Noah |
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Un film di Darren Aronofsky.
Con Russell Crowe, Jennifer Connelly, Ray Winstone, Emma Watson, Anthony Hopkins.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 138 min.
- USA 2014.
- Universal Pictures
uscita giovedì 10 aprile 2014.
MYMONETRO
Noah
valutazione media:
2,79
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Sull'Arca di Aronofsky sembra di essere nel "Signore degli anelli"
di Roberto Nepoti La Repubblica
Chi era rimasto perplesso alla notizia che Darren Aronofsky avrebbe diretto una versione della storia di Noé e della sua Arca non aveva, in definitiva, tutti itorti.Ilregistadi The Wrestlere Il cigno ne-roha realizzato un film ibrido, un ircocervo che comincia come uno spin-off del Signore degli anelli poi, verso i due terzi,diventa un melodramma familiare basato su un dilemma morale. L'unica cosa che tiene insieme i due pezzi è la caratterizzazione del patriarca (Russell Crowe), che nella sceneggiatura di Ari Handel e dello stesso Aronofsky è un uomo tutto d'un pezzo, mosso dalla convinzione che l'umanità abbia perduto il diritto di esistere (vuole salvare solo gli animali) e debba finire con lui e la sua famiglia. Il film si premura anche di farci un riassunto visivo della Genesi, da Adamo ed Eva nel giardino dell'Eden a Caino e Abele, spiegandoci che Noé, discendente di Seth, è l'ultimo giusto sulla Terra (è vegetariano, ambientalista e pacifista, anche se al caso mena botte da orbi); invece i discendenti di Caino, guidati dal re Tubal-cain (Ray Winstone), mangiano carne e vivono peccaminosamente in un ambiente degradato. Dunque, Noé si convince che il Creatore abbia decretato il genocidio globale mediante diluvio; e va a parlarne con suo nonno Matusalemme (Anthony Hopkins), una specie di Yoda vagamente rimbambito. Poi si mette a costruire l'Arca: impresa in cui viene aiutato dai Guardiani, stirpe di angeli decaduti in forma di giganti di pietra a sei braccia (che paiono usciti da un film di Peter Jackson). Noé imbarca giusto in tempo le specie animali, la moglie Naameh (Jennifer Connelly), i figli Sem, Cam e Jafet nonché la figlia adottiva Ila (Emma Watson), che la famiglia di Noé ha salvato e che ama, ricambiata, Sem. Seguono le spettacolari scene del diluvio, realizzate con indiscutibile bravura. E fin qui il pubblico - almeno quello non preoccupato da questioni di corretta esegesi biblica - ha l'impressione di assistere a un fantasy epico di buona qualità. A questo punto, però, la musica cambia. A bordo dell'Arca (dove gli animali, immersi in una specie di sonno letargico, neanche si sentono) vien fuori che l'amore tra Ila e Sem sta per dare frutti: la ragazza è incinta; circostanza tanto più imbarazzante perché Ila, unica donna in età per procreare, risultava essere sterile. Pur glissando su possibili risvolti incestuosi, Noé resta irremovibile nella sua certezza: la volontà del Creatore è l'estinzione dell'umanità. Il personaggio di Crowe ha implicazioni non prive di fascino - un compito immane, i sensi di colpa del sopravvissuto... - e l'attore (cui la dieta vegetariana non ha tolto un chilo) lo interpreta con sofferta autorevolezza; malgrado ciò, di qui in avanti il tono serioso e sentenzioso produce noia. Se nelle parti precedenti lo spettatore non provava alcun senso di pericolo, conoscendo bene la fine (le piogge cessano e la colomba bianca annuncia la terra), ora dovrebbe trepidare per la sorte del nascituro: sopravviverà? sarà ucciso dall'implacabile nonno? E invece il film cade in una specie di letargo, fino all'epilogo in cui Noé diventa un deluso capofamiglia all'antica che i figli preferiscono lasciare ai rimorsi e al vino.
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