Questo Noè del XXI secolo non convince affatto. E mettiamo subito da parte il discorso effetti speciali-3 D e via dicendo: ottimi, com'era da aspettarsi, e sicuramente gran diluvio. Ma in quest'epoca di effetti speciali mirabolanti era un dato facile da prevedere.
E mettiamo anche da parte il discorso del racconto che, rispetto alla Bibbia, si prende una bella serie di liberta' anche piuttosto significative. Non so cosa potranno dire gli integralisti religiosi, di qualsiasi credo siano, ma chi ama il cinema se lo gode anche se largamente infedele ai testi di partenza. Basta che sia fatto bene!
E infine, per dare a Cesare quel che e' di Cesare e ad Aronofsky quel che e' di Aronofsky, in quanto a visionarieta' il regista americano ha buone idee e sa creare anche piccoli dettagli figurativamente accattivanti (ad esempio le visioni-incubo subacquee di Noe' con caterve di animali che emergono dal fondo nuotando verso la superficie, Adamo ed Eva figure dorate di luce, la nascita della foresta che fornira' il legno all'arca generata da una polla d'acqua miracolosa che si divide in 5 raggi, come una stella, oppure l'idea di tenere gli animali addormentati nell'arca, quasi sospesi, e perche' no, anche l'iconografia dell'arca diversa dal solito barcone panciuto).
E ora passiamo ai problemi: la sceneggiatura soprattutto, che non e' all'altezza di una storia epico-fantasy come questa. Le psicologie dei personaggi non hanno spessore, i dialoghi sono spesso banali. Un esempio? Nel finale del film il vecchio patriarca e' triste e depresso, convinto com'e' di aver deluso tutti: tocca alla figlia adottiva Ila (uno dei personaggi inventati rispetto al testo biblico) rincuorarlo e spiegargli perche' dev'essere contento e non triste. il Creatore ha messo Noe' di fronte ad una scelta e lui ha scelto, gli ha mostrato la malvagita' dell'uomo e solo questa ha guardato il patriarca, mutato in un esaltato distruttore del genere umano intero, ma poi, continua la ragazza, "hai visto anche la bonta': la scelta è stata posta nelle tue mani perche' lui te l'ha posta, ti ha chiesto di decidere se valeva la pena salvarci e tu hai scelto la pieta', hai scelto l'amore. Egli ci ha dato una seconda possibilita', sii padre, sii nonno, aiutaci a fare meglio questa volta, aiutaci a ricominciare" (e a commento di queste parole profonde come le frasi celebri dei baci Perugina sullo schermo passano tenere immagini di animali che nutrono e coccolano i loro piccoli, che sembrano venir fuori direttamente da un documentario Disney degli anni Cinquanta).
E poi alcuni personaggi decisamente mal riusciti: dai Vigilanti, giganti di pietra per bambini (a meta' strada fra i cartoni mitologici della Disney e "La storia infinita"di Petersen) al vecchio Matusalemme, che piu' che un grande saggio dalla grande visione mistica sembra un vecchio rimbambito goloso di bacche (ancora Anthony Hopkins! manca solo che Lucas gli faccia fare il vecchio Yoda nel prossimo Star Wars!), dalla giovane Na'el, la fidanzata che Cam cerca per se', creata e ammazzata nello spazio di 120 secondi (personaggio strumentale, serve solo a sottolineare la crudelta' di Noe', ma insomma, diamole l'acqua della vita e facciamola muovere un po' prima di farla fuori, povera ragazza!) al villain di turno, Tubal-cain, un uomo crudele e combattivo che narrativamente parlando raggiunge la statura di un pigmeo e serve solo per il duello finale fra il buono e il cattivo.
E la tematica ambientalista che, come gia' sottolineato da molti spettatori di questo film, sa di obbligatoria (per i nostri tempi) sottotraccia filosofica di una storia che avrebbe dovuto percorrere ben altre strade, ma che alla fine sembra andare dove va Cam in una delle scene finali: solo, con lo zainetto in spalla come un campeggiatore della domenica, si incammina in cerca di qualcuno da amare ... in un mondo vuoto.
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