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Prince of Persia: riuscirà a rompere la maledizione dei videogame?

Bruckheimer e Mechner spiegano la realizzazione del rewind.
di Marlen Vazzoler

Il trailer internazionale

mercoledì 4 novembre 2009 - Video

In una conferenza stampa che si è tenuta la scorsa settimana a Santa Monica nell'ufficio di Jerry Bruckheimer, il produttore del film Prince of Persia assieme al creatore dell'omonimo videogame Jordan Mechner hanno mostrato in anteprima il trailer del film, uscito ieri online e risposto alle domande dei giornalisti.
Mechner ha spiegato che la pellicola è basata sul videogame del 2003 Sands of Time che ha rilanciato la franchise del videogame, ma che contiene già alcuni elementi come il costume di Dastan che derivano dalla trilogia del videogioco. Bruckheimer ha spiegato innanzitutto che la cosa più importante di questa pellicola è stata la sua storia: “Abbiamo scritto la sceneggiatura, cercato di farla il più drammatica possibile, con una storia d'amore, azione, personaggi... e poi l'abbiamo finanziata”. Il budget del film non è dipeso dai rewind presenti nel film “I rewind sono costosi, ma drammaticamente abbiamo sentito che avevamo la giusta quantità di rewind nella pellicola affinché il pubblico ci credesse e li accettasse”.
Gli effetti speciali per il rewind hanno richiesto una lavorazione di un anno e mezzo, Bruckheimer ha spiegato che prima è stato fatto uno storyboard che è servito come base: “Abbiamo cominciato a costruire da lì. Alcune cose non ci sono piaciute. Alla fine siamo arrivati al processo che ci piaceva e poi abbiamo cominciato a migliorarlo fino ad arrivare a quello che vedete adesso. Continui ad aggiungere degli strati. Prima le cose che non passano attraverso il suo corpo... Poi abbiamo cominciato ad aggiungere gli strati ed iniziato ad usare la sabbia, che gira attorno al suo corpo”.
Ma la sfida è stata principalmente creare un film tratto da un videogioco che non fosse un cattivo prodotto, come avviene di solito. Bruckheimer ha combattuto questa 'maledizione' prendendo il tempo necessario per sviluppare il film: “È da anni che lo stiamo sviluppando ed abbiamo lavorato con diversi scrittori fino a quando non eravamo sicuri di avere una buona sceneggiatura. Quella è la chiave: dire una buona storia... Penso che sia quello che è stato fatto con l'aiuto di Jordan”.
Mechner ha sottolineato come in un adattamento cinematografico la prima cosa che si perde è il game play “Che è solitamente la ragione per cui un videogioco ha innanzitutto successo. Quindi bisogna creare un film che possa stare in piedi da solo, come se non fosse mai esistito il videogame”. Per Bruckheimer, Prince of Persia ricorda pellicola come Lawrence d'Arabia ma con l'aggiunta degli elementi sovrannaturali. Mechner ha aggiunto che il primo videogame della serie si ispirava ai grandi film di Hollywood come I predatori dell'arca perduta o le pellicole di Errol Flynn o Douglas Fairbanks.

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