranti, cioè a dire che 007 James Bond non ha età, va bene per tutte le stagioni, e anche se ha di più di 60 anni è sempre giovane. Questo è quello che conta secondo me. Se poi la vostra Signora Critica, vuol vederci il complesso d'edipo risolto, vuol farne una lettura freudiana, beh che si accomodi, a me viene da sorridere, quando non si sa cosa dire e si vuol dire qualcosa di nuovo non resta che la lettura psicanalitica, per l'amor di Dio, scomodiamo Freud per non dire altro. L'altro è che come tutti gli ultimi James Bond interpretati da Daniel Craig, anche questo è bellissimo, cupo, dark, effetti speciali forti, paesaggi meravigliosi, Roma, Londra, Il Tevere, il Tamigi, i fiumi che scorrono e le "cantine" la parte nascosta degli edifici vecchi, i posti nascosti e non visibili, dove avviene di tutto, lontano dagli occhi della gente comune. Che mi importa dell'interpretazione freudiana, non sarà mica la Vita di Michelangelo o Leonardo da Vinci. Dai, questi film mettono allegria, ci portano per mano come su un ottovolante su e giù, dal buio alla luce, dal pericolo, alla vittoria, alla soluzione di qualcosa. E' cinema, cinema, cinema, un mondo fatto di sogno si entra e si esce contenti. Questo conta, lasciamo Freud ai film cervellotici, per carità vanno benissimo anche quelli, ma non sono 007, licenzia di uccidere.
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mario nitti
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sabato 7 novembre 2015
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sempre lo stesso film, ma si esce soddisfasfatti
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Come accade a James Bond almeno due volte per ogni film (questa volta tre) negli anni 90’ la serie sembrava ad un passo dalla morte, ma poi si è ripresa ed è tornata a nuovo splendore. A dimostrarlo questa sera la sala era piena e il pubblico, tra l’altro quanto mai eterogeneo: si andava dai bambini agli ultrasessantenni, gli habituè. Tutti sapevano cosa stavano per vedere: una scena iniziale d’azione (questa volta con un’ambientazione splendida a Città del Messico), la sigla con la canzone di successo, poi qualche litigio nella sede dell’MI6, con Moneypenny schierata dalla parte di James, “Q” che si inventa marchingegni che poi l’agente sfascerà, la caccia ad un cattivissimo, inseguimenti sulle montagne e in città, donne bellissime, un Martini (agitato e non mescolato), ecc.
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Come accade a James Bond almeno due volte per ogni film (questa volta tre) negli anni 90’ la serie sembrava ad un passo dalla morte, ma poi si è ripresa ed è tornata a nuovo splendore. A dimostrarlo questa sera la sala era piena e il pubblico, tra l’altro quanto mai eterogeneo: si andava dai bambini agli ultrasessantenni, gli habituè. Tutti sapevano cosa stavano per vedere: una scena iniziale d’azione (questa volta con un’ambientazione splendida a Città del Messico), la sigla con la canzone di successo, poi qualche litigio nella sede dell’MI6, con Moneypenny schierata dalla parte di James, “Q” che si inventa marchingegni che poi l’agente sfascerà, la caccia ad un cattivissimo, inseguimenti sulle montagne e in città, donne bellissime, un Martini (agitato e non mescolato), ecc. Gli ingredienti sono sempre quelli, davvero inutile aspettarsi sorprese: questa volta sono confezionati molto bene e con un ottimo senso del ritmo così il pubblico, e anche io, siamo usciti dalla sala soddisfatti.
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labombarda
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domenica 8 novembre 2015
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il mio nome è sempre bond, james bond
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La famiglia Broccoli conclude la tetralogia del reboot di James Bond, con questo Spectre, ritorno imprescindibile dei cattivi per antonomasia di 007. Sam Mendes, dopo il gioiello Skyfall, riesce comunque nell'intento di bissarne la qualità con un plot che si ricollega direttamente al mito cinematografico del personaggio, con una summa perfetta dei topos tipici dei film che hanno deliziato per anni i fan dell'agente segreto più amato al mondo. Senza parlare della trama che lascerò doverosamente alla visione degli spettatori, mi piace invece parlare del salto di qualità a Bond d'autore che Mendes ha decisamente fatto fare al franchise più longevo della storia del cinema.
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La famiglia Broccoli conclude la tetralogia del reboot di James Bond, con questo Spectre, ritorno imprescindibile dei cattivi per antonomasia di 007. Sam Mendes, dopo il gioiello Skyfall, riesce comunque nell'intento di bissarne la qualità con un plot che si ricollega direttamente al mito cinematografico del personaggio, con una summa perfetta dei topos tipici dei film che hanno deliziato per anni i fan dell'agente segreto più amato al mondo. Senza parlare della trama che lascerò doverosamente alla visione degli spettatori, mi piace invece parlare del salto di qualità a Bond d'autore che Mendes ha decisamente fatto fare al franchise più longevo della storia del cinema. Un'operazione che Nolan aveva già compiuto con il personaggio di Batman, ovvero di cogliere le pieghe intime e tormentate della vita di James Bond, ricollegandolo al valore letterario di Ian Fleming. Un eroe molto fisico e determinato, ma al tempo stesso disilluso sul mondo che lo circonda, con qualche dubbio sul senso del proprio lavoro e meno misogino e più innamorato delle donne che incontra. Insomma un Bond che si siede spesso sul lettino di Freud e fa i conti con il proprio traumatico passato. Impeccabili le sequenze di azione, con il frenetico montaggio del cinema contemporaneo di genere, una fotografia che tende al giallognolo intesa come omaggio al passato glorioso, uno score, quello di Thomas Newman, che ha reinventato le sonorità tipiche della serie, anche se il grande John Barry probabilmente da lassù guarda a David Arnold come l'ideale prosecutore del suo lavoro. Che dire, se non di non mancare assolutamente di vederlo, soprattutto per i fan religiosamente devoti come me, che seguo con immutata passione dall'età di otto anni, ora ne ho 60, l'agente 007, con la licenza, per fortuna, ancora di uccidere i cattivi.
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vincenzo ambriola
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domenica 8 novembre 2015
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variazioni su un tema canonico
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I tempi cambiano, i servizi segreti devono collaborare tra loro scambiandosi informazioni, la sezione doppio zero diventa obsoleta ora che droni e altre diavolerie tecnologiche possono fare il gioco sporco senza causare traumi psicologici. Inizia così l'ultimo film di 007, con James Bond a caccia del capo della misteriosa organizzazione chiamata Spectre. Rispettoso del canone tradizionale, Sam Mendes lavora sul lato umano del suo personaggio, mostrandolo da prospettive diverse e insolite. Costruisce un'immagine diversa, in linea con quella già vista in Skyfall, ma molto lontana dall'impostazione originale in cui l'agente segreto con licenza di uccidere era formale, freddo, gaudente.
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I tempi cambiano, i servizi segreti devono collaborare tra loro scambiandosi informazioni, la sezione doppio zero diventa obsoleta ora che droni e altre diavolerie tecnologiche possono fare il gioco sporco senza causare traumi psicologici. Inizia così l'ultimo film di 007, con James Bond a caccia del capo della misteriosa organizzazione chiamata Spectre. Rispettoso del canone tradizionale, Sam Mendes lavora sul lato umano del suo personaggio, mostrandolo da prospettive diverse e insolite. Costruisce un'immagine diversa, in linea con quella già vista in Skyfall, ma molto lontana dall'impostazione originale in cui l'agente segreto con licenza di uccidere era formale, freddo, gaudente. Film denso di citazioni e autocitazioni, riproposte in chiave moderna senza alcuna paura di cadute di stile, con una fotografia eccezionale e una cura maniacale dei dettagli, pecca forse nella scelta e nella recitazione degli altri personaggi, poco convicenti e a volte a disagio nelloro ruolo. Sovrasta su tutti Daniel Craig, consapevole di essere James Bond per l'ultima volta e, quindi, concentrato e molto presente. Ottima la musica e le ambientazioni, specialmente Roma che in alcune scene appare irriconoscibile e stupenda.
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icutino
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domenica 8 novembre 2015
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il secondo bond di mendes convince, ma...
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La seconda prova di Mendes con la saga di James Bond chiude il ciclo iniziato con Casino Royale, collegando gli antagonisti e le storie portate avanti negli ultimi film, conducendo l'agente segreto inglese allo scontro finale con l'organizzazione Spectre.
Mendes con questo film affronta una sfida molto impegnativa, tirando le fila delle vicende degli ultimi episodi della saga scavando ancora di più nella psicologia e nel passato di Bond e dando un seguito all' ottimo episodio Skyfall, senza banalizzare o rendere ripetitiva la storia.
Il film riesce bene nell'impresa, coinvolgendo lo spettatore con riprese e scene eccellenti, una fotografia curata e scelte stilistiche e scenografie da manuale.
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La seconda prova di Mendes con la saga di James Bond chiude il ciclo iniziato con Casino Royale, collegando gli antagonisti e le storie portate avanti negli ultimi film, conducendo l'agente segreto inglese allo scontro finale con l'organizzazione Spectre.
Mendes con questo film affronta una sfida molto impegnativa, tirando le fila delle vicende degli ultimi episodi della saga scavando ancora di più nella psicologia e nel passato di Bond e dando un seguito all' ottimo episodio Skyfall, senza banalizzare o rendere ripetitiva la storia.
Il film riesce bene nell'impresa, coinvolgendo lo spettatore con riprese e scene eccellenti, una fotografia curata e scelte stilistiche e scenografie da manuale. Tra le più emozionanti ci sono senza dubbio le già citate scene girate a Città del Messico, Tangeri e Roma compreso l'incredibile inseguimento in auto per le strade della capitale italiana.
Spectre tuttavia è meno convincente sul piano narrativo, mancando proprio nel descrivere la super organizzazione Spectre e il suo capo, Franz Hoberauser, che appare alla fine del film poco delineato e incisivo.
Allo stesso modo Hinx, lo spietato killer interpretato dall'imponente Bautista, assodato per uccidere Bond, risulta tutt'altro che indimenticabile, dimostrando comunque la sua brutale forza in un paio di belle scene d'azione.
La parentesi sentimentale di Bond con la protagonista femminile Madeleine Swann, interpretata dall'attrice Léa Seydoux, risulta a tratti poco approfondita, sacrificata all'interno di una trama già complessa.
Il film ha comunque il pregio di unire elementi classici della saga con il nuovo Bond inaugurato da Craig quasi dieci anni fa, confermando una formula che funziona e che ha portato nuovi stimoli alla serie.
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merilois
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martedì 10 novembre 2015
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spectre ti fa viaggiare
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Mi e' piaciuto questo film costosissimo come un diamante. Ti regalia delle vedute aeree di varie citta'. Splendida quella di Citta'' del Mexico con la festa dei morti. La regia e' eccezionale: ha un ottimo ritmo veloce con qualche breve momento di relax. La morale del film e' la lotta del bene, la democrazia, contro il potere ditattoriale di chi vuole controllare tutta l'informazione per servirsene a scopi personali. Gli interpreti hanno tutti il ruolo che gli compete. James Bond il solito invincibile: esce sempre illeso da incidenti gravissimi e sfascia auto ed aerei. La fatalona Monica Bellucci non tocca il corazon di J.B. ma Lea Seydoux lo fa innamorare. Cosa vogliamo chiedere di piu' a un film di evasione? C'e' avventura, splendide locations, belle macchine, belle donne, degli Ideali di giustizia.
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Mi e' piaciuto questo film costosissimo come un diamante. Ti regalia delle vedute aeree di varie citta'. Splendida quella di Citta'' del Mexico con la festa dei morti. La regia e' eccezionale: ha un ottimo ritmo veloce con qualche breve momento di relax. La morale del film e' la lotta del bene, la democrazia, contro il potere ditattoriale di chi vuole controllare tutta l'informazione per servirsene a scopi personali. Gli interpreti hanno tutti il ruolo che gli compete. James Bond il solito invincibile: esce sempre illeso da incidenti gravissimi e sfascia auto ed aerei. La fatalona Monica Bellucci non tocca il corazon di J.B. ma Lea Seydoux lo fa innamorare. Cosa vogliamo chiedere di piu' a un film di evasione? C'e' avventura, splendide locations, belle macchine, belle donne, degli Ideali di giustizia...Magari se fa dei bei incassi aiuta I profughi della Siria..chissa' se James Bond ... ma si il ns eroe lo farebbe...
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mavez
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giovedì 12 novembre 2015
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niente di eclatante... ma piacevole
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Mantenere viva una saga per decenni non è cosa facile , con SPECTRE rimane il classico impianto narrativo ( l' agente indistruttibile contro il cattivissimo per salvare il mondo ) con un James Bond privato quasi completamente di gadget tecnologici che si deve arrangiare nei modi più inverosimili ed a volte spassosissimi per fare il suo sporco lavoro. Cambiare questi presupposti vuol dire cambiare la saga di 007 , come è anche ovvio che tutto sembrerà a chi ha visto gli ultimi 10 film molto simili ad altre storie . Aspettarsi qualcosa di diverso non è comunque verosimile , nessuno ha tentato di fare un capolavoro ma solo di rimescolare i soliti elementi di azione e fotografia ( in certi casi veramente splendida ) per offrire un po di intrattenimento , e secondo me questo è il risultato, un film di intrattenimento e azione , a tratti piacevole senza velleità di essere un capolavoro .
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Mantenere viva una saga per decenni non è cosa facile , con SPECTRE rimane il classico impianto narrativo ( l' agente indistruttibile contro il cattivissimo per salvare il mondo ) con un James Bond privato quasi completamente di gadget tecnologici che si deve arrangiare nei modi più inverosimili ed a volte spassosissimi per fare il suo sporco lavoro. Cambiare questi presupposti vuol dire cambiare la saga di 007 , come è anche ovvio che tutto sembrerà a chi ha visto gli ultimi 10 film molto simili ad altre storie . Aspettarsi qualcosa di diverso non è comunque verosimile , nessuno ha tentato di fare un capolavoro ma solo di rimescolare i soliti elementi di azione e fotografia ( in certi casi veramente splendida ) per offrire un po di intrattenimento , e secondo me questo è il risultato, un film di intrattenimento e azione , a tratti piacevole senza velleità di essere un capolavoro . Considerato in questo modo vale sicuramente la pena di vederlo senza poi fissarsi sulle macroscopiche incongruenze ( del tipo sono a Londra, prendo l'auto e dopo 2 secondi sto girando per Roma ) perchè siamo al limite della fantascienza già dai tempi di Sean Connery ... Il film è fedele ai suoi presupposti , si tratta di film di 007 pieno di scene improbabili , cause certe di morte eluse nei modi più improponibili , trama lineare ed azione con effetti speciali ogni dove è possibile , la normalità per questo genere ....
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elgatoloco
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martedì 23 agosto 2016
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un bond diverso dal solito
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Sam Mendes , anzi il suo"SPectre"(Bond, del 2015)è "a other thing", per la capacità di andare , anzi meglio proprio"scavare"nel profondo, di individuare quelle caratteristiche che altrimenti non si troverebbero., meglio che Bond, sempre decisamente"estroverso", cioè letteralmente rivolto alll'esterno, ai rapporti sociali(e non solo...), anche se in regime di segretezza(ovvia, per un secret agent!)non arriverebbe a scoprire nè vorrebbe scoprirli. Non si tratta, attenzione, di aver assistito alla"scena primaria"dei propri genitori, ma dell'averli persi presto, venendo adottato da una famiglia, con un fratello maggiore, che.
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Sam Mendes , anzi il suo"SPectre"(Bond, del 2015)è "a other thing", per la capacità di andare , anzi meglio proprio"scavare"nel profondo, di individuare quelle caratteristiche che altrimenti non si troverebbero., meglio che Bond, sempre decisamente"estroverso", cioè letteralmente rivolto alll'esterno, ai rapporti sociali(e non solo...), anche se in regime di segretezza(ovvia, per un secret agent!)non arriverebbe a scoprire nè vorrebbe scoprirli. Non si tratta, attenzione, di aver assistito alla"scena primaria"dei propri genitori, ma dell'averli persi presto, venendo adottato da una famiglia, con un fratello maggiore, che...(e qui il racconto si interrompe, per correttezza verso il lettore/la lettrice che non abbia visto il film. Una lettura"psiconalitica", allora, volendo, ma per nulla "freudiana", piuttosto"adleriana", dove domina la"psicologia individuale", fondata su complessi(e comunque conflitti), rapporti di inferiorità e superiorità, con il protrarsi della competizione fino all'età più che "adulta", l' ipercomprensazione etc., dunque tensioni di ogni tipo che si sviluppano anche dove non si immaginerebbe in alcun modo che possano svilupparsi e "insediarsi". IL tutto, ossia lo"psichismo"(sono generico, ma volutamente, per brevità), reso anche scenicamente sia nella rivelazione, dove dominano anche cromaticamente toni scuri e poi nella terribile tortura cui Bond viene sottoposto dal fratellastro(ma gli spettatori sanno già come andrà a finire...)proprio con improprie-devastanti stimolazioni cerebrali distruttive... Ancora, per descrivere brevemente il barocchismo profondo di Mendes, le scene iniziali, frenetiche, che descrivono"El dia de los muertos"(praticamente Halloween, Ognissanti, ma in Messico la suggestione è ben altra.cfr.anche quel romanzo breve fulminante di Ray Bradbury dal titolo"The Halloweens'Three"(L'albero di Halloween), che è più efficace di ogni possibile studio storico-antropologico comparativistico,, con la tematica del mascheramento, la parte(e qui siamo già parecchio oltre l'inizio)in cui si mostra una riunione("diabolica"-segretissima-più che"settaria")della"Spectre", con i riflessi nella costituzione dei"Nove Occhi"... Craig ancora una volta efficace, Waltz ottimo , anzi eccelso antagonista, bene la Bellucci, ma anche Léa Seydoux e Naomi Harris quali"Bond Girls"... El Gato
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nino pell.
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sabato 7 novembre 2015
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la tradizione di bond nei decenni
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Nel corso dell'ultimo mese mi sono appositamente rivisto tutti i film in DVD della saga dell'agente 007 che conservo nella mia collezione (dall'epoca di Sean Connery fino, appunto, all'attuale David Craig) e questo giusto per prepararmi meglio alla visione dell'attuale pellicola nelle sale dal 5 novembre per quanto concerne i diversi aspetti particolari di questa longeva serie cinematografica. devo dire che in "Spectre" ho tranquillamente ritrovato tutte le principali caratteristiche che da decenni contraddistinguono i film di James Bond. Innanzitutto i rpimi spettacolari 10-15 minuti ambientati in Città del Messico, dove una stupenda scenografia ambientale ci mostra un feroce combattimento tra il nostro Bond e due terroristi su un aereo che svolazza sopra le persone in festa durante la cerimonia del giorno dei morti.
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Nel corso dell'ultimo mese mi sono appositamente rivisto tutti i film in DVD della saga dell'agente 007 che conservo nella mia collezione (dall'epoca di Sean Connery fino, appunto, all'attuale David Craig) e questo giusto per prepararmi meglio alla visione dell'attuale pellicola nelle sale dal 5 novembre per quanto concerne i diversi aspetti particolari di questa longeva serie cinematografica. devo dire che in "Spectre" ho tranquillamente ritrovato tutte le principali caratteristiche che da decenni contraddistinguono i film di James Bond. Innanzitutto i rpimi spettacolari 10-15 minuti ambientati in Città del Messico, dove una stupenda scenografia ambientale ci mostra un feroce combattimento tra il nostro Bond e due terroristi su un aereo che svolazza sopra le persone in festa durante la cerimonia del giorno dei morti. L'inquadratura dell'insieme è da capolavoro. Poi la pellicola prosegue con uno stile scenografico spesso improntato su immagini volutamente in ambienti chiusi e scuri. La storia regge bene e questa volta James è costretto a fronteggiare quasi da solo la terribile organizzazione mondiale denominata "Spectre", specializzata in atti di terrorismo in quanto il Dipartimento dei servizi segreti sta andando incontro ad una fase di cambiamento radicale nella quale i cari vecchi agenti segreti con doppio codice "00" sono ormai obsoleti e costretti ad nadare in pensione. Ma il senso di questa pellicola è proprio quello di mostrarci la forza indissolubile di Bond e della sua forza perpetuata negli anni, soprattutto considerando che questa volta egli deve affrontare un temibile avversario che vuole colpire james nel suo inconscio e in certe sue paure ancestrali. Personalmente ritengo questo film di buon livello, affidabile nello stile recitativo e sotto l'aspetto dei realistici effetti speciali (come sempre), ma ho trovato troppo lunghe e prolisse certe sequenze della sceneggiatura, mentre viceversa diversi momenti risolutivi mi sono apparsi sbrigativi e frettolosi. Comunque un valido film. Più che discreto.
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vanessa zarastro
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domenica 8 novembre 2015
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l'oggi e il domani
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Daniel Craig è alla sua quarta interpretazione dell’agente segreto più famoso del mondo. Ho già avuto modo di commentare la prima apparizione di Craig - Bond notando come fosse del tutto sparita l’ironia dell’agente 007 - Sean Connery, sostituita da una notevole connotazione di fisicità quasi proletaria e in Spectre – 007 decisamente molto poco intellettuale. Molto solido e “maschio” (come si dice nelle partite di calcio dove si menano di brutto) Craig prende il suo ruolo molto sul serio: le promesse, il senso dell’onore, la licenza di uccidere ma anche quella di non uccidere, che è forse anche più difficile come ricorda Ralph Fiennes l’attuale agente M che ha preso il posto di Judy Dench.
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Daniel Craig è alla sua quarta interpretazione dell’agente segreto più famoso del mondo. Ho già avuto modo di commentare la prima apparizione di Craig - Bond notando come fosse del tutto sparita l’ironia dell’agente 007 - Sean Connery, sostituita da una notevole connotazione di fisicità quasi proletaria e in Spectre – 007 decisamente molto poco intellettuale. Molto solido e “maschio” (come si dice nelle partite di calcio dove si menano di brutto) Craig prende il suo ruolo molto sul serio: le promesse, il senso dell’onore, la licenza di uccidere ma anche quella di non uccidere, che è forse anche più difficile come ricorda Ralph Fiennes l’attuale agente M che ha preso il posto di Judy Dench. Il Bond di Daniel Craig è cambiato anche nei rapporti con le donne è diventato un po’ meno dongiovanni e s’innamora veramente già due volte in quattro film.
Si contrappongono due mondi in questa puntata: il presente costituito ancora da individui pur aiutati dalla tecnologia, e il futuro decisamente hi tech che non ha più bisogno dei “doppi zero”. Così quasi per caso James Bond si ritrova in una fuga spettacolare tra le bellezze di una Roma opulenta ma agée così come la presenza/apparizione (poco più che un cammeo) di Monica Bellucci anch’essa alla stregua di citazione di una bellezza mediterranea un pò sfiorita.
Imponente e di ottima fattura la prima parte del film – come spesso nei film di James Bond -avvincente l’apertura con l’episodio a Città del Messico. Spectre – 007 perde un po’ d’intensità nella parte degli assolo e nei dialoghi tra James Bond e Madeleine Swann (esplicito riferimento a Proust), un’improbabile dottoressa in psichiatria. Così pure la vendetta “dell’uovo del cuculo” - o meglio il cattivo che lo è diventato per problemi edipici – è un po’ fiacca come motivazione.
Le scene sono belle e ci danno modo di apprezzare varie città e diverse architetture; una luce cupa segue tutte le vicende urbane (ma neanche il deserto è particolarmente assolato) con riguardo ai sotterranei londinesi, anch’essi contrapposizione tra il vecchio e il nuovo, le due facce della Londra attuale.
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