Advertisement
Zombi senza frontiere

World War Z e la crisi internazionale.
di Roy Menarini

Brad Pitt (William Bradley Pitt) (60 anni) 18 dicembre 1963, Shawnee (Oklahoma - USA) - Sagittario. Interpreta Gerry Lane nel film di Marc Forster World War Z.

sabato 29 giugno 2013 - Approfondimenti

Ci sono sottili differenze - come sanno gli appassionati - tra il genere cosiddetto "virale" e quello più classico dei morti viventi. Nel primo caso (vedi per esempio La città verrà distrutta all'alba o 28 giorni dopo) l'enfasi viene posta sul contagio, nel secondo è la battaglia contro gli zombi a prevalere. Nell'attesa trasposizione del romanzo di Max Brooks, il tentativo di Marc Forster e degli sceneggiatori è stato quello di tenere in equilibrio le due componenti. Il pellegrinaggio del protagonista, interpretato da Brad Pitt, dalla Corea del Sud a Gerusalemme via via fino al Galles, riguarda la disperata ricerca di un rimedio all'epidemia. Al tempo stesso, gran parte dei momenti di tensione e avventura derivano dalla fuga o dallo scontro con i walking dead. E proprio l'omonima serie televisiva è contemporaneamente vantaggio e limite di World War Z. Da una parte, sembra palesemente il motivo principale per cui la pellicola è stata realizzata, visto che si poteva contare su un pubblico già pronto e affezionato al tema. Dall'altra, il confronto rischia di essere deficitario, non fosse altro che per la scelta dei produttori di puntare su una audience allargata, e dunque di limitare al minimo gli effetti orrorifici e il sangue versato. Può esistere uno zombi movie senza emoglobina?

A parte, però, errori di impostazione e prevedibilità della trama, World War Z possiede altre frecce al suo arco o quanto meno un aspetto allettante per gli interessati alle interpretazioni nascoste dei film. A un certo punto del racconto, infatti, il nostro eroe si trova a Gerusalemme alla ricerca di risposte. Qui si imbatte in una città blindata, che ha rafforzato le difese e costruito un muro apparentemente invalicabile. Inutile sottolineare la suggestione: l'intera storia del Medio Oriente, e la lotta per la terra tra israeliani e palestinesi, viene evocata dall'alta fortificazione. Ma qui avviene un colpo di scena: Israele lascia entrare chiunque, arabi compresi, purché sano e non infetto dal virus. Ogni essere umano salvato è un nemico futuro in meno. Inno alla pace? Mica tanto, visto che nel frattempo gli zombi stanno costruendo una piramide umana per salire il muro, con l'effetto di un ripugnante brulichio umano, che ricorda il bellissimo racconto di Clive Barker, "In collina, le città".

Anche il resto del film indulge in metafore politiche, come l'incursione nella Corea del Sud, con tutte le prevedibili allegorie rispetto alla contrapposizione col Nord, e nella vecchia Europa, regno della scienza e della coltura di virus. In buona sostanza, mentre esistono molti film inconsapevoli della propria politicità, presto smascherati e analizzati dagli esperti, qui ci troviamo di fronte a un curioso caso contrario: World War Z chiede a gran voce di essere letto come opera sul presente e sulle tensioni internazionali, ma finisce col venire rintuzzato e respinto nell'area dei blockbuster usa-e-getta di una Hollywood mai come oggi trasversale e contraddittoria. Contagion e L'alba del pianeta delle scimmie, i due grandi film di fantascienza sulla metafora della crisi economica, sono ancora troppo recenti per dimenticarne il magistero.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati