Titolo originale | Noruwei no mori |
Anno | 2010 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Giappone |
Durata | 133 minuti |
Regia di | Tran Anh Hung |
Attori | Rinko Kikuchi, Ken'ichi Matsuyama, Tetsuji Tamayama, Kiko Mizuhara, Kengo Kora Reika Kirishima. |
MYmonetro | 2,78 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 3 settembre 2010
Watanabe, un tranquillo e serio studente universitario, incerto su come gestire i rapporti con le persone accanto a sé, prova una profonda devozione nei confronti di Naoko, una bella e introversa giovane donna che conosce dai tempi del liceo. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Asian Film Awards, Al Box Office Usa Norwegian Wood ha incassato 13 mila dollari .
CONSIGLIATO SÌ
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Nel Giappone studentesco degli anni '60 e nell'ambito delle contestazioni, cresce l'amicizia tra Watanabe e la coppia formata da Kitsuki e Naoko. Quando Kitsuki si suicida, il dolore e la mancanza porteranno a un mutamento della relazione tra Watanabe e Naoko.
Il compito era di quelli davvero ardui. Norwegian Wood è ormai libro-feticcio e racconto di formazione per moltitudini di giapponesi (e non solo), inesorabilmente conquistati dalla capacità di Haruki Murakami di rivolgersi a tutti pur trattando il più delicato dei temi, il sottile confine che separa l'Eros dallo Thanatos. Tran Anh Hung gioca, come è uso fare, di sottrazione, lavorando sul freno minimalista quando si tratta di scavare nelle passioni profonde che intercorrono tra i personaggi e lasciando che siano fotografia e musiche a condurre le danze.
L'eccellente lavoro di Lee Ping Bin (direttore della fotografia per In the Mood for Love e Flowers of Shanghai) e la pregevole colonna sonora, affidata al Radiohead Jonny Greenwood, permettono al regista vietnamita di confezionare un racconto al solito assai curato stilisticamente, ma lievemente carente quando si tratta di osare.
Il punto non è stravolgere il canovaccio di Murakami, il punto è la ricerca di un linguaggio che sia all'altezza di accompagnare i sommovimenti di anime e corpi, causati dalla tragicità delle vicende che ruotano attorno a Watanabe, con qualcosa che vada al di là dell'alternanza di colori nei filtraggi o dell'uso naturalistico per palesare il mutare di stagioni e sentimenti (piuttosto scontata ad esempio la sequenza, che si supporrebbe catartica, in cui Watanabe avverte il peso della sopravvenuta maturità, benché giunta per mano della Signora con la falce). Eccessi didascalici che tarpano le ali al (possibile) folle volo di Norwegian Wood, relegandolo a elegante oggetto ad uso e consumo dei festival di cinema.
Ritornato dal proprio viaggio/fuga a seguito del suicidio di Naoko, Watanabe, entrando nel condominio dove vive, muove un inchino di saluto ad un suo vicino di casa. Sembra che del suo ultimo viaggio, di quello che lo ha portato a gridare allo stesso mare, l'insopportabile dolore per la perdita dell'amata, non sia rimasto che un profondo senso di spossatezza.
Ho molto apprezzato questa riduzione ciinematografica del romanzo di Murakami(prossimo Nobel?):accanto ad una narrazione che miigliora con l'evolversi del film ho ammirato la fotografia, la scelta musicale e l'interpretazione dei protagonisti: il film è corposo ma non si sentono le due passate di intreccio, fantastica la figura di watanabe, ottima la prova di rinko kiguchi, già [...] Vai alla recensione »
Ho divorato il libro di Murakami... ho apprezzato Ken'ichi Matsuyama nel ruolo di L in Death Note e in L change the world e ora aspetto con ansia l'uscita in italiano di questo film il cui protagonista è sicuramente un ottimo attore che ha grandi potenzialità.
Aspetto eternamente giovanile e look audace, con tanto di stivali neri squamati, il vietnamita Tran Anh Hung è notoriamente un animale da festival, a suo agio di fronte alla stampa e ansioso di spiegare affinità e divergenze tra il romanzo di Haruki Murakami e la sua versione di Norwegian Wood. Quando ha letto il libro di Murakami è come è maturata la difficile scelta di girarne la trasposizione cinematografica? Ho letto il libro nel '94, quindi molto tempo fa.