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Sul set di Baby Blues: parla Emiliano Audisio

Il leader dei Linea 77 racconta il suo ruolo nel film di Alina Marazzi.
di Caterina Taricano

In foto Elena Radonicich, che nel film interpreta Emma (foto di Cosimo Maffione).
Elena Radonicich (39 anni) 5 febbraio 1985, Moncalieri (Italia) - Acquario. Interpreta Emma nel film di Alina Marazzi Tutto parla di te.

giovedì 24 novembre 2011 - News

Nella vita è un cantante rock. Il suo nome è Emiliano - anche se per i suoi fans è soltanto Emio - e da anni gira il mondo con la sua band collezionando un successo dopo l'altro. Nella finzione è Tommaso, musicista e compagno distratto di Emma. È per caso che Emio, al secolo Emiliano Audisio, leader dello storico gruppo torinese Linea 77, è entrato a fare parte del cast di Alina Marazzi. Tra una pausa e l'altra della prima scena che lo vede protagonista lui stesso racconta di essere capitato nel film per combinazione: "Stavo dando una mano a un'amica che lavora con le produzioni. Si trattava di gestire delle comparse che avrebbero dovuto costituire il pubblico di un concerto. Quello stesso giorno ho conosciuto Stefano, l'aiuto regista di Alina, che guardandomi mi disse che sarei stato perfetto per un ruolo che era ancora vacante e così mi sono presentato al provino". Sguardo magnetico e sorriso ammaliante effettivamente il rocker ha un viso che, come si dice in gergo, buca lo schermo. Emiliano però si definisce un timido e non fa mistero di una certa ansia da palcoscenico. "Fare cinema" - spiega - "è un'altra cosa rispetto a fare musica e talvolta anche il buffone ad un concerto. Qui sono tutti professionisti molto preparati mentre io sono alla mia prima volta ".
Un esordio che non poteva essere migliore, perché della comprensibile soggezione da obiettivo di cui dice l'artista, al momento del ciak, non c'è traccia. Emiliano è proprio il ritratto del suo personaggio: padre sbadato e compagno disattento, lontano dal malessere tangibile di Emma (Elena Radonicich). Un uomo che è rimasto un ragazzo e che forse non vuole, non riesce a crescere. Ce lo dice la carrozzina abbandonata incautamente vicino alla panchina, ce lo suggerisce il suo incontro con i giocolieri. Tommaso si allontana infatti dal figlio Matteo che ha appena portato al parco, per unirsi a due artisti di strada che si stanno allenando con il loro cane nel lancio di birilli e palline. Anche in questo esercizio di abilità Emiliano è perfetto. Ci spiega che si è allenato per settimane tra un concerto e l'altro perché non voleva sfigurare. Ma il pezzo di bravura è anche quello che chiude la scena, quando Emma, rabbiosa e preoccupata per averlo sorpreso lontano da Matteo, afferra la carrozzina e fa per andarsene via. Solo in mezzo all'inquadratura Emiliano si confonde con Tommaso: prende il suo passo, il suo sguardo, la sua aria disorientata e sotto una lenta pioggia di foglie gialle corre dietro alla compagna.

Sul blog di Alina Marazzi il diario del set del film.

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