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Film che sembra un incrocio fra Stephen King, David Lynch e il mondo figurativo di Grant Wood (il suo "American gothic" del 1930), ha generato pareri opposti: o originalissimo o disturbante e insopportabile. Racconta, in un paesaggio americano rurale inondato di sole e accecato dal giallo del grano ondeggiante, dell'incontro fra il bambino di 9 anni Seth Dove e il Male, che dimora dappertutto in quella terra assolata. Il punto di vista è quello del bambino, per cui è difficile dire cosa di ciò che viene raccontato sia vero. Veri però e terribilmente reali sono il suicidio, l'omicidio, la pedofilia, la morte. Una fotografia splendida e una musica sinfonica molto evocativa fanno da suggestiva cornice alle vicende assurde di personaggi ossessivi e ossessionati. Nulla sotto questo cielo perennemente azzurro e pieno di nuvole bianche (che sembra proprio quello che potrebbe disegnare un bambino) appare normale: i genitori di Seth che nascondono segreti inconfessabili, la vedova vicina di casa della famiglia Dove con l'aspetto di una vampira, le due gemelle vestite di nero che tengono in braccio un volatile (morto?), lo sceriffo Ticker senza un occhio e una mano e con solo mezzo orecchio, il feto completamente formato che Seth trova in mezzo alla paglia (che per il bambino è un angelo e per noi un bambolotto di cera), il vecchio Joshua roso dall'alcol e dai suoi pensieri perversi, il giovane Cameron che deperisce sempre di più, forse perché ammaliato dalla vicina vampira (un giovanissimo Viggo Mortensen). Insomma, alla fine di questo film non sapremmo dire con certezza se ci è paciuto o no: di sicuro sconcerta e non lascia indifferenti!
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