marcorossi
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giovedì 21 dicembre 2017
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un film sbagliato
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Che dire, il ritorno alla regia di Brian Singer mi aveva fatto ben sperare visto che aveva diretto molto bene i primi due film; oltretutto è proprio grazie ad essi che ho conosciuto e apprezzato gli X-Men.
Ma stavolta penso che abbia preso un granchio, né più né meno come fece con Superman Returns. Anche se ho notato, con grande stupore, che è stato ben accolto dal pubblico, cosa che non riesco proprio a spiegarmi; forse compensano le lacunosità della trama con quanto letto nei fumetti.
Si inizia con una frettolosissima introduzione che ci mostra alcuni X-Men, perlopiù sconosciuti (e non si scomoderanno più di tanto nel presentarceli), alle prese con delle "sentinelle" (Matrix?) che in questo futuro distopico danno la caccia a mutanti e umani perchè qualcuno (?) ha deciso che così dev'essere, punto.
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Che dire, il ritorno alla regia di Brian Singer mi aveva fatto ben sperare visto che aveva diretto molto bene i primi due film; oltretutto è proprio grazie ad essi che ho conosciuto e apprezzato gli X-Men.
Ma stavolta penso che abbia preso un granchio, né più né meno come fece con Superman Returns. Anche se ho notato, con grande stupore, che è stato ben accolto dal pubblico, cosa che non riesco proprio a spiegarmi; forse compensano le lacunosità della trama con quanto letto nei fumetti.
Si inizia con una frettolosissima introduzione che ci mostra alcuni X-Men, perlopiù sconosciuti (e non si scomoderanno più di tanto nel presentarceli), alle prese con delle "sentinelle" (Matrix?) che in questo futuro distopico danno la caccia a mutanti e umani perchè qualcuno (?) ha deciso che così dev'essere, punto. Dopodiché Wolverine viene spedito indietro nel passato per salvare l'umanità dall'olocausto nucleare (oops ho sbagliato).
E subito inizio a sudare freddo: non puoi presentarmi una storia in questo modo; senza dimenticare che personaggi importanti come Tempesta e Magneto (ahimè troppo invecchiato per recitare) non pronunciano quasi una parola e anche gli altri non sono da meno.
Vabbè, inizia la trama vera è propria e cosa mi trovo? L'ennesima riproposizione della struttura narrativa già vista nei precedenti film dove mutanti buoni e cattivi (in questo caso uno solo sigh) si uniscono temporaneamente contro il nemico comune.
Un Wolverine sempre più fuori posto e inutile (probabilmente colpa delle pressioni di degli hater), per dare spazio a chi poi, ad una Mystica che non regge minimamente il paragone con quella interpretata da Rebecca Romijn, ben più aggraziata e letale (opinabile), ma che in compenso ha il volto noto della Lawrence.
Ma la ciliegina sulla torta è il fatto che in un film di più due ore, avente come protagonisti dei *supereroi* (non filosofi ermeneutici), si combatta sì e no 20 minuti e si tratta più che altro di piccole schermaglie.
Tutto questo al netto delle tante incongruenze grandi e piccole di cui è infarcita la sceneggiatura ma che non mi pare il caso di elencare in questa sede.
Fondamentalmente non è un brutto film... è un film sbagliato.
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nick16
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mercoledì 8 giugno 2016
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niente time travel classico.... meglio
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Forse dovrei partire spiegando il titolo: la mia paura era che usassero il tema del viaggio nel tempo nel modo classico, ovvero per cambiare una cosa più o meno importante si finisce per creare unn casino, si capisce l'errore (dopo molte pene) e si annulano le modifiche (tipo Age of Apocalypse per restare in tema Xmen).
Non ho nulla contro questo tipo di pellicola (ho amato Flashpoint Paradox), tuttavia spesso risulta banale e scontata. Tuttavia, in questo film le coe vanno al contrario, infatti il futuro/presente è già pessimo e bisogna andare indietro nel tempo e rimanere (cosa che di solito non accade) per verificare che vada tutto bene.
Quindi la trama è buona,ma non presenta grossi colpi di scena: tutto va bene, Mystica fa la scelta giusra, Magneto si comporta da despota.
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Forse dovrei partire spiegando il titolo: la mia paura era che usassero il tema del viaggio nel tempo nel modo classico, ovvero per cambiare una cosa più o meno importante si finisce per creare unn casino, si capisce l'errore (dopo molte pene) e si annulano le modifiche (tipo Age of Apocalypse per restare in tema Xmen).
Non ho nulla contro questo tipo di pellicola (ho amato Flashpoint Paradox), tuttavia spesso risulta banale e scontata. Tuttavia, in questo film le coe vanno al contrario, infatti il futuro/presente è già pessimo e bisogna andare indietro nel tempo e rimanere (cosa che di solito non accade) per verificare che vada tutto bene.
Quindi la trama è buona,ma non presenta grossi colpi di scena: tutto va bene, Mystica fa la scelta giusra, Magneto si comporta da despota.......Solita roba. Lo spazio concesso a Wolverine è poco (tranne all'inizio) e io pensavo che fosse proprio lui a modificare gli eventi entrando in contatto con gli X-men molto prima degli avvenimenti del 2, ma ciò non è per forza negativo e alla fine questo film si presenta come un sequel de "xmen l'inizio", concentrando il 90% delle scene nel passato.
Un applauso alla scena di Quicksilver, che diverte e ferma improvvisamete una scena seria.
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no_data
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mercoledì 25 maggio 2016
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ma il professo xavier non era morto?
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Scusate. Come mai non viene in nessun modo, se non mi è sfuggito qualcosa, motivata la presenza del professor Xavier morto nel n° 3? Qualcuno mi può aiutare ad interpretare questa vicenda? Anche per gustare meglio e di più i seguiti (che comunque, a mio avviso, anche per differenza di spessore con i vecchi attori, sono inferiori ai primi episodi, nonostante l'esponenziale aumento di effetti speciali). Grazie. Marcello
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nicolò
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domenica 29 novembre 2015
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il ritorno del buon intrattenimento
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In un futuro non troppo lontanto, gli X-Men vengono braccati e uccisi dalle "Sentinelle", automi progettati appositamente dagli uomini per eliminare i mutanti. Un gruppo di sopravvissuti, guidato dal professor Xavier (Patrick Stewart), decide di mandare indietro nel tempo Wolverine (Hugh Jackman) per impedire la creazione stessa delle Sentinelle.
Dopo più di 10 anni la saga degli X-Men torna nelle mani di Bryan Singer (registra dei primi due capitoli), che si dimostra ancora una volta abile nel coinvolgere lo spettatore in una storia semplice ma audacemente vasta per il numero dei personaggi e dei temi presi in considerazione. Ai comprimari viene donata la giusta profondità e il giusto spazio, mentre Singer, con una regia senza fronzoli, fa divertire chi guarda.
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In un futuro non troppo lontanto, gli X-Men vengono braccati e uccisi dalle "Sentinelle", automi progettati appositamente dagli uomini per eliminare i mutanti. Un gruppo di sopravvissuti, guidato dal professor Xavier (Patrick Stewart), decide di mandare indietro nel tempo Wolverine (Hugh Jackman) per impedire la creazione stessa delle Sentinelle.
Dopo più di 10 anni la saga degli X-Men torna nelle mani di Bryan Singer (registra dei primi due capitoli), che si dimostra ancora una volta abile nel coinvolgere lo spettatore in una storia semplice ma audacemente vasta per il numero dei personaggi e dei temi presi in considerazione. Ai comprimari viene donata la giusta profondità e il giusto spazio, mentre Singer, con una regia senza fronzoli, fa divertire chi guarda. In fondo, nonostante l'ambizione della trama, è un film d'intrattenimento; ma intrattenimento di buon livello.
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ultimoboyscout
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martedì 25 agosto 2015
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riscrivere la storia!
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E' la missione più pericolosa per Wolverine: il Professor Xavier lo spedisce nel passato per incontrare la sua versione giovane e convincerlo ad attivarsi per salvare tutto il genere mutante. Singer torna regista, assicurando un tocco autoriale e mescolando il primo film della serie coi personaggi visti in "X-Men: l'inizio", ispirandosi alla serie di fumetti "Giorni di un futuro passato". Il regista torna a dirigere, dopo essersi occupato di un supereroe concorrente, per rilanciare una carriera al ribasso e non per rivitalizzare un franchise sempre funzionante e molto amato. La pellicola lega egregiamente col precedente e completa in maniera definitiva la fase reboot della saga.
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E' la missione più pericolosa per Wolverine: il Professor Xavier lo spedisce nel passato per incontrare la sua versione giovane e convincerlo ad attivarsi per salvare tutto il genere mutante. Singer torna regista, assicurando un tocco autoriale e mescolando il primo film della serie coi personaggi visti in "X-Men: l'inizio", ispirandosi alla serie di fumetti "Giorni di un futuro passato". Il regista torna a dirigere, dopo essersi occupato di un supereroe concorrente, per rilanciare una carriera al ribasso e non per rivitalizzare un franchise sempre funzionante e molto amato. La pellicola lega egregiamente col precedente e completa in maniera definitiva la fase reboot della saga. Il ritmo è sempre alto, unito a grandiosi effetti speciali in perfetto stile Singer, il regista riesce a districarsi bene nel complicato labirinto narrativo e soprattutto a non cadere nei tranelli tipici dei viaggi nel tempo che sono di norma fisiologici, anzi, il suo ritorno sul ponte di comando da energia e una nuova rotta creando un unico arco narrativo che unisce tutti i mutanti e tutti i film sugli stessi in una sola linea continuativa. Doveva sconvolgere l'intero universo X-Men ed in effetti così è stato, la mente corre velocissima a "Terminator" e la cornice è quella dello sci-fi classico, futuro distopico e umanità in mano a cyborg a fare da ottimale contorno al quadro cinecomic in cui le regole basilari Marvel sull'azione, l'ironia e gli ammiccanti rimandi sono rispettate ma adattate al genere X. Ci sono momenti comici assolutamente geniali, Quicksilver è il grande mattatore assieme a Wolverine e lui, la new entry, non solo funziona ma il suo è un ruolo del tutto inedito negli X-Movie. I toni sono scuri e adulti in linea con gli standard dei nuovi cinecomic, ci viene spiegato come a cambiare la storia siano le scelte, anche le più piccole, di una singola persona e che il destino non è poi così immutabile. Il tutto in attesa del prossimo capitolo, ancora più grande di questo, lo si può già definire apocalittico!
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eltanker
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sabato 22 agosto 2015
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un x-men movie atipico
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Sconsiglio questo film a tutti i fans di Wolverine, che in questo film ha solo un celato ruolo da protagonista, ed appare come il Wolverine più debole ed inefficace della saga. A tutti gli altri però consiglio VIVAMENTE questo film che tra paradossi temporali e scelte di storyline azzeccatissime tiene incollati allo schermo per tutta la sua durata. Unica nota dolente il fatto che in parte cancelli altri episodi della saga come "Le origini di Wolverine" e "Conflitto finale". Confuso.
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kurosaki
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venerdì 31 luglio 2015
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mooolto bello!
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bellissimo come gli altri , se vedete la versione estesa è ancora meglio della versiane cinematografica!!
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iuriv
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domenica 19 luglio 2015
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la solita storia.
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Alla Marvel non si stancano mai e decidono di proseguire la saga dei mutanti riaffidando a Bryan Singer il progetto. Il compito del regista (già autore della prima trilogia) è quello di unire i puntini nel tentativo di mettere ordine al marasma che ormai pervade gli X-Men e le loro vicende.
Per farlo si affida al vecchio trucco del viaggio nel tempo: Wolverine viene rispedito indietro dal professor Xavier e Magneto per convincere il professor Xavier e Magneto a fermare Mystica e evitarle la cattura. Se la muta forma venisse rapita dai malvagi umani, infatti, il suo DNA verrebbe utilizzato per schiacciare l'ultima trovata dell'evoluzione.
Giorni Di Un Futuro Passato ha un merito, che è quello di non annoiare lo spettatore.
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Alla Marvel non si stancano mai e decidono di proseguire la saga dei mutanti riaffidando a Bryan Singer il progetto. Il compito del regista (già autore della prima trilogia) è quello di unire i puntini nel tentativo di mettere ordine al marasma che ormai pervade gli X-Men e le loro vicende.
Per farlo si affida al vecchio trucco del viaggio nel tempo: Wolverine viene rispedito indietro dal professor Xavier e Magneto per convincere il professor Xavier e Magneto a fermare Mystica e evitarle la cattura. Se la muta forma venisse rapita dai malvagi umani, infatti, il suo DNA verrebbe utilizzato per schiacciare l'ultima trovata dell'evoluzione.
Giorni Di Un Futuro Passato ha un merito, che è quello di non annoiare lo spettatore. Ritmi elevati, tanti personaggi, simpatici poteri e battute sarcastiche accompagnano la visione del film, riuscendo a strappare un paio d'ore senza alcuno sforzo. L'unico problemino è che, una volta finito lo spettacolo, questo lavoro si lascia dimenticare con una facilità quasi sovrumana.
Potrebbe essere che la Casa Delle Idee abbia finito il suo carburante. Del resto, continuare a proporre quindici cine fumetti all'anno prosciugherebbe la fantasia di chiunque. L'impressione è quella di assistere a qualcosa di già visto milioni di volte. La trama è scialbetta e gioca poco con i frame temporali (peraltro non particolarmente ispirati), proponendo personaggi fin troppo stilizzati e una storia ovvia dal primo all'ultimo minuto. Queste icone fumettistiche sono state utilizzate talmente tante volte da non rappresentare più nessuna sorpresa, impedendo ai colpi di scena di fare il loro dovere e abbattendo la struttura narrativa, che diventa un semplice spostarsi dei protagonisti per il mondo in attesa dell'ennesimo finale pirotecnico.
Non sarebbe nemmeno gravissimo, se almeno lo spettacolo fosse degno del nome, ma, se si escludono alcune sequenze ispirate, i combattimenti e l'esercizio dei poteri sono spesso confusi, catturano poco e stufano subito. Certo, l'investimento in CGI è alto e ben integrato nel live action, ma siamo anche arrivati al punto nel quale non ci si riesce più a sorprendere per questi aspetti coreografici. A mancare è una base solida, quella carne viva che i primi capitoli del brand, tutto sommato, potevano vantare.
Per di più la recitazione appare sciatta, con una Lawrence poco convinta nel ruolo di Mysitica, un McAvoy davvero lontano da quella che ci si immagina come figura per un giovane Xavier, per arrivare a un Jackman che ha le scatole piene di Wolverine e non fa nulla per nasconderlo. E' chiaro che, con queste premesse, Fassbender pare sprecato con il suo dignitoso Magneto.
Certo, per una visione distratta in una calda serata di Luglio senza nessuna richiesta cerebrale, questo X-Men va benissimo. Ma qualsiasi altra pretesa avanzata dal film non andrebbe presa seriamente.
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onufrio
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mercoledì 13 maggio 2015
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tra passato e futuro
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"X-Men - l'inizio" ha riazzerato tutto dando nuova linfa a questa famosa serie marvel che prosegue con il secondo capitolo "Giorni di un futuro passato" ambientato in un presente cupo e catastrofico dove gli X-men ed i mutanti in generale sembrano destinati a diventare una razza in via d'estinzione. Soltanto una possibilità può cambiare il percorso delle cose: un viaggio nel passato per cambiare il fututo, e così Wolverine, solo comparsa nel primo nuovo capitolo della serie, diventa adesso il protagonista principale della storia, viaggiando nel tempo e ritornando negli anni 60, periodo in cui termina per l'appunto il primo capitolo.
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sonofattocosi
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mercoledì 11 marzo 2015
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l'x che non tradisce...
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Bello come sempre.
Fra paradossi temporali e stadi di football sollevati in cielo la suspance non manca.
Finale quantomeno strano e un rammarico...Peccato non dare più spazio ai temuti cyborg spazzini,di inizio film...
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