luca capaccioli
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sabato 24 maggio 2014
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x-men: tra passato e futuro!
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Dopo più di dieci anni, Bryan Singer torna in cabina di regia della saga degli X-Men, dirigendo quello che non sarà certo l'ultimo capitolo dedicato ai mutanti della Marvel, ovvero X-Men: Giorni di un Futuro Passato (X-Men: Days of Future Past), tratto dai numeri 141 e 142 della saga Uncanny X-Men, scritti da Chris Claremont e illustrati da John Byrne nel 1981 e intitolati, appunto, Giorni di un Futuro Passato. In un futuro distopico in cui le Sentinelle, delle macchine progettate per rintracciare ed annientare tutti gli individui portatori del Gene X (il gene che conferisce ai mutanti i loro poteri), danno la caccia sia ai mutanti che agli umani che li sostengono, i pochi X-Men sopravvissuti tentano di trovare un modo per respingere questa letale minaccia.
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Dopo più di dieci anni, Bryan Singer torna in cabina di regia della saga degli X-Men, dirigendo quello che non sarà certo l'ultimo capitolo dedicato ai mutanti della Marvel, ovvero X-Men: Giorni di un Futuro Passato (X-Men: Days of Future Past), tratto dai numeri 141 e 142 della saga Uncanny X-Men, scritti da Chris Claremont e illustrati da John Byrne nel 1981 e intitolati, appunto, Giorni di un Futuro Passato. In un futuro distopico in cui le Sentinelle, delle macchine progettate per rintracciare ed annientare tutti gli individui portatori del Gene X (il gene che conferisce ai mutanti i loro poteri), danno la caccia sia ai mutanti che agli umani che li sostengono, i pochi X-Men sopravvissuti tentano di trovare un modo per respingere questa letale minaccia. Secondo il Charles Xavier/Professor X (Patrick Stewart) e Erik Lensherr/Magneto (Ian McKellen), l'unica soluzione per evitare l'estinzione della loro razza è quella di tornare indietro nel tempo, nel passato, per cambiare il futuro, ma nessuno sarebbe potuto sopravvivere ad un'impresa simile, a parte Wolverine (Hugh Jackman), perché dotato di un fattore rigenerante accelerato. Così, la giovane Kitty Pryde (Ellen Page) riporta la coscienza di Logan nel corpo più giovane di quest'ultimo per fare in modo che egli incontri i giovani Charles (James McAvoy) ed Erik (Michael Fassbender) per convincerli a collaborare nel rendere migliore il futuro e impedire a Raven Darkholme/Mystica (Jennifer Lawrence) di uccidere Bolivar Trask (Peter Dinklage), uno scienziato che ritiene i mutanti una minaccia per l'umanità e responsabile della creazione delle Sentinelle, alterando così il corso degli eventi. Nel frattempo, le Sentinelle del futuro stanno diventando sempre più numerose ed è sempre più difficile per gli X-Men resistere. In seguito ai primi due formidabili capitoli del 2000 e del 2003 diretti da Singer, la Twentieth Century Fox non aveva prodotto risultati così strabilianti, dato un terzo episodio nel 2006 riuscito ma in parte deludente e uno spin-off nel 2009 dedicato a Wolverine avente una trama un po' confusa e pasticciata. Nel 2011, invece, c'è stato un ritorno alle origini con la decisione di produrre un prequel della prima saga, mostrando come si sono conosciuti il professore e Magneto e, nel 2013, è stato realizzato un e ben più che soddisfacente spin-off dedicato nuovamente a Wolverine. Tutti i film usciti nel corso degli anni hanno gradualmente portato all'ambizioso progetto di Days of Future Past, e il film che n'è venuto fuori è indubbiamente il migliore della saga, con una trama avvincente e molto più intricata rispetto a quanto visto nei precedenti, con vicende che si svolgono sia nel passato che nel futuro, mettendo in luce due dimensioni diverse: una ambientata nei lontani anni 70', il periodo della guerra del Vietnam, e l'altra in un mondo devastato, dall'atmosfera cupa ed inquietante. Il modo in cui queste dimensioni si intersecano rende perfettamente, mostrando proprio la differenza delle due epoche e l'impatto che quella del passato, tra dibattiti riguardo la guerra e i mutanti, ha avuto su quella ambientata nel futuro, che vede i mutanti massacrati o rinchiusi in campi di concentramento. Nonostante la tendenza generale più o meno di tutti i film nel rendere Wolverine protagonista, in X-Men: Giorni di un Futuro Passato acquisiscono più importanza molti altri personaggi, come Mystica, la quale ha un ruolo determinante, in quanto le sue azioni nel passato avranno un grosso impatto nel corso della storia. Gli effetti speciali e visivi vengono ulteriormente migliorati (notare la CGI utilizzata per Hank McCoy/Bestia, interpretato da Nicholas Hoult), facendoci ammirare ambientazioni uniche, soprattutto nelle sequenze del futuro, così come le scene d'azione, con tanto di spettacolari effetti in slow motion che richiamano Matrix, come quelle in cui è protagonista una delle varie new entry, Pietro Maximoff/Quicksilver (Evan Peters), uno dei più sorprendenti personaggi di tutto il film. Un'altra nota positiva va al fatto che Bryan Singer, completamente a proprio agio con il materiale a disposizione, sia riuscito a colmare una lunga serie di incongruenze tra i precedenti capitoli, soprattutto in X-Men: First Class, che in qualche modo rendevano la continuity a tratti confusionaria. Bisogna quindi riconoscere che c'è stato molto impegno per la realizzazione di questo progetto, il più costoso della Fox dopo Avatar. Ottimi anche i titoli di testa e la prima parte di quelli di coda, con sequenze e musica pressoché identiche a quelle di X-Men 2. Un film che cura molti difetti della saga e apre molte strade verso progetti futuri, consigliato a tutti i fan dei vari film e del fumetto e che ha un messaggio molto importante, nel senso che nulla è immutabile, nulla è già scritto, neppure quando la speranza sembra svanita; si può sempre porre un rimedio e costruire un futuro migliore. Inoltre, con un po' di pazienza, lo spettatore assisterà ad una breve anticipazione dell'atteso X-Men: Apocalypse, previsto per il 2016.
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jaylee
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venerdì 30 maggio 2014
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il potere più grande
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Quinta re-incarnazione per i più famosi Mutanti del mondo dei fumetti con Bryan Singer, che aveva diretto i primi due episodi (con buoni risultati) più di dieci anni fa, dovuto alla rinuncia dell'uomo del rilancio della grande X, ovvero Matthew Vaughn. La trama di questo episodio è una degli archi narrativi più importanti del fumetto mainstream USA e scritto da Chris Claremont: grande era dunque il rischio di deludere i fan.
Vediamo dunque: Logan/Wolverine viene inviato nel passato per scongiurare un futuro fatto di campi di concentramento per mutanti e potenziali tali (quasi tutto il genere umano!) e dominato dalla minaccia di androidi cacciatori e micidiali. Dovrà unire il suo non ancora mentore Xavier ed il suo non ancora nemico Magneto, per fermare corso del tempo.
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Quinta re-incarnazione per i più famosi Mutanti del mondo dei fumetti con Bryan Singer, che aveva diretto i primi due episodi (con buoni risultati) più di dieci anni fa, dovuto alla rinuncia dell'uomo del rilancio della grande X, ovvero Matthew Vaughn. La trama di questo episodio è una degli archi narrativi più importanti del fumetto mainstream USA e scritto da Chris Claremont: grande era dunque il rischio di deludere i fan.
Vediamo dunque: Logan/Wolverine viene inviato nel passato per scongiurare un futuro fatto di campi di concentramento per mutanti e potenziali tali (quasi tutto il genere umano!) e dominato dalla minaccia di androidi cacciatori e micidiali. Dovrà unire il suo non ancora mentore Xavier ed il suo non ancora nemico Magneto, per fermare corso del tempo.
iniziamo subito dalla fine: X-Men GDUFP è in assoluto il miglior film della serie, immaginifico, cupo, pop, adulto, e merita di essere considerato uno dei migliori cinefumetti Marvel, al pari dei vari Spiderman 2 (versione di Raimi, e niente a che vedere con il teen drama attualmente in circolazione...), il primo Iron Man e The Avengers.
Le duplici interpretazioni di Xavier (J. Mc Avoy, bravissimo, e l'iconico P. Stewart) e Magneto (M. Fassbender, perfetto come sempre, e il monumentale I. McKellen), sono cosi perfettamente combinate, da rendere lo sfasamento spazio-temporale ricorrente nel film assolutamente comprensibile anche a chi non conosce la storia dall'inizio. Con Logan (H. Jackman che stravolge il personaggio, da allievo recalcitrante a maestro necessario, in modo mirabile) e Mystique (J. Lawrence) enigmatico e credibilissimo perno della storia, e vera e propria metafora del potere delle nostre scelte, completano un quartetto davvero da applausi. A questi si aggiungono un Bestia paradossalmente umano e geniale, un Quicksilver semi-divino e una pletora di personaggi di ieri, oggi e domani e che, a dimostrazione della bontà del film, non sembrano troppa carne al fuoco.
I dialoghi sono davvero ottimi, di grande impatto, sintetici, ma potenti e memorabili come lo erano gli originali su carta, ma perfettamente credibili sul grande schermo; gli X-Men sono sempre stati uno dei fumetti più forti da un punto di vista psicologico e tracciano parallelismi sociologici (l'emarginazione, la diversità, il melting pot evolutivo rispetto alla predominanza di razza...) sempre attuali, e forse ancora di più oggi, dove non è per niente scontato che il domani sarà migliore dell'oggi. Altro elemento positivo, sono gli inserti umoristici, a differenza di altri cinefumetti dove sembrano meramente riempitivi, stavolta perfettamente in linea e anzi azzeccati per rendere ancora più tridimensionali i personaggi. Ancora notevoli le ambientazioni storiche che dopo gli anni '60 dell'episodio precedente, stavolta delineano in modo eccelso gli anni '70 (molto intrigante come inseriscono l'assassinio di JFK all'interno della storia), e la musica è giustamente maestosa e magniloquente come merita una storia così monumentale.
Due ore e venti minuti, scorrevolissimi e emozionanti, che non potranno non entusiasmare i fan della serie. In definitiva, uno dei migliori cinefumetti usciti di recente, con un messaggio profondo e lineare, che parla dentro ad ognuno di noi: la speranza in un futuro migliore, il potere più grande dell'umanità, è concreta solo se ti prendi in carico che qualcosa succeda, ed inizia dal decidere di credere in qualcosa. Di più grande. (www.versionekowalski.it)
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ultimoboyscout
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martedì 25 agosto 2015
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riscrivere la storia!
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E' la missione più pericolosa per Wolverine: il Professor Xavier lo spedisce nel passato per incontrare la sua versione giovane e convincerlo ad attivarsi per salvare tutto il genere mutante. Singer torna regista, assicurando un tocco autoriale e mescolando il primo film della serie coi personaggi visti in "X-Men: l'inizio", ispirandosi alla serie di fumetti "Giorni di un futuro passato". Il regista torna a dirigere, dopo essersi occupato di un supereroe concorrente, per rilanciare una carriera al ribasso e non per rivitalizzare un franchise sempre funzionante e molto amato. La pellicola lega egregiamente col precedente e completa in maniera definitiva la fase reboot della saga.
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E' la missione più pericolosa per Wolverine: il Professor Xavier lo spedisce nel passato per incontrare la sua versione giovane e convincerlo ad attivarsi per salvare tutto il genere mutante. Singer torna regista, assicurando un tocco autoriale e mescolando il primo film della serie coi personaggi visti in "X-Men: l'inizio", ispirandosi alla serie di fumetti "Giorni di un futuro passato". Il regista torna a dirigere, dopo essersi occupato di un supereroe concorrente, per rilanciare una carriera al ribasso e non per rivitalizzare un franchise sempre funzionante e molto amato. La pellicola lega egregiamente col precedente e completa in maniera definitiva la fase reboot della saga. Il ritmo è sempre alto, unito a grandiosi effetti speciali in perfetto stile Singer, il regista riesce a districarsi bene nel complicato labirinto narrativo e soprattutto a non cadere nei tranelli tipici dei viaggi nel tempo che sono di norma fisiologici, anzi, il suo ritorno sul ponte di comando da energia e una nuova rotta creando un unico arco narrativo che unisce tutti i mutanti e tutti i film sugli stessi in una sola linea continuativa. Doveva sconvolgere l'intero universo X-Men ed in effetti così è stato, la mente corre velocissima a "Terminator" e la cornice è quella dello sci-fi classico, futuro distopico e umanità in mano a cyborg a fare da ottimale contorno al quadro cinecomic in cui le regole basilari Marvel sull'azione, l'ironia e gli ammiccanti rimandi sono rispettate ma adattate al genere X. Ci sono momenti comici assolutamente geniali, Quicksilver è il grande mattatore assieme a Wolverine e lui, la new entry, non solo funziona ma il suo è un ruolo del tutto inedito negli X-Movie. I toni sono scuri e adulti in linea con gli standard dei nuovi cinecomic, ci viene spiegato come a cambiare la storia siano le scelte, anche le più piccole, di una singola persona e che il destino non è poi così immutabile. Il tutto in attesa del prossimo capitolo, ancora più grande di questo, lo si può già definire apocalittico!
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melvin ii
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venerdì 23 maggio 2014
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lo sliding doors degli x-men
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Il biglietto d’acquistare per” X-Men – Giorni di un Futuro Passato” è : 5)Sempre
“X-Men-Giorni di un Futuro Passato” è un film di del 2014 diretto da Bryan Singer, scritto da Simon Kinberg e ispirato al fumetto “Giorni di un futuro passato” scritto da Chris Claremont e John Byrne. Con: Hugh Jackman, Patrick Stewart, Ian McKellen, Halle Berry, James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, Ellen Page, Peter Dinklage.
Il passato è passato. Con i se e con i ma non si fa la storia e ne sono piene le fosse, ci insegnano i proverbi e gli uomini saggi.
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Il biglietto d’acquistare per” X-Men – Giorni di un Futuro Passato” è : 5)Sempre
“X-Men-Giorni di un Futuro Passato” è un film di del 2014 diretto da Bryan Singer, scritto da Simon Kinberg e ispirato al fumetto “Giorni di un futuro passato” scritto da Chris Claremont e John Byrne. Con: Hugh Jackman, Patrick Stewart, Ian McKellen, Halle Berry, James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, Ellen Page, Peter Dinklage.
Il passato è passato. Con i se e con i ma non si fa la storia e ne sono piene le fosse, ci insegnano i proverbi e gli uomini saggi.
E’ possibile cambiare il destino? La natura e l’istinto dell’uomo sono immodificabili? Una sola scelta può influenzare il resto dell’esistenza?
Queste domande sono il fulcro del settimo film sugli X-Men. Confesso d’aver perso qualche puntata della saga, ma il ritorno alla regia di Bryan Singer era per me una garanzia di qualità. Già il titolo “ermetico” invita lo spettatore a prepararsi a fare un viaggio nello spazio e nel tempo, tenendo presente però i precedenti film.
Si parte in un futuro cupo e drammatico dove i mutanti e gli uomini a loro vicini sono braccati e sterminati dalle Sentinelle, robot immuni a qualsiasi potere degli X-Men e determinati ad aprire un epoca per pochi umani eletti.
L’unica speranza per gli X-Men è tornare nel passato ed impedire che vengano create le Sentinelle dallo scienziato Bolivar Trask( Dinklage, Il trono di Spade) evitandone anche l’assassinio da parte di Mystica(Lawrence) e la sua conseguente cattura.
L’unico in grado di poter compiere questo viaggio è Wolverine(Jackman) grazie ai poteri psico cinetici di Kitty Pryde(Page). Così Wolverine, catapultato nel 1973, cercherà il prof Xavier(MCAvoy) e Magneto(Fassbender) da giovani , nel futuro alleati nella drammatica guerra di sopravvivenza, ma nel passato divisi da incomprensioni e dall’amore per Mystica.
Inizia così per Wolverine una corsa contro il tempo per cambiare la storia e dare una speranza agli X-Men e cercare di far lavorare insieme i giovani e irruenti Xavier e Magneto.
Lo spettatore segue soprattutto i turbamenti e le angosce del giovane Xavier riluttante ad accettare il suo potere e soprattutto il suo mal d’amore, come un ragazzo qualsiasi.
Il film ha una notevole e coinvolgente potenza visiva e narrativa che trascinano l’attenzione dello spettatore dentro la storia per tutta la proezione.
Seppure la sceneggiatura presenti un inizio farraginoso,dimostra comunque una originalità tematica e una certa creatività e fantasia nello sviluppo. È scritta con un linguaggio semplice e diretto, ma avvolgente e convincente.
I dialoghi, seppure abbastanza scontati e prevedibili, sono ben costruiti e riescono per l’abilità degli interpreti ad emozionare lo spettatore.
La regia di Bryan Singer si dimostra di grande qualità e talento. Riesce a scandire i tempi del racconto con sapienza alternando i toni, ma mantenendo sempre ritmo e intensità. Sono molto belle e intense da vedere le scene di battaglia del futuro e de passato, come sono divertenti le scene di velocità del mutante Quicksilver.
Degne d'apprezzamento sono anche la fotografia e i costumi.
Un cast ricco di premi Oscar e di giovani talenti e di vecchie “volpi” di teatro aggiungono il quid al film.
Meritano una menzione in più le interpretazioni di James McAvoy e Jennifer Lawrence. Singer ha puntato molto sulla coppia e sulla loro complesso rapporto.
I due non deludono e riescono a creare una buona e intensa alchimia . Riescono a dare profondità e introspezione ai due personaggi risultando credibili e convincenti.
Michael Fassbender, che artisticamente non mi entusiasma troppo, è un buon Magneto anche se Mc Kellen resta inarrivabile. E’ il “terzo incomodo” della storia tra McAvoy e la Lawrence, mantenendosi però freddo, spietato e dedito al suo atavico e personale piano di salvezza della sua specie.
Hugh Jackman è apprezzabile in questa nuova versione di Wolverine , meno macho e più "atipico mentore" del giovane Xavier. Un Wolerine maturo e riflessivo che convince e diverte nel complesso.
Il finale, ben costruito, risulta emozionante e potente sia dal punto di vista visivo che narrativo e si fa seguire con interesse anche se l'esito è prevedibile.
“X-Men- Giorni di un futuro passato” riconcilia con questo genere di cinema, regala emozioni e riflessioni e soprattutto ti invita ad avere speranza in se stessi, unico vero artefice del proprio destino.
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nick76
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lunedì 2 giugno 2014
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buon film di fantascienza, non solo si supereroi
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non tutti i film con i supereroi riescono a essere dei film di fantascienza, e questo riesce ad essere un bel film di fantascienza, per vari motivi:
1) Le scene ambientate nel futuro riescono a tenere un tono epico, ma allo stesso tempo gotico e crepuscolare, con tonalità sempre scure e notturne, con al centro le minacciose figure delle sentinelle, che riescono ad essere spettri partoriti dal sonno della ragione piuttosto che cadere nel cliché classico dei robot futuribili. Unico neo, proprio a cercarlo, sarebbe stato bello vederle lottare anche contro Wolverine, ma il ruolo di quest’ultimo è soprattutto nella parte ambientata nel 1973.
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non tutti i film con i supereroi riescono a essere dei film di fantascienza, e questo riesce ad essere un bel film di fantascienza, per vari motivi:
1) Le scene ambientate nel futuro riescono a tenere un tono epico, ma allo stesso tempo gotico e crepuscolare, con tonalità sempre scure e notturne, con al centro le minacciose figure delle sentinelle, che riescono ad essere spettri partoriti dal sonno della ragione piuttosto che cadere nel cliché classico dei robot futuribili. Unico neo, proprio a cercarlo, sarebbe stato bello vederle lottare anche contro Wolverine, ma il ruolo di quest’ultimo è soprattutto nella parte ambientata nel 1973.
2) Wolverine per una volta non è il protagonista, ma ha comunque un ruolo fondamentale, venendo spedito nel passato con il compito di modificare gli eventi. Hugh Jackman è bravo nell’usare i suoi toni ironici per descrivere lo spaesamento del personaggio proiettato negli anni settanta. A sottolinearlo bastano poche scene, come un materasso ad acqua che si buca con i suoi artigli. I produttori si sforzano ad impiegarlo in più film possibile. Ed a noi ci va bene così.
3) Gli anni settanta vengono rappresentati, a differenza del futuro, con tono ironico, con ambientazioni quasi sempre diurne, tonalità colorate, pieno di riferimenti popolari dell’epoca (telefilm, musica, ma anche le zampe di coniglio come portachiavi). Come rovescio della medaglia, quell’epoca è adattissima per ricollegarsi ad un domani distopico: la speranza degli anni sessanta è finita, la guerra del Vietnam (che fa più che da sfondo alle vicende) sta segnando un’intera generazione ed a capo degli stati Uniti c’è Nixon (inserito tra i personaggi!), emblema storico del politico impopolare, ma anche allergico alle libertà civili.
4) In tutta la prima parte che riguarda gli anni settanta, abbiamo un’introduzione rapida ma efficace a tutta una serie di personaggi, ovviamene per la maggior parte mutanti. Tra tutti spicca il Qucksilver di Evan Peters, la cui parte, dopo cinque minuti di entrata in scena, è già cult. Il problema (ed è forse il difetto del film) che la maggior parte di questi personaggi non compare nella seconda parte del film, così come vengono sfruttate poco le caratteristiche fisiche ed attoriali di Peter Dinklage, il villain. C’è da dire comunque che il tema del film non è lo scontro tra bene e male (non stiamo parlando degli Avengers!). E questo ci porta al gran finale.
5) L’ultimo atto vede un montaggio alternato tra il futuro, dove è in scena un disperato contro tra gli eroi e i loro mostri persecutori, ed il passato, dove invece lo scontro è a più livelli, con mescolamento di ruoli e di parti. Per lo spettatore non sarà chiaro per chi dovrà tenere. Il paradosso del viaggio del tempo è l’ossatura del film, ma al centro non sta tanto la modifica di un evento passato a modificare il futuro, quanto la possibilità di cambiare gli uomini per ridare ad essi la speranza. Per cui il conflitto finale in realtà si gioca tra i veri protagonisti del film: Xavier/James Mc Avoy, l’eroe che si è “perso”, Magneto/Micheal Fassbender, l’eroe che ha scelto il “lato oscuro”, e Mystica, l’eroe (o villain) la cui anima dev’essere salvata. Il vero nemico non sarà quindi un Presidente reazionario, uno scienziato spietato od un mutante in cerca di vendetta, ma la paura e l’intolleranza che caratterizzano gli uomini e la società.
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anna_giulia
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mercoledì 28 maggio 2014
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lotta tra passato e futuro
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2023. I mutanti sono stati quasi tutti eliminati dalle Sentinelle, robot giganti in grado di identificare e uccidere non solo gli appartenenti alla specie mutante ma anche gli esseri umani che in futuro potrebbero ipoteticamente sviluppare quel gene. Gli ultimi, pochi, mutanti rimasti si sono riuniti sotto la guida di Xavier e Magneto e hanno un’unica possibilità di porre fine a questo sterminio: impedire che nel 1973 Mystica uccida l’inventore delle Sentinelle Bolivar Trask, evento che ha scatenato l’avvio definitivo del progetto da parte del governo Nixon e la conseguente guerra tra umani e mutanti. Il prescelto per tornare indietro nel tempo è Wolverine, l’unico in grado di sopportare un tale sconvolgimento fisico e mentale.
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2023. I mutanti sono stati quasi tutti eliminati dalle Sentinelle, robot giganti in grado di identificare e uccidere non solo gli appartenenti alla specie mutante ma anche gli esseri umani che in futuro potrebbero ipoteticamente sviluppare quel gene. Gli ultimi, pochi, mutanti rimasti si sono riuniti sotto la guida di Xavier e Magneto e hanno un’unica possibilità di porre fine a questo sterminio: impedire che nel 1973 Mystica uccida l’inventore delle Sentinelle Bolivar Trask, evento che ha scatenato l’avvio definitivo del progetto da parte del governo Nixon e la conseguente guerra tra umani e mutanti. Il prescelto per tornare indietro nel tempo è Wolverine, l’unico in grado di sopportare un tale sconvolgimento fisico e mentale. Il mutante si risveglia quindi nel 1973 con il compito di trovare Xavier, liberare Magneto accusato dell’omicidio del presidente Kennedy e rinchiuso nelle profondità delle celle del Pentagono, e insieme scongiurare il pericolo rappresentato da Mystica.
Il film centra il segno coniugando, in un mix perfettamente riuscito, elementi sci-fi, thriller e d’azione con una vena comica che non guasta e che è rappresentata in particolare dalla new-entry dotata di una velocità sovraumana, Pietro Maximoff/ Quicksilver (che rivedremo presto in The Avengers: Age of Ultron, questa volta non più col volto di Evan Peters ma di Aaron Taylor-Johnson). Quicksilver, oltre a numerose gag, ci regala anche la scena più bella del film e decisamente una delle migliori viste al cinema negli ultimi anni: un minuto e mezzo di scena al rallenty, pura estasi visiva e sonora (la bella canzone in sottofondo è Time in a Bottle di Jim Croce) che lascia lo spettatore a bocca aperta e con il cuore che scoppia di gioia.
X-men: giorni di un futuro passatosi presenta come punto di raccordo tra la nuova e la vecchia generazione di mutanti e riunisce il cast originale della prima trilogia e il cast “giovane” conosciuto in X-men: L’inizio. E si tratta di un ottimo cast fatto di grandi nomi che è garanzia di una recitazione autentica ed emozionante: dai pilastri Stewart e McKellen, a un James McAvoy strabiliante nel rendere la sofferenza e la complessità dell’anima tormentata del giovane Charles Xavier; da una brava e atletica Jennifer Lawrence nei panni blu e badass di Mystica, a un Michael Fassbender/Magneto statuario ed elegante, decisamente “magnetico”; dal sempre ottimo Peter Dinklage a Hugh Jackman, Halle Berry, Nicholas Hoult e molti altri.
Questo settimo capitolo tratto dalle avventure degli X-men è davvero un ottimo film dal ritmo serrato e avvincente che non annoia mai lo spettatore. Spettacolare e talvolta scanzonato, trova però il tempo, tra una battuta spiritosa e uno scontro titanico, di suscitare nel pubblico più attento riflessioni sul passato e sul futuro, sull’infinità di scelte che l’uomo ha la possibilità di compiere e sull’infinità di conseguenze che da esse possono derivare.
È un film assolutamente consigliato che vi farà uscire dalla sala con un bel sorriso in faccia, con la sicurezza di aver speso bene il vostro tempo e anche con la sensazione che non sarebbe poi tanto male avere il potere di Quicksilver!
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dorina
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venerdì 4 luglio 2014
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x-men giorni di un futuro passato
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Il nuovo capolavoro firmato Bryan Singer, X men giorni di un futuro passato, dilaga nelle sale italiane.
In un futuro lontano dal nostro, le sentinelle, Robot intelligenti capaci di combattere e neutralizzare qualsiasi tipo di mutante, governano il mondo. Per riuscire ad ottenere un futuro migliore per i loro simili, Magneto e il Professor X, decidono di allearsi contro il nemico a loro comune.
Il protagonista principale del film, è proprio Logan. Grazie alla sua strabiliante capacità di rigenerazione dei proprio organi, riesce a trasportare la sua coscienza, grazie a Kitty, in un se più giovane senza avere ripercussioni sul proprio fisico. Compito di Logan è quello di trovare il Charles e l'Erik del passato, cercando di convincerli alla collaborazione per ottenere un futuro migliore.
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Il nuovo capolavoro firmato Bryan Singer, X men giorni di un futuro passato, dilaga nelle sale italiane.
In un futuro lontano dal nostro, le sentinelle, Robot intelligenti capaci di combattere e neutralizzare qualsiasi tipo di mutante, governano il mondo. Per riuscire ad ottenere un futuro migliore per i loro simili, Magneto e il Professor X, decidono di allearsi contro il nemico a loro comune.
Il protagonista principale del film, è proprio Logan. Grazie alla sua strabiliante capacità di rigenerazione dei proprio organi, riesce a trasportare la sua coscienza, grazie a Kitty, in un se più giovane senza avere ripercussioni sul proprio fisico. Compito di Logan è quello di trovare il Charles e l'Erik del passato, cercando di convincerli alla collaborazione per ottenere un futuro migliore.
Il loro obbiettivo sarà quello di fermare Raven (Mystica), in modo che non riesca nel suo intento di uccidere il creatore delle sentinelle, mostrando , in questo modo, la superiorità e la non pericolosità dei mutanti al genere umano.
Da questo film viene percepito quanto il progresso nella scienza sia continuo e veloce. È presente una forte connessione con il pensiero Jonasiano, dove lo sviluppo della scienza e della tecnica, prevalgono sull'uomo stesso necessitando in questo modo di un etica del futuro, ovvero un interesse, da parte dell'uomo, verso le generazioni future.
Proprio questo concetto incarna l'ultimo film di Singer.
Bisogna pensare a cosa portano le nostre azioni alle generazioni future, se portano bene o male, per ogni essere vivente appartenente o no alla nostra stessa specie.
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iuriv
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domenica 19 luglio 2015
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la solita storia.
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Alla Marvel non si stancano mai e decidono di proseguire la saga dei mutanti riaffidando a Bryan Singer il progetto. Il compito del regista (già autore della prima trilogia) è quello di unire i puntini nel tentativo di mettere ordine al marasma che ormai pervade gli X-Men e le loro vicende.
Per farlo si affida al vecchio trucco del viaggio nel tempo: Wolverine viene rispedito indietro dal professor Xavier e Magneto per convincere il professor Xavier e Magneto a fermare Mystica e evitarle la cattura. Se la muta forma venisse rapita dai malvagi umani, infatti, il suo DNA verrebbe utilizzato per schiacciare l'ultima trovata dell'evoluzione.
Giorni Di Un Futuro Passato ha un merito, che è quello di non annoiare lo spettatore.
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Alla Marvel non si stancano mai e decidono di proseguire la saga dei mutanti riaffidando a Bryan Singer il progetto. Il compito del regista (già autore della prima trilogia) è quello di unire i puntini nel tentativo di mettere ordine al marasma che ormai pervade gli X-Men e le loro vicende.
Per farlo si affida al vecchio trucco del viaggio nel tempo: Wolverine viene rispedito indietro dal professor Xavier e Magneto per convincere il professor Xavier e Magneto a fermare Mystica e evitarle la cattura. Se la muta forma venisse rapita dai malvagi umani, infatti, il suo DNA verrebbe utilizzato per schiacciare l'ultima trovata dell'evoluzione.
Giorni Di Un Futuro Passato ha un merito, che è quello di non annoiare lo spettatore. Ritmi elevati, tanti personaggi, simpatici poteri e battute sarcastiche accompagnano la visione del film, riuscendo a strappare un paio d'ore senza alcuno sforzo. L'unico problemino è che, una volta finito lo spettacolo, questo lavoro si lascia dimenticare con una facilità quasi sovrumana.
Potrebbe essere che la Casa Delle Idee abbia finito il suo carburante. Del resto, continuare a proporre quindici cine fumetti all'anno prosciugherebbe la fantasia di chiunque. L'impressione è quella di assistere a qualcosa di già visto milioni di volte. La trama è scialbetta e gioca poco con i frame temporali (peraltro non particolarmente ispirati), proponendo personaggi fin troppo stilizzati e una storia ovvia dal primo all'ultimo minuto. Queste icone fumettistiche sono state utilizzate talmente tante volte da non rappresentare più nessuna sorpresa, impedendo ai colpi di scena di fare il loro dovere e abbattendo la struttura narrativa, che diventa un semplice spostarsi dei protagonisti per il mondo in attesa dell'ennesimo finale pirotecnico.
Non sarebbe nemmeno gravissimo, se almeno lo spettacolo fosse degno del nome, ma, se si escludono alcune sequenze ispirate, i combattimenti e l'esercizio dei poteri sono spesso confusi, catturano poco e stufano subito. Certo, l'investimento in CGI è alto e ben integrato nel live action, ma siamo anche arrivati al punto nel quale non ci si riesce più a sorprendere per questi aspetti coreografici. A mancare è una base solida, quella carne viva che i primi capitoli del brand, tutto sommato, potevano vantare.
Per di più la recitazione appare sciatta, con una Lawrence poco convinta nel ruolo di Mysitica, un McAvoy davvero lontano da quella che ci si immagina come figura per un giovane Xavier, per arrivare a un Jackman che ha le scatole piene di Wolverine e non fa nulla per nasconderlo. E' chiaro che, con queste premesse, Fassbender pare sprecato con il suo dignitoso Magneto.
Certo, per una visione distratta in una calda serata di Luglio senza nessuna richiesta cerebrale, questo X-Men va benissimo. Ma qualsiasi altra pretesa avanzata dal film non andrebbe presa seriamente.
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parieaa
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domenica 25 maggio 2014
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buona alla settima
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Devo premettere che gli X-Men non mi sono mai piaciuti un gran chè, e che quindi ,forse, nel giudicare i precedenti film sono stato un po' troppo soggettivo, ma penso che questo sia di gran lunga il migliore finora fatto. E' anche vero che segni di miglioramento c'erano già stati in X-Men:l'inizio,con una trama un po' più avvincente e più credibile (offuscato poi dal noioso Wolverine: l'immortale, anche se non faceva proprio parte della stessa serie di film); ma la prima trilogia non mi piacque per nulla, troppo "fumettata" ed esagerata. Invece in quest'ultimo tutto sembra girare al meglio: una buona sceneggiatura (con tanti e buoni colpi di scena), scene d'azione avvincenti e ben costriute (sia l'iniziale combattuta nel futuro, che la finale, in cui viene colpito Magneto-Gandalf, con questi tremendi e inesorabili robottoni intelligenti che non lasciano scampo), cast d'eccezione che si guadagna il pane (forse solo un po' troppo numeroso e quindi tanti hanno solo piccole parti e poco influenti), effetti speciali curati, ma mai troppo invasivi e soffocanti (perfino lo stadio volante non appare "troppo").
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Devo premettere che gli X-Men non mi sono mai piaciuti un gran chè, e che quindi ,forse, nel giudicare i precedenti film sono stato un po' troppo soggettivo, ma penso che questo sia di gran lunga il migliore finora fatto. E' anche vero che segni di miglioramento c'erano già stati in X-Men:l'inizio,con una trama un po' più avvincente e più credibile (offuscato poi dal noioso Wolverine: l'immortale, anche se non faceva proprio parte della stessa serie di film); ma la prima trilogia non mi piacque per nulla, troppo "fumettata" ed esagerata. Invece in quest'ultimo tutto sembra girare al meglio: una buona sceneggiatura (con tanti e buoni colpi di scena), scene d'azione avvincenti e ben costriute (sia l'iniziale combattuta nel futuro, che la finale, in cui viene colpito Magneto-Gandalf, con questi tremendi e inesorabili robottoni intelligenti che non lasciano scampo), cast d'eccezione che si guadagna il pane (forse solo un po' troppo numeroso e quindi tanti hanno solo piccole parti e poco influenti), effetti speciali curati, ma mai troppo invasivi e soffocanti (perfino lo stadio volante non appare "troppo"). Forse manca solo una colonna sonora incisiva. Altro punto a favore è la simpaticissima figura di quello che penso sia Quick Silver (se non lo è mi scuso per l'ignoranza) con la bellissima scena dell'evasione dal pentagono, condita con un giusto e misurato senso dell'humour (cosa del tutto assente negli altri film). Ultima cosa, anche se fa il cattivone simil-nazista, forza Tyrion! In realtà è un tre stelle e mezzo.
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angelo bottiroli - giornalista
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domenica 25 maggio 2014
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grande cast, azione, ottime scene
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Che cos’è che fa gli X-Men un fumetto e un film di successo?
La risposta è molto semplice: in altre storie il protagonista è un super eroe soltanto, con i suoi straordinari poteri; qui i super eroi sono molteplici, ognuno con un potere diverso.
Più super eroi uguale più poteri straordinari, più diversità e maggiore spettacolarità sia nei fumetti che nei film.
Con gli X-Men, Stan Lee creatore di alcuni tra i super eroi Marvel più amati come L’uomo ragno, Thor, Devil, I fantastici 4, Captain America e molti altri, ha raggiunto forse l’apice della genialità.
Non solo, ma con gli X-Men entra in gioco un altro aspetto: se uno o pochi super eroi vengono visti dall’umanità con un fattore positivo perché aiutano l’uomo e lo salvano, tanti super eroi vengono visti come una minaccia.
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Che cos’è che fa gli X-Men un fumetto e un film di successo?
La risposta è molto semplice: in altre storie il protagonista è un super eroe soltanto, con i suoi straordinari poteri; qui i super eroi sono molteplici, ognuno con un potere diverso.
Più super eroi uguale più poteri straordinari, più diversità e maggiore spettacolarità sia nei fumetti che nei film.
Con gli X-Men, Stan Lee creatore di alcuni tra i super eroi Marvel più amati come L’uomo ragno, Thor, Devil, I fantastici 4, Captain America e molti altri, ha raggiunto forse l’apice della genialità.
Non solo, ma con gli X-Men entra in gioco un altro aspetto: se uno o pochi super eroi vengono visti dall’umanità con un fattore positivo perché aiutano l’uomo e lo salvano, tanti super eroi vengono visti come una minaccia. La diversità in gran numero, rischia di mettere in pericolo la razza umana, quindi va combattuta.
Un ribaltamento del super eroe che viene visto come cattivo e minaccia per la società.
E’ in questo concetto che la genialità di Stan Lee viene esaltata. Il super eroe che passa da amico a nemico ed è su questo concetto, che si basavano i film sugli X-Men che diventano atipici nel panorama dei super eroi.
“X-Men Giorni di un futuro passato” si basa ancora su questo concetto portandolo all’estremo, non solo, ma nel film entra in gioco anche il viaggio nel tempo con tutte le sue implicazioni.
Se poi aggiungiamo un cast di grandezza assoluta, il 3D, gli effetti speciali e tutto il resto ne esce un film quasi perfetto che scorre come un fiume in piena.
Un film assolutamente da vedere.
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(di luca capaccioli)
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