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anto81
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lunedì 28 aprile 2014
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un '2012' in salsa biblica. terribile.
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Non condivido tutto questo entusiasmo. A mio avviso, questo è il canto del cigno (nero) di Aronofsky, che come altri si è dato alla fabbrica delle bambole di Hollywood dopo un inizio promettente (Pi Greco, Requiem for a dream) e una carriera comunque più che discreta (The Fountain, The Wrestler in particolare, film meno visionario ma potente in ogni caso). Attendevo sia con molto entusiasmo che un bel po' di scetticismo questo Noah, e il timore che nutrivo è stato ampiamente confermato. Al di là di quel terribile bollino 3D che affianca ormai la maggior parte delle pellicole, il film si presenta come un blockbuster apocalittico degno della peggiore tradizione di Michael Bay, che sembra aver diretto la baracca al posto del buon Darren, del cui stile rimane veramente poco (e no, quattro fotogrammi evocativi e l'inserimento di quei pur ben caratterizzati Vigilanti, non mi bastano!).
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Non condivido tutto questo entusiasmo. A mio avviso, questo è il canto del cigno (nero) di Aronofsky, che come altri si è dato alla fabbrica delle bambole di Hollywood dopo un inizio promettente (Pi Greco, Requiem for a dream) e una carriera comunque più che discreta (The Fountain, The Wrestler in particolare, film meno visionario ma potente in ogni caso). Attendevo sia con molto entusiasmo che un bel po' di scetticismo questo Noah, e il timore che nutrivo è stato ampiamente confermato. Al di là di quel terribile bollino 3D che affianca ormai la maggior parte delle pellicole, il film si presenta come un blockbuster apocalittico degno della peggiore tradizione di Michael Bay, che sembra aver diretto la baracca al posto del buon Darren, del cui stile rimane veramente poco (e no, quattro fotogrammi evocativi e l'inserimento di quei pur ben caratterizzati Vigilanti, non mi bastano!). Troppo spesso il cinema americano si affida quasi in toto alla forza visiva di un film per raccontarne la storia, e sempre più spesso questo non va bene. Gli accorgimenti tecnici dovrebbero coronare una buona sceneggiatura, non sostituirsi ad essa e/o coprirne i buchi con un bell'effetto speciale. Della forza evocativa dell'immaginifico di Aronofsky, ribadisco, qui c'è poco e nulla, e non mi basta neppure lo pseudo-stravolgimento delle scritture sacre per salvare un film che, in tutti i sensi, fa acqua da tutte le parti. Ma è stato divertentissimo assegnare un ruolo stereotipato a ogni character di questo dozzinalissimo disaster movie: il padre bigotto/idealista che per un momento diventa mooolto cattivo in una situazione di stress, il figlio cretino in cerca di una femmina (non donna, attenzione), la coppia tormentata, la madre giudiziosa. Il tutto disturbato da un'apocalisse imminente in cui si salva la solita famiglia politicamente corretta. 2012 aveva fatto meglio, e ho detto proprio tutto.
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trammina93
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sabato 26 aprile 2014
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niente male
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Forse un pò troppo lungo du durata (due ore e 20) però non ti fa pesare troppo la lunghezza. Dopo The wrestler è il secondo film di Aronofsky ad essermi davvero piaciuto, gli altri che ha fatto non mi sono affatto piaciuti. Mi ha un pò annoiato nella prima parte ma nella seconda parte mi ha preso molto, ovvero dal momento del diluvio universale. Russel Crowe è stato molto bravo ad interpretare Noè, trasmette bene l'idea di un uomo a cui è stato dato un incarico molto difficile ed è dilaniato da tantissimi dubbi e incertezze. Non ho molto apprezzato il fatto che non ci fosse la presenza di Dio, mi incuriosiva sapere come lo avrebbe rappresentato e poi non rappresentandolo si è discostato dalla Bibbia in cui Dio appare chiaramente a Noè e gli spiega per filo e per segno cosa deve fare, invece nel film ha solo delle visioni.
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Forse un pò troppo lungo du durata (due ore e 20) però non ti fa pesare troppo la lunghezza. Dopo The wrestler è il secondo film di Aronofsky ad essermi davvero piaciuto, gli altri che ha fatto non mi sono affatto piaciuti. Mi ha un pò annoiato nella prima parte ma nella seconda parte mi ha preso molto, ovvero dal momento del diluvio universale. Russel Crowe è stato molto bravo ad interpretare Noè, trasmette bene l'idea di un uomo a cui è stato dato un incarico molto difficile ed è dilaniato da tantissimi dubbi e incertezze. Non ho molto apprezzato il fatto che non ci fosse la presenza di Dio, mi incuriosiva sapere come lo avrebbe rappresentato e poi non rappresentandolo si è discostato dalla Bibbia in cui Dio appare chiaramente a Noè e gli spiega per filo e per segno cosa deve fare, invece nel film ha solo delle visioni. D'altronde Aronofsky è il regista visionario. I Vigilanti sono un 'altra delle cose che si discostano dalla bIbbia. Non è male come idea, sono quasi una sorta di rivisitazione della figura di Satana, un angelo caduto, però resta il fatto che nella Bibbia non ci sono, si parla solo di giganti non di queste strane figure che quasi sembrano dei ransformers. Al di là di questo è piuttposto fedele alla Bibbia. Anche il finale è molto adattato, visto che non si parla nella Bibbia della presenza di un infiltrato nell'arca. La costruzione dell'arca , il momento del diluvio sono però realizzati benissimo, con grandissimi effetti. Nonostante qualche contro, direi che vangono più i pro e va visto!
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eusts
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sabato 26 aprile 2014
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perchè noah?
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Date le innumerevoli discrepanze rispetto al racconto biblico, Darren Aronofsky avrebbe potuto intitolarlo "Il signore delle acque" o "L'antenato di Ace Ventura" ... belle alcune immagini ma diseducativo come il tanto acclamato TROY (fucina di anacronismi e inesattezze).....deludente
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no_data
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sabato 26 aprile 2014
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crowe vale sempre la pena, ma...
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Per me Russel Crowe può limitarsi a cuocere una frittata, assisterò rapita comunque. Ma questo Noè ambientalista e paranoico mi lascia perplessa. Sono indulgente, tuttavia, perché ad esser rigorosi troppe ovvietà s sono sovraccaricate nella descrizione dell'evoluzione del Noè-pensiero. Bene l'inizio, curiosa la collocazione temporale, mi insospettisco quando appare la pelle del serpente, mi deprimo quando appaiono i vigilanti nel paesaggio day after, mi intenerisco a vedere quanto è invecchiato Hopkins, mi consolo a vedere le rughe attorno agli occhi della Connelly, respiro un po' meglio alle scene relative all'imbarco degli animali sull'arca, ironizzo alle fumigazioni per far star tutti tranquilli e a nanna,mi spazientisco a seguire il rimbalzo tra Noè e cattivone, giudico ovvia la soluzione tragica dell'ansia alla procreazione di Cam, mi incavolo all'insistenza sul concetto " tutti dobbiamo morire", e mi indigno definitivamente a veder risolto il bel mito di Noè inventore del vino sul sede ( stupendo) nudo di Crow ubriaco sul (di- vino) arenile.
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Per me Russel Crowe può limitarsi a cuocere una frittata, assisterò rapita comunque. Ma questo Noè ambientalista e paranoico mi lascia perplessa. Sono indulgente, tuttavia, perché ad esser rigorosi troppe ovvietà s sono sovraccaricate nella descrizione dell'evoluzione del Noè-pensiero. Bene l'inizio, curiosa la collocazione temporale, mi insospettisco quando appare la pelle del serpente, mi deprimo quando appaiono i vigilanti nel paesaggio day after, mi intenerisco a vedere quanto è invecchiato Hopkins, mi consolo a vedere le rughe attorno agli occhi della Connelly, respiro un po' meglio alle scene relative all'imbarco degli animali sull'arca, ironizzo alle fumigazioni per far star tutti tranquilli e a nanna,mi spazientisco a seguire il rimbalzo tra Noè e cattivone, giudico ovvia la soluzione tragica dell'ansia alla procreazione di Cam, mi incavolo all'insistenza sul concetto " tutti dobbiamo morire", e mi indigno definitivamente a veder risolto il bel mito di Noè inventore del vino sul sede ( stupendo) nudo di Crow ubriaco sul (di- vino) arenile. Boh. A forza di elaborare pensieri contrastanti arrivo alla fine. E sono contenta di uscire.
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[+] ma come...! hai peccato di lussuria...!
(di hollyver07)
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fabrizio costa
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venerdì 25 aprile 2014
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ottimo film, peccato che........
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...................magari quei "vigilanti" fossero un tantino forzati e troppo simili ai "Transformer". Per il resto davvero godibile, con un cast buono, un'ambientazione ineccepibile, una trama che scorre fluida e senza pause, ottime le scene di gruppo.Riguardo all'ambientazione bellissimi i paesaggi brulli, misteriosi e forse di origine vulcanica dove Noè e la sua famiglia scappano per salvarsi la vita; belle anche le scene dell'Arca che galleggia nell'Oceano in tempesta, In definitiva un ottimo lavoro.
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silvia.xxx74
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venerdì 25 aprile 2014
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non mi è piaciuto
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Forse non ho visto lo stesso film degli altri...mi viene il dubbio. Ho avuto il sentore che fosse una boiata dai titoli iniziali. Mi è sembrata un brutto mix tra: Il Signore degli Anelli, Guerre Stellari e uno scenario apocalittico (forse qui la Bibbia ci sta) post atomico. Anche la recitzione l'ho trovata pessima, ed è un peccato dato il cast stellare. Il dubbio che mi è sorto è che andasse letto in chiave comica, in questo senso devo dire che regala grosse risate e soddisfazioni. Ma non credo fosse questo l'intento del registra, che spero si fermi qui e non ci regali ulteriori "capolavori".
Giudizio sintetico: orrendo, lungo e, per quella che è stata la mia esperienza, evitabile.
[+] ma che "evitabile"??
(di nannimatta)
[ - ] ma che "evitabile"??
[+] altri tempi....
(di hollyver07)
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alex2044
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venerdì 25 aprile 2014
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un fantasy corretto .
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Non amo il genere fantasy ma il pomeriggio è passato velocemente . Vuol dire che non mi sono annoiato e il film è riuscito .Non lo metterò frai miei preferiti ma non buttato via i soldi . Gli attori sonobravi ed espressivi .
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nannimatta
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giovedì 24 aprile 2014
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agghiacciante
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Premesso che non sono credente e quindi forse mi manca il background necessario, ma direi che a tutto c'e' un limite.
Nei primi 20 minuti sembra di guardare la trasposizione cinematografica di Ken il Guerriero (con strizzatina d'occhio al veganesimo), poi quando finalmente il padreterno si fa vivo si passa alla fase simil-StarWars con Matusalemme-Yoda che offre il the.
Si tira un po il fiato quando si fanno (finalmente) vivi i cattivi in stile punkettone tipo esercito di Raoul (sempre da Ken il Guerriero). Finalmente arriva sto benedetto diluvio e si passa alla fase Psyco con la furia omicido-paranoica di Noe'.
Taccio per carita' di patria commenti sui Troll tipo Signore degli anelli e su altre amenita'.
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Premesso che non sono credente e quindi forse mi manca il background necessario, ma direi che a tutto c'e' un limite.
Nei primi 20 minuti sembra di guardare la trasposizione cinematografica di Ken il Guerriero (con strizzatina d'occhio al veganesimo), poi quando finalmente il padreterno si fa vivo si passa alla fase simil-StarWars con Matusalemme-Yoda che offre il the.
Si tira un po il fiato quando si fanno (finalmente) vivi i cattivi in stile punkettone tipo esercito di Raoul (sempre da Ken il Guerriero). Finalmente arriva sto benedetto diluvio e si passa alla fase Psyco con la furia omicido-paranoica di Noe'.
Taccio per carita' di patria commenti sui Troll tipo Signore degli anelli e su altre amenita'.
Dire brutto e' poco. L'aggettivo piu' adatto e' "offensivo".
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(di maxbraz)
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barby76
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giovedì 24 aprile 2014
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il peggior film dell'anno!
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Mi chiedo come si possa anche solo pensare una cavolata simile. Capisco che il film abbia la firma di Aronofsky, ma non condivido il giudizio della critica è un film di una bruttezza unica. Sembra più Transformer che un film biblico, ma almeno il primo uno sapeva cosa andava a vedere. E sorvoliamo sulle incongruenze storiche. Il peggior film dell'anno.
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cicciogia
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giovedì 24 aprile 2014
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noiah
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In principio era il nulla, e fino alla fine, per due ore e diciotto minuti di pellicola, ancora nulla, nessun accenno alla “creazione” (filmica, si intende).
Se la storia di Noè e dell'arca della salvezza nella Bibbia è raccontata in poco più di dieci righe, un motivo deve pur esserci: si tratta di una vicenda già di per sé poco interessante e poco avvincente, scarna di significato e di senso morale: e l'aronofskiana trasposizione cinematografica non è stata (ahimè!) d'aiuto.
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In principio era il nulla, e fino alla fine, per due ore e diciotto minuti di pellicola, ancora nulla, nessun accenno alla “creazione” (filmica, si intende).
Se la storia di Noè e dell'arca della salvezza nella Bibbia è raccontata in poco più di dieci righe, un motivo deve pur esserci: si tratta di una vicenda già di per sé poco interessante e poco avvincente, scarna di significato e di senso morale: e l'aronofskiana trasposizione cinematografica non è stata (ahimè!) d'aiuto.
Lui ci ha provato puntando al kolossal, mettendo insieme un grande cast (figli e figliastra a parte), immaginando grandi effetti speciali malamente realizzati (osceni gli angeli/ent di roccia), elaborando una sceneggiatura epica, che amplifica e costruisce, ma che nulla racconta e aggiunge, che non pone domande e non offre risposte.
La riconoscibile ed esperta mano del regista di Requiem for a dream e Il cigno nero è lucidamente presente nei momenti di sogno/visione ripetuti e circolari, nelle narrazioni in time-lapse tanto kitsch quanto bellissime, nella struttura complessiva che punta (senza riuscirci) all'emersione del lato più oscuro della psiche del profeta; per il resto sparisce, provocando ridondanza e inutile dilatazione dei tempi, scene pop e già viste, momenti morti e poetica dell'ovvio.
E poi non ci sono animali, ma solo immense e jecksoniane masse di informi, indistinguibili e computerizzate bestie che serpeggiano, volano e quadrupeggiano, che con un po' di magico fumo vanno in letargo anticipato, come gli increduli spettatori in sala.
Francesco Giamblanco
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