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Darren Aronofsky inquadra la storia di Noè da una prospettiva davvero diversa. Straordinario, al solito, Russel Crowe, ma d’altronde dategli un film e lui lo trasformerà in un grande film. La storia di Noè inizia con l’omicidio del padre, ad opera dei discendenti di Caino. Il profeta si salva ed inizia il suo lungo percorso verso la redenzione dell’uomo, attraverso la purificazione della terra. Il resto è storia nota, arcinota, ma quel che è diverso in questo film, come detto, è l’inquadratura con la quale il regista rilegge le pagine della bibbia. La storia rimane la stessa, ma alcune varianti, basti pensare alla diversa funzione di Matusalemme o al ruolo dei componenti della famiglia, nel testo biblico non si parla mai delle donne nel testo originario. La critica si è scatenato contro questo film, accusato di stravolgere la storia e di essere dozzinale. In realtà la storia sono le pagine della bibbia, ognuno le legge come vuole, la libertà di fede è anche nella scelta di lettura delle sacre scritture e di dozzinale ci sta ben poco. La conferma è il senso di grandezza che si vede negli occhi delle spettatori all’uscita dal cinema.
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