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Questa mini-serie in 2 puntate (che al cinema si è vista in un'unica soluzione di 4 ore) non si può negare sia un biopic ben fatto, lineare e preciso nello sviluppo narrativo, appena mosso dalle due analessi che dividono la vita del poeta Giacomo Leopardi in 2 parti ben distinte: la prima riguarda l'infanzia, lo studio matto e disperatissimo e i primi successi delle poesie pubblicate (e la scena introduttiva è quella che vede l'amico Antonio Ranieri insistere con un recalcitrante prete per far seppellire il sommo poeta in chiesa e non in una fossa comune), la seconda riguarda l'intensa storia d'amore fra il poeta, Fanny Targioni Tozzetti (la cui famosa bellezza ha trovato ottima incarnazione in Giusy Buscemi) e il dongiovanni Antonio Ranieri (e qui la scena introduttiva è il confronto franco e sincero fra Antonio e Fanny, una volta morto Giacomo). Assolto il compito di valutare questa regia di Rubini un buon lavoro, onesto e dignitoso, non si può negare una certa quasi eccessiva chiarezza e ordinata linearità nell'esporre la vita che ha un certo sapore di scolastico: con un occhio al pubblico televisivo e fors'anche un altro al pubblico delle scuole, che potranno utilizzare questa produzione RAI come un ottimo veicolo didattico. Ben altra caratura aveva il film di Mario Martone del 2014, ottimo dal punto di vista cinematografico e con un'interpretazione (di Elio Germano) che supera di molto quella onesta ma forse un pò monocorde di Leonardo Maltese. Ma nel complesso è un lavoro che merita di essere visto.
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