Titolo originale | Force Majeure |
Anno | 2014 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia, Danimarca, Germania |
Durata | 118 minuti |
Regia di | Ruben Östlund |
Attori | Johannes Kuhnke, Lisa Loven Kongsli, Clara Wettergren, Vincent Wettergren Kristofer Hivju, Fanni Metelius, Karin Myrenberg, Brady Corbet, Karin Myrenberg Faber, Johannes Moustos, Jorge Lattof, Adrian Heinisch, Michael Breitenberger, Karl Pincon, Julie Roumogoux, Peter Gaunt, Vera Kolupaeva, Ekaterina Ilina, Martín Chertudi, Natacha Mutomb Dackén. |
Uscita | giovedì 7 maggio 2015 |
Tag | Da vedere 2014 |
Distribuzione | Teodora Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,02 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 15 settembre 2015
In vacanza in montagna, una famiglia svedese rischia di essere travolta da una valanga. Si salvano, ma le diverse reazioni del padre e della madre aprono una crepa nelle reciproche aspettative. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, 1 candidatura a BAFTA, ha vinto un premio ai Critics Choice Award, In Italia al Box Office Forza maggiore ha incassato 367 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Tomas e Ebba sono i genitori di Vera e Harry. Tomas lavora molto, dunque questa vacanza sulle Alpi, hotel di lusso e giornate dedicate allo scii tutti insieme, parte con grandi aspettative. Ma accade un imprevisto. Mentre siedono per pranzo ai tavoli all'aperto di un ristorante panoramico, una valanga si dirige a grande velocità verso di loro e pare destinata a travolgerli. L'istinto di Tomas è quello di mettersi in salvo il più in fretta possibile, l'istinto di Ebba è quello di proteggere i figli ed eventualmente morire con loro. La valanga si arresta prima e i quattro rientrano sani e salvi. Ma qualcosa nella coppia si è incrinato ed è una crepa che è destinata ad aprirsi sempre di più.
Basta questo breve resoconto dell'incipit del film per capire che siamo in presenza di un'ottima idea, che il regista svedese, già autore del notevole Play , sa sfruttare al meglio.
Colpito dai risultati di una serie di ricerche che osservavano un incremento dei divorzi nelle coppie sopravvissute ad un'esperienza fortemente drammatica (un dirottamento o uno tsunami, per esempio), Ostlund raccoglie la suggestione e la trasforma in cinema, innescando un parallelismo tra il percorso inarrestabile di un'emozione e quello del tutto simile di una slavina.
Come nel miglior cinema d'alta montagna, allora, il corpo e la psiche degli attori si muovono in silenziosa corrispondenza con la natura, libera e minacciosa, ma non si pensi ad un film drammatico, perché con Turist si ride moltissimo. Come in una commedia degli equivoci, infatti, il virus che ha colpito Tomas e Ebba si diffonde rapidamente ad intaccare le certezze dei loro ospiti più giovani, modificandosi per adattarsi alle diverse condizioni della loro coppia ed esacerbare i loro specifici non detti.
La trasferta della famiglia svedese nelle montagne francesi è anche l'occasione, per il regista, per guardarsi dall'esterno e criticare il mito della solidarietà scandinava di contro alla legge della giungla dell'individualismo, del dialogo come pratica consolidata di contro agli accessi d'ira o alle scenate d'isteria, e soprattutto del discorso di genere politicamente corretto, per cui le differenze tra uomini e donne sono diventate un argomento curiosamente tabù.
Le lunghe inquadrature a macchina fissa, marchio di fabbrica del regista e dichiarazione aperta di una poetica che aspira a mescolare ironia ed entomologia, si arricchiscono in quest'occasione della potenza evocativa che viene dal paesaggio, dal suo bianco destabilizzante e dalle profondità delle gole, in esterni, ma anche dall'architettura degli interni, tanto moderna quanto a suo modo alienante, e del commento musicale, pensato -non senza divertimento- come una sorta di "destino che bussa alla porta".
Come in Play, il finale è la parte meno sicura e più stiracchiata dell'insieme, ma in generale Turist è una graditissima conferma del talento di Ostlund e del suo cinema dell'assurdo sociale, intelligente e rivelatore.
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In un’atmosfera alla Bergman di ‘Scene da un matrimonio’, il regista svedese Ruben Östlund mette in scena un tema psicologicamente forte: quale frattura può generare in una coppia lo scoprire che il tuo partner amato, il tuo eroe, bello, biondo, forte e protettivo, è una creatura che di fronte ad un pericolo che sembra mortale, afferra – [...] Vai alla recensione »
....la scena finale, del rientro in autobus sui tornanti delle montagne innevate e a strapiombo gli uni sugli altri, mi ha colpito perchè mi ha fatto provare la stessa sensazione di pericolo che avevo già provato inizialmente con la " valanga ", dove il Padre si mette in salvo incurante della sua famiglia. Questa scena finale suscita nello spettatore la [...] Vai alla recensione »
Prendi un po' del disagio claustrofobico di Shining e una dose delle urbane conversazioni di Carnage; attingi a piene mani all'epica del matrimonio di Eyes Wide Shut. Ottieni questo ottimo film svedese che nella scena finale (autobus sui tornanti di montagna) dispiega tutta la sua morale sorprendentemente molto più latina che scandinava: nella famiglia tutto [...] Vai alla recensione »
In un ambiente di montagna estremo ma addomesticato, la presunzione del controllo totale dispiega tutta la sua geometrica potenza previdenziale e rassicurante del vivere occidentale. L’azzeramento del rischio è , però, solo una illusione alla quale sembra, purtroppo, ci siamo totalmente abituati.
Nella località sciistica di Les Arcs nelle Alpi francesi, una famiglia apparentemente perfetta di marito e moglie Ebba e Tomas giovani, sani e forti, con la figlia Vera e il figlio Harry biondi ed educati, vive delle vacanze di neve a dir poco tormentate.Non sarà certo un caso che il quarantenne regista svedese Ruben Östlund abbia iniziato la sua attività come regista di video [...] Vai alla recensione »
Il film aveva tutto per essere un bel film, la fotografia, la trama; ed effettivamente - pur se non i ritmi lentissimi di una certa cinematografia svedese - lo è per buona parte della sua durata. Ma poi si perde, inspiegabilmente, nel nulla. Oddio, concludere bene un film (come un libro) è difficile. Figurarsi quando tutto ti faceva sperare un finale all'altezza.
Tomas, Ebba e i loro due figli Vera e Harry si recano sulle alpi francesi per godersi una vacanza sulla neve tutti assieme. Durante il pranzo su una terrazza con un fantastico panorama sulle montagne essi assistono alla formazione di una valanga che, sebbene lontana, sembra velocemente destinata a travolgerli (la valanga non avrà alla fine conseguenze letali).
Guardo spesso il mondo nella sua fragilità, come in un secondo può sparire una città, sono “solo” le parole di una canzone di Anna Oxa. In Forza Maggiore parrebbe dover sparire sotto una valanga l’hotel sulle Alpi francesi dove una giovane famiglia svedese si accinge a passare la sua settimana bianca. Tanto meritata soprattutto per il papà che ha [...] Vai alla recensione »
Il film brilla per sceneggiatura e messa in scena della stessa, nonchè per diverse idee brillanti che Ostlund riesce più o meno sempre a mettere in scena in maniera solida. Certo, ci sono un paio di momenti in cui lo humour non regge e un paio di scene che stilisticamente mi sono piaciute poco ma per il resto il film è davvero di quelli grandi.
Un film che sapientemente lascia intendere ad ognuno ciò che vuole intendere e si trasforma sotto l'occhio della spettatore. Apparentemente il marito si redime nella scena del soccorso alla moglie sulla pista ma nell'invisibilità del paesaggio si celano motivazioni non dichiarate. Lei sembra aver perso gli sci, ma di certo non si è fatta male, perchè altrimenti non [...] Vai alla recensione »
L'idea di partenza era ottima: un padre che, al momento del pericolo, scopre che preferisce mettere in salvo se stsso e il suo smartphone, e non la sua famiglia. Il tutto ambientato in uno scenario da favola nelle Alpi francesi, e al centro della scena la de-costruzione di una famiglia che scopre non essere quella che credeva. Lo sviluppo della storia tuttavia tradisce le aspettative iniziali. D [...] Vai alla recensione »
Una famiglia si trova in villeggiatura in una località montana. Un giorno una valanga minaccia di travolgere il luogo in cui si trovano e il marito fugge da solo davanti all'incedere della valanga. Questo episodio darà una stura alle tensioni latenti della coppia. Particolarissimo ma ottimo il film di Ostlund che parte da un evento che si rivela quasi tragicomico ma che con la forza [...] Vai alla recensione »
Colpiscono in questo film i lunghi silenzi, i rumori degli ambienti, la musica centellinata e messa con perizia da orafo, le lunghe inquadrature fisse, colpisce in sintesi la personalità di chi ha girato “The Turist”, la sua poetica, il suo universo. Apparentemente la vicenda è molto rivolta all'esterno, con belle immagini del villaggio alpino dove tutto accade, [...] Vai alla recensione »
è motevolissima l'abiltà di questo regista nel riuscire a costruire un film importante con elementi così banali a disposizione ,chiara dimostrazione che il cinema è qualcosa di più che mero intrattenimento o emozioni suscitate da pugni allo stomaco. il ritratto proposto di una famigliola agiata alle prese con problemi psicologici è solo un pretesto [...] Vai alla recensione »
La valanga come metafora del senso di minaccia costante che incombe sulla vita di ognuno di noi mi sembra molto azzeccata. L'evento spaventoso che si arresta e non si trasforma in tragedia induce così a riflessioni fondamentali sulla natura del nostro essere. Scoprire che il nostro agire non è mosso [...] Vai alla recensione »
La reazione avuta da un padre di famiglia dopo aver corso il rischio di essere travolto da una valanga nel corso di una vacanza in montagna con la propria famiglia costituisce l' "incipit" della storia che si sviluppa nel film "Forza Maggiore". Qui, infatti, una famiglia svedese, composta da un papà, una mamma e due bei bambini, mentre trascorre serenamente una [...] Vai alla recensione »
Forza Maggiore, del 41enne svedese Ruben Östulnd, al suo terzo film non documentaristico, è un piccolo grande dramma familiare che ricorda il teatro borghese dell'800, arricchito però, da una vena grottesca che pervade tutta la pellicola. Il film, suddiviso in capitoli, ognuno denominato dal giorno di sci in corso, inizia strizzando l'occhio alle grandi sinfonie delle città [...] Vai alla recensione »
La settimana bianca sulle Alpi di una tranquilla famiglia svedese si rivela un evento fatale. Almeno a livello psicologico. Tutta colpa di una valanga. Che pur essendo controllata, agli ignari frequentatori di un albergo di lusso, pare che giunga loro addosso con tutta la sua forza. E se un padre abbandona i figlioletti e la moglie e se ne fugge con chiavi e cellulare per mettersi in salvo, agli altri, [...] Vai alla recensione »
Deludente . Il film non mi ha per nulla convinto . L'idea è interessante ma molto stiracchiata . Gli attori , almeno in questo film , modesti . Va bene l'introspezione e la critica della super moderna ed iper protettrice società svedese ma se non sei Begman è meglio lasciar perdere . Il finale poi sembra appiccicato quasi che le ideee fossero esaurite [...] Vai alla recensione »
Film imbarazzante, a tratti inguardabile, il cinema svedese sarà lento, per carità ma questo è peggio. Da una piccola idea ne viene tirato fuori un polpettone senza capo ne coda, senza ritmo, mal recitato. Inquadrature mediocri, musica, se così si può definire, insopportabile per come viene utilizzata. Insomma, non mi è piaciuto per niente e trovo un poco azzardato [...] Vai alla recensione »
Film con scenari spettacolari, mette in evidenza quanto è difficile gestire una famiglia con due figli e rimanere uniti come coppia, La madre come la maggior parte delle madri mette al primo posto la prole, il padre nella scena della valanga mette in evidenza la vigliaccheria oltre l'egoismo, anche se poi si pente la moglie non è certo lì a consolarlo e a giustificarlo.
Bello, però personalmente sono stato un pò deluso, penso che il film doveva finire con la donna che si perdeva nella nebbia, cosicché ognuno ne dava una libera conclusione sulla vita, sui nostri progetti, ed altro, peccato. ( voto 2,5 )
La fotografia è ottima, le Alexa si esprimono al meglio. Il film è una parodia sulla vita di una coppia di compagni di vita. E' di fondo serio, è vero, però è profondamente retorico. Comunica che alla fine è la donna a comandare...
ogni maschilista e ogni femminista e anche quelli che si credono fuori dovrebbero vederlo - un'analisi implacabile del caos in cui siamo e della natura implacabile di cui siamo fatti ... con un velo di pietà - che dire .. film perfetto -
Questo film fa paura; fa paura nel vero senso della parola, infatti mette a nudo il genere umano, andando a raccontare tutte le sue più ampie debolezze. Infatti il film narra la vacanza di una famiglia in cui il padre è un uomo debole ed essenzialmente egoista, a tal punto da lasciare i suo figli in mezzo ad una valanga e salvare se stesso ed il suo i-phone.
Siamo di fronte a un'operazione fasulla, stiracchiata all'inverosimile, con un fondo di orribile presunzione. Il programma, assai complesso, viene banalizzato tramite carichi intellettuali che il regista non sa assolutamente maneggiare. Così non mancano scene madri e ripetizioni esangui di situazioni che non vengono seriamente affrontate, grazie a un sussiego speculativo eternamente [...] Vai alla recensione »
Film patetico penoso e incomprensibile chi ha assegnato 3/1/2 stelle a questo film
in un passaggio la Cappi scrive «ma non si pensi ad un film drammatico, perché con Turist si ride moltissimo. Come in una commedia degli equivoci, infatti, il virus che ha colpito Tomas e Ebba si diffonde rapidamente»: cosa significa? Cosa è turist? è il titolo inglese con cui lei ha visto il film? Grazie in anticipo!
Buona l'idea e la regia. Ottima la scelta di unire musica classica con eventi catastrofici... Buona la scelta dei personaggi anche se non mi convince Wettewergren.. La sceneggiatura tiene anche se il finale salva tutti.. Nessuno paga e tutti tornano alla loro vita, i drammi quotidiani non sempre vengono riassorbiti in una settimana.. Comunque consigliato.
Alpi francesi, una famigliola svedese in settimana bianca. Hotel di lusso, i cannoni tuonano per controllare le valanghe. Tutto bene, finché un'esplosione non è poi tanto controllata e la valanga sembra travolgere la terrazza su cui Tomas, Ebba e i loro due piccoli stanno pranzando. Attimi di terrore, e due reazioni opposte: Ebba si preoccupa dei figli, Tomas prende guanti, cellulare e scappa via. Vai alla recensione »
Una famiglia felice in vacanza. Sulle Alpi francesi. Mamma Ebba, papà Tomas, due figli. Si fanno le foto, sorridono. Siedono in terrazza per la colazione. Scenario immenso e bellissimo. Solo che una piccola valanga (sempre più grande) sta investendo l'albergo: "È tutto sotto controllo", dice rassicurante il papà. Ma la valanga si precipita verso gli astanti.
Quante chiacchiere sulle Alpi francesi attorno a una famigliola svedese in vacanza. Sulla terrazza dell'albergo, avanza minacciosa una valanga. In realtà una nuvola di neve. Mentre lei cerca di mettere al riparo i bambini, lui scappa. Perché l'hai fatto? Un primo piano del volto sotto sforzo della signora che sulle nevi libera l'intestino, è la sintesi fantozziana del film.