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Omar Sy: do the right dance

Con Mister Chocolat, al cinema dal prossimo 7 aprile, l'attore interpreta il primo clown nero della storia e prosegue dopo Samba un lavoro sull'identità afro-francese.
di Marzia Gandolfi

sabato 2 aprile 2016 - Celebrities

La favola di Omar Sy comincia cinque anni fa con Quasi amici, una commedia popolare che condivide con François Cluzet e ventimilioni di spettatori.

Premiato con un César per la sua interpretazione ed eletto "personnalité préférée des Français", Omar Sy è un attore di sfrontato temperamento e interminabile altezza che dopo Samba, prosegue con Mister Chocolat la riflessione sull'identità afro-francese.
Marzia Gandolfi

Si potrebbe discutere all'infinito sulle ragioni del successo di Quasi amici, il film francese più visto all'estero, ma la più evidente è il carisma di Omar Sy. Cresciuto nelle banlieue da madre mauritana e padre senegalese, l'attore infila un'esuberante performance corporea ed è subito Hollywood. Se i blockbuster americani (X-Men - Giorni di un futuro passato, Jurassic World e prossimamente Inferno di Ron Howard) sanciscono un successo avverato, sono però i film francesi a misurare i progressi di un artista impegnato col sorriso e una joie de vivre che non scade mai nello svenevole.


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In foto una scena di Quasi amici (2011).
In foto una scena di Jurassic World (2015).
In foto una scena di X-Men: giorni di un futuro passato (2014).
Omar, portavoce di donne e uomini silenziosi

Sul tema di Quasi amici ritornano tre anni dopo i suoi autori, Éric Toledano e Olivier Nakache, riconfermando al cuore di Samba Omar Sy, a cui questa volta precludono il giro di danza, prendendo in contropiede il pubblico.

Costretto all'angolo mentre tutti intorno a lui ballano, Omar Sy produce uno scarto, sopravvive al miracolo di Quasi amici e diventa un attore di primo piano, portatore sano della sua epoca e delle sue problematiche.
Marzia Gandolfi

Africano senza cittadinanza determinato a integrarsi nella Francia di François Hollande, Samba è il portavoce di uomini e donne silenziosi, operosi e stigmatizzati. Procedendo in direzione ostinata e contraria rispetto al ruolo che lo ha reso celebre, Omar Sy include il fare nel non fare, spiccando un salto artistico, da augusto a clown bianco, e abitando un film dolce-amaro costruito sulle incessanti rotture di tono. Si rintana e poi stana, conosce e si fa riconoscere, libera il carattere e trascorre in figura. L'eccesso di Driss (Quasi amici) ribelle alla perfezione snob di Philippe, si rovescia nella moderazione lucida del 'bianco', personaggio lunare venuto da altrove come Samba che ha attraversato il Mediterraneo alla ricerca di una possibilità.


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In foto una scena di Samba (2014).
In foto una scena di Quasi amici (2011).
In foto una scena di Quasi amici (2011).
Mister Chocolat, cinema di protesta e di esuberante gioia di vivere

Col piacere del mestiere, Omar Sy si prende i rischi alzando ancora una volta la posta. La scommessa sullo schermo questa volta è Mister Chocolat, storia vera del clown Rafael Padilla, artista cubano che conosce un successo effimero e un destino tragico nella Francia a cavallo tra il XIX e il XX secolo.

Il film di Roschdy Zem segna la maturità dell'attore che ha debuttato alla radio come intrattenitore senza formazione e vocazione.
Marzia Gandolfi

Attraverso un personaggio che ha forgiato la sua vita (e la sua professione) sull'orrore del colonialismo e il razzismo ordinario della Francia coloniale, Omar Sy afferma ancora una volta qualche cosa della sua identità francese. Chocolat era figlio di schiavi venduto a Cuba e poi sbarcato in Francia a diciotto anni dove viene impiegato come 'bestia da fiera' in un circo, almeno fino a quando Georges Foottit, clown bianco che gli insegna il mestiere, non fa di lui un augusto, un clown sgraziato, istintivo e in contestazione perpetua a cui 'battere il culo' come prolungamento della sua condizione di (s)oggetto assoggettato. Il duo seduce l'esigente pubblico parigino e Rafael diventa una star mondana incalzata dai demoni del gioco e dell'alcool.


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In foto una scena di Mister Chocolat (2016).
In foto una scena di Mister Chocolat (2016).
In foto una scena di Mister Chocolat (2016).

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