Titolo originale | Qu'est ce-qu'on a fait au bon Dieu? |
Titolo internazionale | Serial (Bad) Weddings |
Anno | 2014 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Philippe de Chauveron |
Attori | Christian Clavier, Chantal Lauby, Ary Abittan, Medi Sadoun, Frédéric Chau Noom Diawara, Frédérique Bel, Julia Piaton, Emilie Caen, Elodie Fontan, Pascal N'zonzi, Salimata Kamate, Tatiana Rojo, Loïc Legendre, Elie Semoun, David Salles, Nicolas Wanczycki, Frédéric Saurel, Nicolas Buchoux, Catherine Giron, Jassem Mougari, Axel Boute, Roland Menou, Nicolas Beaucaire, Philippe Bertin, Isaac Sharry, Lassâad Salaani, Michel Emsalem, Xiaoxing Cheng, Jennifer Kerner, Hugues Martel, Thierry Angelvy, Nicolas Mouen, Benoît Berthon, Lyron Darmon, Selim Draoui, Eugénie You, Lucie You, Isabel McCann. |
Uscita | giovedì 5 febbraio 2015 |
Distribuzione | 01 Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,70 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 2 agosto 2018
Il fenomeno cinematografico che ha incassato oltre 12 milioni di spettatori in Francia. In Italia al Box Office Non sposate le mie figlie! ha incassato 4 milioni di euro .
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venerdì 8 novembre 2024 ore 22,40 su SKYCINEMACOMEDY
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CONSIGLIATO NÌ
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Claude e Marie Verneuil sono una coppia borghese, cattolica e gollista. Genitori di quattro figlie, tre delle quali coniugate rispettivamente con un ebreo, un arabo e un asiatico, vivono nella loro bella proprietà in provincia e pregano dio di maritare la quarta con un cristiano. La loro preghiera viene esaudita. Euforici all'idea di celebrare finalmente un matrimonio cattolico, ignorano che Charles, il futuro marito della figlia minore, ha origini ivoriane. Alla delusione si aggiunge l'animosità del padre di Charles, ex militare intollerante e insofferente alla colonizzazione europea dell'Africa. Tra provocazioni, alterchi e vivaci scambi di vedute, l'amore avrà naturalmente la meglio.
Nel 1967 in America usciva il film di Stanley Kramer, Indovina chi viene a cena?, una storia d'amore 'in bianco e nero' (ma a colori) che sceglieva il registro della commedia per parlare di un conflitto in quegli anni tutt'altro che risibile: l'incrocio sessuale delle razze. Se il padre di Spencer Tracy doveva lottare con la propria coscienza e col medico nero di Sidney Poitier, che chiedeva consenso e benedizione per sposare la sua Joanna, monsieur Verneuil ha deposto le armi e accettato di buon grado i matrimoni delle sue figlie con l'altro, con gli altri. A Claude e Marie Verneuil non resta adesso che una cena in città in cui accomodare l'ultimo genero, finalmente cattolico e già adorato perché si chiama Charles, come il presidente de Gaulle. Ma il loro Charles, nero, ivoriano e in procinto di sposare la loro quarta figlia, è la goccia che fa traboccare il vaso e il razzismo ordinario che sta alla base del successo della commedia multietnica di Philippe de Chauveron.
Commedia francese che gioca sull'identità, la differenza, la religione, il razzismo e naturalmente i matrimoni misti, parlando ai comunisti e ai gollisti, o più genericamente alla sinistra e alla destra. Muovendosi nemmeno troppo sottilmente tra immigrazione e integrazione, tra antisemitismo e globalizzazione, materia di ardente attualità nella società francese, Non sposate le mie figlie esibisce cliché e tabù e sviluppa l'opinione rimarcata dal personaggio di David Benichou secondo cui siamo tutti in fondo un po' razzisti. Soprattutto gli uomini, le donne viceversa nel film sembrano meno permeabili ai pregiudizi e istintivamente inclini alla tolleranza e all'alterità. Grande successo della stagione cinematografica francese appena trascorsa, Non sposate le mie figlie ha raccolto (ap)plauso e consenso anche fuori dai confini nazionali, in virtù della regia, della sceneggiatura, della performance attoriale ma soprattutto del tema sociale svolto, che trova eco in altri territori di immigrazione.
Lontano dalla temperata ironia di Indovina chi viene a cena?, Non sposate le mie figlie condivide nondimeno col film di Kramer, uno, due, tre e quattro generi rassicuranti. Generi a cui le due commedie assicurano un normale statuto sociale e professionale, ieri nel segno di un avvenuto integrazionismo kennedyano, oggi in quello dell'immigration choisie (l'immigrazione selettiva e discriminatoria), predicata da Nicolas Sarkozy durante la campagna presidenziale del 2012. Immigrazione che privilegia i lavoratori qualificati e utili all'economia nazionale, proprio come i generi di monsieur Verneuil, imprenditori, avvocati, banchiere, attori, che dimostrano di essere persone importanti, di fare cose importanti, che rassicurano le convinzioni civili dei suoceri e dei consuoceri, neanche a dirlo ricchi, borghesi ed evidentemente intolleranti ai francesi colonialisti e sfruttatori.
Intorno a un tavolo e davanti a un bicchiere di vino francese si risolvono poi le contraddizioni di questa commedia corale, che predica una chance (gli immigrati sono francesi come gli altri e hanno gli stessi diritti degli altri, il matrimonio è una cosa buona e bella e tutti siamo fratelli) e poi bazzica un patriottismo un po' desueto, forzando tout le monde a dichiarare l'orgoglio nazionale con la mano sul cuore. Non sposate le mie figlie alleggerisce con la risata ecumenica l'inquietudine e le contraddizioni che agitano la società francese, 'celebrando' col matrimonio un sentimento di disagio condiviso. È il razzismo partecipato a renderci davvero simili. Integrazione raggiunta insomma, non contro il pregiudizio ma grazie al pregiudizio.
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razzismo affrontato con ironia ma non per questo cosi superficialmente come sembrerebbe situazioni scontate ma simpatiche con umorismo elegante e per nulla noioso: e' evidente che il tema si presta a stereotipi ma la sceneggiatura e la vivace recitazione affiancate a una piacevole ambientazione e a una colonna sonora azzeccata confezionano un film piu che discreto che si lascia [...] Vai alla recensione »
“Non sposate le mie figlie” film, sull'integrazione, sul razzismo, sull'immigrazione e sui matrimoni misti, accattivante e inoffensivo che vola leggerissimamente su tematiche che altri si riservano di trattare con differente impegno. Volendo inaugurare la nuova stagione delle favole del terzo millennio( c'era una volta un algerino, un ebreo, un cinese.
Originale e gradevole commedia in perfetto stile francese. Assolutamente non ci sono sbavature che fanno scadere la pellicola in situazioni scontate o banali o che sfiorano minimamente la volgarità. Il primo tempo ha un'impronta decisamente molto umoristica in quanto evidenzia in maniera squisitamente ironica varie tematiche scaturite dalle differenze sociali e di costume che vengono a determinarsi [...] Vai alla recensione »
(col senno di poi,...incoscienza). Ambedue, rigorosamente made in France. Qui da noi latitano e per quanto riguarda il cinema e l'indotto c'è chi pensa che abbiano da un pezzo delocalizzato. Se non fossero intervenuti certi fatti, Non sposate le mie figlie! era destinato (sempre qui da noi) ad essere frainteso e/o sottovalutato grazie al titolo e a recensioni del seguente tenore: [...] Vai alla recensione »
Film francese uscito nell'aprile 2014, ha ottenuto in pochissime settimane in Francia un enorme successo classificandosi per ben 4 settimane al primo posto nel box office e totalizzando complessivamente 12, 2 milioni di entrate. Diventa così il più grande successo al box office francese del 2014 e addirittura il 6° film ad ottenere un così grande successo nella storia [...] Vai alla recensione »
Ero scettico, temevo qualcosa dalle parti dei "panettoni" e simili...L'ho visto per accondiscendere mia moglie e forse...mi sono divertito più di lei ! Non è un "capolavoro", è un buon filmetto divertente, che segue i piacevoli, collaudati schemi classici della soft commedy, ma che affronta con notevole coraggio e spigliatezza diversi dei [...] Vai alla recensione »
Ennesima commedia francese di grande successo, "Non sposate le mie figlie!" è un film universale che tratta in modo molto divertente - ma anche intelligente - diversi temi che spaziano dal razzismo all'immigrazione. Claude e Marie sono due francesi doc: cattolici e patriottici. Ricchi ed in buona salute stanno però vivendo una situazione che li sta facendo uscire di testa [...] Vai alla recensione »
Chi ha amato "Quasi amici", apprezzerà sicuramente questa perla di umorismo, leggerezza e intelligenza. Non sposate le mie figlie si inserisce a pieno titolo nel filone contemporaneo della commedia francese, raffinata e arguta, grazie alla recitazione impeccabile di tutto il cast e alla sapiente trattazione di un tema "scottante" come quello dell' integrazione in una società multiculturale, con accenni [...] Vai alla recensione »
Claude e Marie Verneuil sono una coppia borghese, cattolica e gollista che vive nel nord della Francia. I due hanno quattro bellissime figlie, Isabelle, Odile, Segolene e Laure. Con grande dispiacere dei genitori, le prime tre hanno sposato dei “figli di immigrati” e, precisamente, un arabo, un ebreo e un cinese. Tutte le speranze della coppia di poter celebrare un matrimonio cattolico [...] Vai alla recensione »
Sicuramente una divertente commedia che "tutto è bene quello che finisce bene". Non direi proprio che sia una commedia con fondo amaro, perchè alla fine tutti vanno d'accordo con tutti, dopo ovviamente parechhie difficoltà. Bella la frase del padre nero che abbandonando la tavola dice: "tutti comunisti". Le liti fra i genitori francesi, lui che urla a lei: [...] Vai alla recensione »
Non si può negare che le commeide francesi, anche molto recenti, insieme al trhiller-noir d'antan e alla"nouvelle vague"ancora d'antan, rappresentino un,punto di forza del cinema francese: ne è un indubbio esempio questo"Qu'est -ce qu'on a fait au bon Dieu"(Philippe de Chauveron, anche da lui scritto, soggetto e sceneggiatura, con Guy Laurent, [...] Vai alla recensione »
Film in cui si racconta di una coppia di genitori che ha tre figlie sposate con 3 uomini di razza e religione diversa dalla loro francese e cattolica. Essi, pur non essendo persone razziste ed avendo accolto con tanta buona volontà i tre generi musulmano, ebreo e cinese, per la quarta figlia, ancora nubile, desiderano ardentemente però un marito connazionale e di religione cattolica. [...] Vai alla recensione »
Gradevole commediola che qua e là riesce a far sorridere prendendo spunto dalle inevitabili differenze culturali e religiose che presenta la società multietnica. Salvo poche eccezioni, però, nel complesso l'umorismo risulta poco graffiante e si tende più che altro a privilegiare l'aspetto "romantico" della vicenda, in una pallida rivisitazione di "Indovina [...] Vai alla recensione »
Questa commediola è uno dei prodotti di propaganda sociale e politica che, sfornato in Francia e per la Francia, fa comprendere anche a noi "esteri" quale sia la reale situazione sociale nel Paese d'oltralpe, a dispetto di quanto possiamo soltanto subodorare da giornali e TV. Beninteso: ce la fa comprendere soltanto se riusciamo a guardare "dietro le quinte" di questo [...] Vai alla recensione »
Film eccezionale che tocca il tema dell'integrazione con estrema astuzia e con divertente leggerezza, come si farebbe nella vita reale, sdrammatizzando a volte delle situazioni pesanti e complicate. Film vero e intelligente che mostra i punti di vista delle differenti culture, con delle sorprese!!! Consigliatissimo!!!
commedia francese garbata e divertente che si focalizza sull'incontro di civiltà in una grande famiglia allargata a vari continenti e varie religioni. I protagonisti caratterizzano bene i loro ruoli, senza essere degli stereotipi appiattiti. Il ritmo è buono, e il doppiaggio italiano a mio parere perfetto. Elodie Fontan è deliziosa.
Ottimo film che ti da anche un bel insegnamento su rispettare tutte le razze o religioni.Devo dire che i film francesi ultimamente sono fantastici al contrario purtroppo dai nostri italiani
Visto questo pomeriggio. Film spassoso, e allo stesso tempo delicato, il cast che è stato scelto è perfetto. Consiglio vivamente la visione
Un film molto francese . Divertente ,ironico , leggero . Si ride ma più che altro si sorride e non ci si annoia . La volgarità è bandita . Gli attori principali bravi e credibili . In un pomeriggio grigio e piovoso un passatempo più che dignitoso .
OK, non sarà un capolavoro, ma di questi tempi, che quantomai necessitano di un po' di leggerezza, sorriso e qualche "sana" risata, questo film è l'ideale. Non richiede impegno intellettuale ma racchiude in se un pensiero alquanto diffuso e, più che mai, reale (provato in famiglia). Divertente! Ne avevo bisogno.
Commediola francese in stile vanziniano. Pessimo prodotto, da evitare.
Un film davvero carino per trascorrere una serata di buon umore!!! L'espressività dei protagonisti/genitori è la chiave del successo del film!!! Ve lo consiglio!!!!
Io non amo molto le commedie, in particolar modo quando certe caratterizzazioni sono sforzate come in questo film. Gli attori giovani maschi tutti belli le attrici femmine tutte belle anche questo stona un pò nel mondo esistono anche i bruttini. Comunque si si ride alcune scene sono davvero esilaranti, e il film ha una buona performance contro il razzismo, ma però che tutto finisca a [...] Vai alla recensione »
Non liquiderei questo film con la patinata sufficienza con la quale l'hanno liquidato diversi critici. Anzi. La cinematografia francese ha il pregio di restare sul tema. Questa è una commedia e come tale (risate, peripezie, lieto fine) si muove dall'inizio alla fine. E con leggerezza spiega, come molte fiabe, cosa è bene e cosa è male.
Questo San Valentino avevo voglia di qualcosa di divertente, che rendesse la serata allegra e leggera. “Non sposate le mie figlie” mi è stato consigliato da una mia amica e sono felice di averla ascoltata. L’amore è da sempre una faccenda complicata e intricata, non si sceglie chi amare, non importa la religione, l’etnia o il colore della pelle… in un mondo [...] Vai alla recensione »
Il film mi è piaciuto molto,la storia è coinvolgente ed assolutamente di attualità,sebbene affrontata in chiave ironica.Mi è piaciuto osservare come i genitori siano alla fine quasi costretti a un'apertura mentale,che poi si rivela la chiave della loro felicità,familiare e di coppia. Mi ha anche spinto a riflettere e a vedere sotto una luce ancora più assurda e grottesca la tragedia accaduta recentemente [...] Vai alla recensione »
Questo"Qu'est ce qu'on fait au bon Dieu?"(Philippe de Chauveron, 2014) titolo originale molto più bello e interessante di quello italiano, appioppato per attirare più pubblico, è commedia francese nel miglior stile della commedia vera e propria: padre gaullista convinto, con le contraddizioni del caso, madre decia a tenere in piedi la famiglia quand me^me, ossia [...] Vai alla recensione »
Gradevole umorismo,seppur non esilarante; idea interessante che fotografa con leggerezza le incongruenze e le ipocrisie della ns. societa'. Lo stile e' molto "francais" e deve piacere..Io consiglierei di vederlo.
Bel lavoro questa commedia francese, con situazioni esilaranti e dialoghi spiritosissimi.Il tema della tolleranza e dell'integrazione è raccontato con leggerezza, ma senza frivolezza.Attori bravissimi, sceneggiatura accurata. da vedere
Commedia leggera, ma che tocca in modo corretto tutti i temi dell'integrazione. Da persona felicemente sposata con una donna africana mi ci sono ritrovato. Per questo motivo posso dire che il film è davvero azzeccato e ben fatto. Un film che fa pensare e che demolisce i beceri pregiudizi razziali, ma sempre giocato con ottimi ritmi comici. Davvero bello.
Partiamo dal presupposto che il cinema si nutre e vive di fantasia, quindi non è un film adatto a chi ha delle idee sociali preimpostate e inflessibili. Ai cinefili più esperti non sfuggirà la buona fotografia, ottima regia e l'impeccabile performance del cast. Ma l'Italia avrà la sua versione? Beh! Chissà?
Partiamo dal presupposto che il cinema si nutre e vive di fantasia, quindi non è un film adatto a chi ha delle idee sociali preimpostate e inflessibili. Ai cinefili più esperti non sfuggirà la buona fotografia, ottima regia e l'impeccabile performance del cast. Ma l'Italia avrà la sua versione? Beh! Chissà?
Solita commedia simpatica francese. Meglio la seconda parte, più allegra. Un pò troppo marcata la morale contro il razzismo, ma ci può stare, alla fine si sorride spesso. Consigliato.
E' un film comico che non fa ridere. La storia non è per nente originale, tutto già previsto e rivisto. Regia fiacca, attori poco in forma. Idee zero.
sono andato a vedere questo film con grandi aspettative, invece è risultato un film povero di spunti e troppo stereotipato.. molti personaggi sono costruiti male ed il film si trascina lentamente verso un finale prevedibile. L'idea era buona ma è stata sprecata..
Noiosissimo film pieno di luoghi comuni e gag poco riuscite. Da evitare
Un'idea carina, realizzata maldestramente .... lenta e più simile ad un soap opera di serie c che a un film cinema.
Un filmetto noiso e banale. Le storie si riducono a gag stereotipate e non divertenti. Il finale è banalissimo. Risparmiate il biglietto .....
Grande successo della scorsa stagione francese, Non sposate le mie figlie! ( Qu'estce qu'on a fait au bon Dieu? ) di Philippe de Chauveron ripropone in forma edulcorata e piattamente buonista quel repertorio da commedia contemporanea sul confronto etnico che ha conosciuto nelle stagioni passate risultati più puntuti senza rinunciare ad essere divertenti.
Anche quando s'impegna, l'industria francese non riesce proprio a produrre banalità. L'esempio arriva da questa commedia meltin' pot già da mesi campione d'incasso Oltralpe, dove - nonostante tutto - si continua a credere nell'integrazione multiculturale e religiosa. Protagonista è la famiglia borghese, gollista e cattolica Verneuil con quattro figlie in età da marito.
Mettiamola così: le vostre adorate figlie sposano un arabo, un ebreo e un cinese, come nelle barzellette. Voi che fareste? Borghese, cattolica e conservatrice, Madame Verneuil non si scompone. Nemmeno quando invita tutti a cena. Digerito il boccone amaro (i tre matrimoni si susseguono a raffica nel prologo), va in una macelleria halal, compra un tacchino.
Ci sta un musulmano, un ebreo, un cinese e un africano... Fa impressione giudicare una commedia francese di successo dell'anno scorso incentrata sui buffi imbarazzi, gli alterchi molesti e le inesauste peripezie di una coppia borghese modello «Indovina chi viene a cena» alle prese con tre figlie sposate più una in procinto di farlo con altrettanti giovanotti di nazionalità e religioni diverse.