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spike
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venerdì 11 aprile 2014
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aronofsky si conferma altalenante: fase down
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Aronofsky si conferma come il regista di picchi e di inspiegabili cadute. Alterna film eccezionali: The Wrestler e Il cigno nero, a film pessimi: La fonte della vita e questo Noah, francamente deludente. Penso che se la cavi meglio con i film a budget ridotto, quando ha per le mani progetti hollywoodiani milionari si fa prendere la mano e sforna questi orrori. In questo fantasy biblico, di pessima qualità, ciò che manca è la sceneggiatura, un soggetto interessante. Oggi la sfida nel fare un film biblico è cercare di renderlo attuale e i vigilanti non aiutano per niente.
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andrea giostra
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venerdì 11 aprile 2014
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tzunamico, bibblico e bellissimo
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Spettacolare, fantastico, magico, onirico, profetico, visionario, apocalittico, violento, devastante, impressionante, tzunamico, insomma, catartico all’inverosimile con un ritmo incalzante e cardiodinamico: “la tempesta non si può fermare. Ma si può sopravvivere”.
Se è vero che tutto questo nacque perchè “grande era la malvagità sulla terra”, è vero allora che “ancora più grande fu il castigo divino”. Il messaggio bibblico di matrice hollywoodiana diviene dirompente: “l’uomo ha corrotto questo mondo e l’ha colmato di violenza. Per questo peccato dobbiamo essere distrutti”.
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Spettacolare, fantastico, magico, onirico, profetico, visionario, apocalittico, violento, devastante, impressionante, tzunamico, insomma, catartico all’inverosimile con un ritmo incalzante e cardiodinamico: “la tempesta non si può fermare. Ma si può sopravvivere”.
Se è vero che tutto questo nacque perchè “grande era la malvagità sulla terra”, è vero allora che “ancora più grande fu il castigo divino”. Il messaggio bibblico di matrice hollywoodiana diviene dirompente: “l’uomo ha corrotto questo mondo e l’ha colmato di violenza. Per questo peccato dobbiamo essere distrutti”.
Ma qual è oggi la metafora della rivisitazione cinematografica magicamente condita di straordinari effetti speciali dei bravissimi Darren Aronofsky (regia e sceneggiatura) e Ari Handel (sceneggiatura e produzione esecutiva), entrambi non a caso di estrazione culturale ebraica?
Lo spettatore, affascinato e quasi ipnotizzato dalle bellissime scene che lo catturano e lo catapultano in un mondo bibblico, cupo e al contempo immaginifico, si lascia travolgere da un sentimento dirompente e liberatorio: se tutto questo fosse bastato, se tutto questo bastasse oggi, per cancellare con un unico colpo divino la malvagità, la cupidigia, l’egoismo e la cattiveria degli uomini, avremmo certamente un mondo migliore.
Russel Crow è magnifico nel rappresentare un potente e visionario Noah patriarca che sa ben fondersi tra dura realtà e volere divino. Gli uomini vengono invece rappresentati per quello che sono: legati ai piaceri della carne e al possesso delle caducità terrene.
La fugace libertà catartica del bel film di Aronofsky e Handel svanisce lentamente con i titoli di coda, e il peso dell’angoscia dei nostri tempi ritorna lento e dirompente: oggi come allora la cattiveria e l’insesibilità umana hanno il sopravvento sulla bontà e l’altruismo degli umili e degli innocenti di spirito. E questo è l’altro importante messaggio subliminale che il bravissimo duo Aronofsky/Handel lascia filtrare attraverso i titoli di coda.
Il film è da vedere perché semplicemente bellissimo.
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fran00
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venerdì 11 aprile 2014
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davvero noah?
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140 minuti. 140. Ormai non si è più in grado di fare un buon film con un tempo sopportabile?
Noah è un film che sinceramente non risco a identificare, mi è piaciuto o non mi è piaciuto? Non lo so.
Prima di tutto la fine è stata un'agonia, non volova finire mai con scene lughissime, lente che non fanno altro che riconfermare quello che tutti sanno fin dalla prima scena. Insomma un excipit che mette il nervoso e non malinconia.
Poi la magia, sinceramente questo Creatore più che Dio mi sembra un essere magico e quelli che dovrebbero essere dei miracoli sembrano i trucchi di un mago da strada. Insomma non mi ha quell'impronta biblica che mi aspettavo, questo non dico che sia un male anzi, sicuramente con queste tecniche attrarranno più persone al cinema.
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140 minuti. 140. Ormai non si è più in grado di fare un buon film con un tempo sopportabile?
Noah è un film che sinceramente non risco a identificare, mi è piaciuto o non mi è piaciuto? Non lo so.
Prima di tutto la fine è stata un'agonia, non volova finire mai con scene lughissime, lente che non fanno altro che riconfermare quello che tutti sanno fin dalla prima scena. Insomma un excipit che mette il nervoso e non malinconia.
Poi la magia, sinceramente questo Creatore più che Dio mi sembra un essere magico e quelli che dovrebbero essere dei miracoli sembrano i trucchi di un mago da strada. Insomma non mi ha quell'impronta biblica che mi aspettavo, questo non dico che sia un male anzi, sicuramente con queste tecniche attrarranno più persone al cinema. Tuttavia c'è un limite a tutto. Ok che ci mettono 10 anni per costruire l'arca ed è ovvio che non possono mettere nel film tutte e dieci gli anni, ma per farli trascorrere era necessario quello psichedelico susseguirsi di paesaggi? Esistono varie tecniche cinematografiche per far passare un lungo lasso di tempo tra una scena e l'atra ma questo è senza dubbio il più fastidioso che abbia mai visto.
Per il resto mi è piaciuto tutto, mi è piaciuto molto il profondo rispetto che Noah nutre nei confronti degli animali spero che faccia riflettere molte persone, le stesse persone che sicuramente non vedranno mai questo film ma almeno ci abbiamo provato. Ottimo il cast e la fotografia.
Tuttavia tutti i flm hanno un momento che ti fa cadere le braccia e imprecare contro lo schermo. Davvero Noah? Davvero non ti sei accorto che sull'arca c'è l'uomo più cattivo della terra che per vivere mangia rettili vivi? Davvero non ti accorgi che il numero dei serpenti stava leggermente diminuendo visto che siete stati sull'arca per più dinove mesi?! In più non capisco a che scopo salvarlo, fargli sterminare specie e specie di rettili per poi farlo morire comunque. Mah.
In conclusione posso dire che è un buon film non un capolavoro ne tanto meno un'opera d'arte, è sicuramente un modo accattivante per raccotare un episodio biblico.
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paulnacci
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venerdì 11 aprile 2014
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noè ecologista
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Un Noè Ecologista e visionario è aiutato a costruire l'arca ed a difenderla da "Vigilanti" dall' aspetto di Tranformers , vuole liberare la terra dall' umanità in quanto colpevole di avere intaccato l'equilibrio ecologico della stessa con la sua malvagità e autodistruzione... Molto attuale direi vedi effetto serra cementificazione etc etc
Nel complesso un discreto film d'azione Fantasy ... il tema si presta !!! molte scene girate in Islanda ...
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jeanclaude17
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venerdì 11 aprile 2014
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che delusione!
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Mi sono accomodato in sala nella convinzione di assistere ad un grande film, uno dei classici kolossal per capirci, ma mi sono ritrovato ad assistere ad un improbabilissimo fantasy (improponibili le figure dei vigilanti che ricordano moltissimo i Troll sul genere de "La storia infinita") per di più lento e noioso (davvero troppe 2 ore abbondanti per un simile spettacolo!), con un Russell Crowe decisamente a disagio e monocorde, non mi è piaciuta neppure la computer grafica anni '70, gli animali erano inguardabili; da salvare soltanto le interpretazioni di Jennifer Connelly, Anthony Hopkins ed Emma Watson, decisamente molto poco in confronto alle grandi attese della vigilia.
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Mi sono accomodato in sala nella convinzione di assistere ad un grande film, uno dei classici kolossal per capirci, ma mi sono ritrovato ad assistere ad un improbabilissimo fantasy (improponibili le figure dei vigilanti che ricordano moltissimo i Troll sul genere de "La storia infinita") per di più lento e noioso (davvero troppe 2 ore abbondanti per un simile spettacolo!), con un Russell Crowe decisamente a disagio e monocorde, non mi è piaciuta neppure la computer grafica anni '70, gli animali erano inguardabili; da salvare soltanto le interpretazioni di Jennifer Connelly, Anthony Hopkins ed Emma Watson, decisamente molto poco in confronto alle grandi attese della vigilia. Dulcis in fundo il film ci ha restituito un'immagine d'un Noè piuttosto ottuso e se vogliamo dirla tutta pure un po'... stronzo!
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voyager1
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venerdì 11 aprile 2014
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deludente
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Un film che delude chi conosce il racconto biblico perché completamente travisato. Il regista ha reso un personaggio pacifico come Noè, un violento ed un pazzo che non sa quello che fa. Per chi invece non conosce la storia originale, ha comunque la capacità di annoiare. Dopo tanti anni ho visto gente annoiata uscire dal cinema ancor prima che il film finisse! Un film trascinato che non lascia nulla allo spettatore. Un vero peccato, specie se si considera l'opportunità che un film di questo tipo potrebbe dare. A tratti sembra che il messaggio che voglia lanciare il regista sia "salviamo l'ambiente", ma purtroppo non riesce nemmeno in questo. Non accontenta nemmeno gli amanti degli effetti speciali perché non hanno nulla di eclatante.
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Un film che delude chi conosce il racconto biblico perché completamente travisato. Il regista ha reso un personaggio pacifico come Noè, un violento ed un pazzo che non sa quello che fa. Per chi invece non conosce la storia originale, ha comunque la capacità di annoiare. Dopo tanti anni ho visto gente annoiata uscire dal cinema ancor prima che il film finisse! Un film trascinato che non lascia nulla allo spettatore. Un vero peccato, specie se si considera l'opportunità che un film di questo tipo potrebbe dare. A tratti sembra che il messaggio che voglia lanciare il regista sia "salviamo l'ambiente", ma purtroppo non riesce nemmeno in questo. Non accontenta nemmeno gli amanti degli effetti speciali perché non hanno nulla di eclatante. Gli attori sembra che abbiano voluto "esasperare" i loro personaggi per cercare di trasmettere qualcosa, ma purtroppo con scarso successo. Unica e sola nota positiva è che, per la prima volta, l'arca è stata rappresentata nel modo corretto, e cioè come descrive il racconto biblico: un cassone rettangolare, non una nave con una poppa e una prua.
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spike
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venerdì 11 aprile 2014
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che brutto
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Una sorta di Mad Max biblico. I vigilanti: che tristezza. Gli americani non sanno fare più i film biblici di un tempo: troppa azione fine a se stessa per cercare di catturare lo spettatore. Delusione totale. Sconsigliato.
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alessandro.migliore
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venerdì 11 aprile 2014
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blue noah... nel senso di "tristezza"
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Ciò che mi domandavo ieri uscendo dal cinema a testa bassa è: ma chi può spendere (e poi ho visto il budget: 125 milioni di dollari) per un soggetto simile? Ce ne era davvero bisogno? Raramente sono tentato di uscire dalla sala... e purtroppo questo è stato uno di quei casi singolari. Non discuto la qualità degli interpreti principali, nè nego la presenza di certi (pochi) dialoghi ispirati (soprattutto grazie ai due personaggi che non c'azzeccavano niente con la storia del Diluvio, più costantemente Tubal-Cain/Ray Winstone e solo alla fine Ila/Emma Watson), ma davvero troppo troppo poco. Effetti speciali all'altezza(ormai stupiscono ancora?), ma atmosfere fantasy grottesche e fuori luogo (agghiacciante l'introduzione dei Vigilanti stile Transformers/Troll, pietre magiche piovute dal nulla, Adamo ed Eva in versione Dottor Manhattan, ecc.
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Ciò che mi domandavo ieri uscendo dal cinema a testa bassa è: ma chi può spendere (e poi ho visto il budget: 125 milioni di dollari) per un soggetto simile? Ce ne era davvero bisogno? Raramente sono tentato di uscire dalla sala... e purtroppo questo è stato uno di quei casi singolari. Non discuto la qualità degli interpreti principali, nè nego la presenza di certi (pochi) dialoghi ispirati (soprattutto grazie ai due personaggi che non c'azzeccavano niente con la storia del Diluvio, più costantemente Tubal-Cain/Ray Winstone e solo alla fine Ila/Emma Watson), ma davvero troppo troppo poco. Effetti speciali all'altezza(ormai stupiscono ancora?), ma atmosfere fantasy grottesche e fuori luogo (agghiacciante l'introduzione dei Vigilanti stile Transformers/Troll, pietre magiche piovute dal nulla, Adamo ed Eva in versione Dottor Manhattan, ecc.), per non parlare di Noah/Massimo Decimo Meridio (spallato patriarca disponibile alla mazzata... che di punto in bianco diventa Jack Torrance all'Overlook Hotel): se Christian Bale e Michael Fassbender hanno rifiutato il ruolo non sarà suonato un campanello d'allarme al buon vecchio Russel Crowe? Cosa passava per la testa di Darren Aronofsky (che ho adorato nel suo Wrestler), non tanto quando ha diretto il film, ma quando ha steso la sceneggiatura/il soggetto? Quindi in sintesi ci si trova lì nel buio con una versione fantasy/avventurosa/visionaria dell'epopea biblica? Naaa, ritmi per lo più blandi, come ad attirare occhi e orecchi su chissà quale momento struggente (in verità pochi) o chissà quale perla di saggezza (qui toccava il lavoro a Matusalemme/Anthony Hopkins... un Radagast alle soglie dell'ospizio?); di biblico nomi a parte, qualche battuta e qualche soggetto (ma come hanno stravolto il personaggio di Cam?) ben poco. Il materiale per fare un lavoro mediocre/appena sufficiente forse anche c'era, ma sfruttato così mi si rivela "sottile... come burro spalmato su troppo pane".
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michela rossitti
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giovedì 10 aprile 2014
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un film di cui non si sentiva la mancanza.
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Davero non capisco come qualcuno possa gridare al capolavoro. Senza mettere in dubbio l'ottima messa in scena (e chi mancherebbe, visto i budget milionari che questi film hanno a disposizione), non racconta niente di più di quello che già vogliono farci credere che sia successo a Noè fin dal catechismo.
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(di russell crowe)
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luka98
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mercoledì 9 aprile 2014
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grande film!!!!
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