Anno | 2013 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Giappone |
Durata | 60 minuti |
Regia di | Takashi Miike |
MYmonetro | 3,09 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 18 novembre 2013
Una misteriosa storia in dieci episodi, tutti in bilico tra commedia dell'assurdo, fantascienza e fantasy.
CONSIGLIATO SÌ
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Un alieno proveniente dalla galassia Cigno A incontra su una panchina in un parco di una città moderna un Samurai del Giappone feudale, i due poi si imbattono in una grottesca fata. I tre sono protagonisti di diversi momenti in diversi scenari, fino a che alla fine non saranno costretti dagli eventi ad entrare in azione come eroi.
C’è tutto il senso del cinema di Takashi Miike in questo film suddiviso in una decina di quadri surreali e demenziali, liberi di spaziare a piacimento tra generi e scenari, senza preoccuparsi troppo di un filo logico. Il cineasta da minimo un paio di film l’anno ha sempre affiancato ad una produzione di genere (o forse sarebbe meglio dire “di generi”), film inclassificabili, animati solo dal piacere di uscire dagli schemi e superare qualsiasi convenzione nota del cinema.
I tre “alieni” che si muovono in uno scenario che non dovrebbe appartenergli, con una cura nei costumi e nella fotografia che sembra provenire da uno show televisivo a basso costo, sono espressione di un fare dimesso che non si trova nella produzione usuale del regista giapponese ma che si adatta molto bene a questo esperimento personale, vivace e immediato. Blue planet brothers infatti esiste in un regno in cui non ha senso farsi domande e nel quale quell’etica che sottende tutti i film di Miike (il disimpegno, l’anarchia e la ricerca del piacere personale come strada per la felicità) domina apertamente. Se infatti i diversi quadri del film hanno un senso è nell’immediato, non tanto in come si leghino gli uni agli altri ma nella maniera in cui sappiano scatenare gag e risate fini a se stesse, pescando nel repertorio dell’assurdo per muoversi immediatamente dopo da un’altra parte, alla ricerca di un’altra risata effimera.
Solo un cineasta da circa 50 film in 15 anni di attività può permettersi di manipolare così regole e convenzioni del cinema, giustificando tutto con il piacere di una risata e smentendo con un cartello finale quel che si è affermato senza nessuna ragione nel sottofinale.
Una misteriosa storia in dieci episodi, tutti in bilico tra commedia dell'assurdo, fantascienza e fantasy. La storia di un incontro, che fa nascere un trio tra i più surreali: un samurai dell'era feudale che tiene banco nella capitale, un alieno in visita dal pianeta Cygnus, un folletto (buono o cattivo?). Le loro vicende si intrecciano le une con le altre nei più diversi ambienti della capitale giapponese.