Ha percosso i nostri animi con la straziante storia del secondino che conduce nel braccio della morte il marito di una madre disperata, in Monster's Ball - L'ombra Della Vita; ha poi voltato direzione, virando verso i mondi immaginari creati dalla fantasia dello scrittore James Barrie, in Neverland - Un sogno per la vita. Il suo nome è Marc Forster. Nato ad Ulm in Germania, il regista è il più giovane dei tre figli di Wolf Forster, medico tedesco (morto a causa di un tumore nel 1998) e di sua moglie, architetto di origini svizzere. Trascorre l'infanzia a Tavate e, già a dodici anni, dopo aver visto il capolavoro bellico di Francis Ford Coppola, Apocalypse Now, desidera diventare un filmaker. In Elvezia, l'adolescente frequenta l'istituto maschile Montana Zugerberg. Conseguita la maturità, decide di trasferirsi negli Stati Uniti per apprendere i segreti della settima arte, alla University Film School di New York.
Laureatosi in cinema nel 1993, il 24enne realizza vari documentari per le emittenti europee: si tratta, tra gli altri, di Silent Windows - su alcuni casi di ragazzi suicidi - e Our Story, drammatiche vicende di bambini vittime di ustioni. Giunto a Los Angeles nel 1995, l'ambizioso Marc esordisce dietro la macchina da presa con Loungers.
Nel 2000 ci narra di Angie, costretta a confrontarsi con una sfortunata gravidanza, in Everything Put Together - Tutto sommato: pellicola presentata al Sundance Film Festival e vincitrice del premio speciale agli Independent Spirit Awards. Nei dodici mesi successivi, viene investito da un turbine di riconoscimenti, grazie allo spiazzante Monster's Ball - L'ombra Della Vita che fa conseguire alla sua devota protagonista, Halle Berry, l'Oscar come Migliore attrice.
Il 2004 lo vede fare incetta di candidature alle ambite statuette, sette per la precisione (tra cui quella per Miglior Film), con il suggestivo Neverland - Un sogno per la vita. Biografia del "papà di Peter Pan" - l'autore scozzese James Barrie - l'opera si concentra sugli episodi che indussero "l'eterno fanciullo"( incarnato divinamente da Johnny Depp) a concepire il suo maggiore romanzo. In seguito, Forster dirige un Will Ferrell Vero come la finzione, commuovendoci con il toccante racconto di due amici afgani, provenienti da classi sociali diverse, ne Il cacciatore di aquiloni, tratto dall'omonimo bestseller di Khaled Hosseini.
Nel 2008, la stella si aggiudica la regia di Quantum of Solace, 22esimo capitolo della saga su James Bond, mentre torna nel 2013 dirigendo Brad Pitt nel catastrofico World War Z.
Nel 2018 dirige Ewan McGregor in Ritorno al Bosco dei 100 Acri e nel 2022 Tom Hanks in Non così vicino. L'anno successivo è dietro la macchina da presa per Wonder - White Bird.