Anno | 2010 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Ricky Tognazzi |
Attori | Alessandro Gassmann, Adel Bakri, Emanuele Salce, Leo Gullotta, Nadine Labaki Ksenia Rappoport, Lavinia Biagi, Emidio La Vella, Claudio Spadaro, Mohamed Zouaoui, Leonardo Della Bianca, Ilary Branco, Zohra Mouj, Widad Bouhya, Giuseppe Manfridi, Cesare Tiriolo, Andrea Pirolli, Lia Gotti, Amr Waked, Matteo Reza Azchirvani. |
Uscita | venerdì 18 febbraio 2011 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 2,38 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 7 marzo 2014
La vita di Diego, padre di un bambino handicappato, viene stravolta dall'incontro con Walid, un elegante e misterioso siriano. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Il padre e lo straniero ha incassato nelle prime 12 settimane di programmazione 120 mila euro e 71,3 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Diego, deluso e carico di rancore, conosce il siriano Walid, anch'egli padre di un bambino handicappato, e stringe con lui una sincera amicizia. L'amore smisurato che Walid prova per il figlio permetterà a Diego di riavvicinarsi ai propri affetti, pur trovandosi coinvolto in una fitta rete di misteri.
Se c'è un regista contro il quale non ci si vorrebbe accanire questo è Ricky Tognazzi. Non tanto, o non solo, perché il tema trattato in Il padre e lo straniero è inevitabilmente toccante, ma soprattutto perché Tognazzi è regista sincero, come dimostra un inizio di carriera - Ultrà, La scorta - al servizio di un'idea di cinema genuina e schietta, tale da indurre a sorvolare sulle episodiche ingenuità. Poi Ricky si è smarrito, all'inseguimento di un cinema di puro intrattenimento o di melò ambiziosi e completamente sbalestrati (Canone inverso).
Con Il padre e lo straniero, tratto dal romanzo di Giancarlo De Cataldo, l'intento è quello di tornare, dopo sette anni di lontananza dalla macchina da presa, allo spirito dei suoi primi passi. La scelta di Gassman come protagonista e "ponte" verso l'affascinante ma ambigua diversità del mondo arabo rimanda inevitabilmente al Ferzan Ozpetek di Il bagno turco - Hamam, rimestando in un accenno di thriller quel che, allora, era una genuina voglia di abbattere steccati ormai consunti. L'omosessualità sfacciata del giovane Ozpetek trova un (represso e soffocato) contraltare nell'amicizia virile di Diego e Walid, una volta di più consacrata dalla condivisione di corpi del bagno turco. Topoi svuotati di senso, smarriti tra i gesti nervosamente incongrui di Gassman o di una Rappoport sacrificata; il meccanismo di identificazione fatica a ingranare, almeno quanto la credibilità del fascinoso personaggio di Amr Waked, portatore di una superiorità morale e di una saggezza "esotica" spesso serviti sotto forma di filosofia spicciola.
Difficile la convivenza tra i toni da commedia sentimentale della prima parte e il farraginoso action spionistico della seconda parte, raramente sorretti da un linguaggio all'altezza (la necessaria catarsi avviene al tramonto con dissolvenza in bianco). Laddove il difficile tema dell'handicap (e degli ostacoli insiti nei rapporti familiari, da esso così fortemente influenzati) è trattato con pertinente sobrietà, il sottotesto sull'accettazione dello straniero finisce per adagiarsi su un edificante messaggio di tolleranza e di subalternità del nostro miope particulare nei confronti di culture altre.
Troppo poco perché a Ricky riesca il tentativo di un ritorno in grande stile, quello che (con ansia e incrollabile fiducia) ancora si attende.
Un film non deve essere necessariamente un capolavoro per meritare di essere visto. Il cinema è spesso una momentanea pausa dalla realtà. E' il caso di questo film dove ad una storia ben raccontata e coinvolgente si abbinano musiche conturbanti e una fotografia elegante.
Peccato che anche questa volta Ricky Tognazzi rimandi l'occasione di poter tornare ai livelli registici più autentici dei suoi esordi, prima di esser trascinato nella deriva improbabile degli ultimi anni. Non può bastare lo zampino della sua ampollosa compagna Simona Izzo, co-sceneggiatice del film, un'opinionista che col cinema vero non ha mai legato, a giustificare questo ennesimo annaspante tentativo [...] Vai alla recensione »
Il mio voto è 5 stelle! Il film è travolgente, inaspettato e di grande impatto emozionale dalle molteplici sfumature. Si narra di un'insolita amicizia maturata inaspettatamente tra due padri di lingua e cultura diverse (europea ed araba), inizialmente accomunati solo dall'avere entrambi bambini con handicap, ma poi si riscopriranno semplicemente "uomini" con il desiderio di vivere a pieno nonostante [...] Vai alla recensione »
Muoverebbe a pietà, se non esorbitasse lo sdegno, il vedere implicata buona parte del Cinema che conta nell'ennesima avventura per i mari della mediocrità della coppia Tognizzo : da 01 DISTRIBUTION alla benemerita Grazia Volpi - già produttrice di molte e belle pellicole dei fratelli Taviani - e il Ministero dei Beni Culturali, sempre presente in operazione [...] Vai alla recensione »
Innanzitutto il film è diseducativo riguardo il problema del fumo, si fuma dall'inizio alla fine senza interruzione e persino in luoghi vietati( uffici pubblici, camere da letto di bambini, abitacoli auto)anzi sembra che la sigaretta sia il leit-motiv del film. E'un film in cui il regista dovrebbe ammettere di aver tentato ma di non essere riuscito! I temi sono moteplici:la differenza tra due culture [...] Vai alla recensione »
film che non convince mai: la storia sarebbe potuta essere molto bella. L'amicizia di due padri così distanti come cultura, potere e lingua, accomunati dall'avere il dramma di un figlio disabile...è tutto superficiale, banalizzato in luoghi comuni e arricchito (nelle intenzioni del regista) con un giallo banale e noioso. Non un buon film
finalmente un film che ha qualcosa da dire e trasmette un messaggio positivo sull'amicizia, l'importanza dell'amore e della famiglia.
La storia triste di questi due bambini accomunati da un serio handicap mi ha commosso ma nello stesso tempo mi ha reso felice vedere come la solidarietà e la condivisione con altri di problemi seri come quelli possono aiutarti e renderti più sereno. A volte non deve essere necessario avere delle difficoltà per sentire l'amore della gente che ti circonda.
il film scorre bene,anche se la trama è a tratti confusa,ma forse rivedendolo si capirebbe meglio,nella seconda parte si tralascia il tema dei bimbi handicappati per inscenare il finale (a sorpresa?) di un intrigo internazionale,leggendo i libri dai quali sono tratti questi film ovviamente si delinea meglio la storia,comunque mi è piaciuto canone inverso e anche questo con la regia [...] Vai alla recensione »
non viene riportato ma è presente nella multisala di Foggia
un film esile, che non emoziona mai e la cui storia risulta sempre poco interessante.
Avevo letto le recensioni qui su mymovies e le condivido appieno. Film senza una buona scenografia, un secondo tempo completamente diverso dal primo. Si passa da un dramma di un padre nel rapporto freddo col figlio a una spy story come tante altre. L'idea era buona ma ritengo che non è riuscita a metterla in pratica
“25 anni, 25 film” celebra così le ‘nozze d’argento cinematografiche’ Simona Izzo al suo venticinquesimo lungometraggio col compagno Ricky Tognazzi, regista e sceneggiatore insieme alla moglie anche del loro ultimo lavoro Il Padre e Lo Straniero. Già presentata fuori concorso all’ultimo festival di Roma, la pellicola è stata proiettata in anteprima alla casa del Cinema capitolina e uscirà il prossimo 18 Febbraio in circa 100 copie.
Il padre (Alessandro Gassman) è un italiano impiegato ministeriale distante dal figlio portatore di handicap, nervoso con tutti e così irascibile da cacciare un prete di casa («Vada e si rassegni a fare in c...!»; scena shock per il sempre rispettoso cinema italiano). Lo straniero (Amr Waked) è un siriano rilassato, attaccatissimo al figlio portatore di handicap (gli soffia in faccia per fargli sentire [...] Vai alla recensione »
Se oggi esiste un film intitolato Il padre e lo straniero per la regia di Ricky Tognazzi è perché nel ‘97 l’allora giudice De Cataldo, non ancora scrittore famoso di Romanzo Criminale diede alle stampe un romanzo intenso e particolare, fors’anche personale, sull’amicizia di un italiano e un mediorientale, padri di ragazzi disabili in una Roma già criminale.
Tra l'italiano Diego (Gassman) e lo straniero Walid (Waked) l'unico comun denominatore è la paternità di un figlio piccolo e diversamente abile. Che entrambi hanno iscritto in una scuola specializzata. È lo straniero a cercare l'amicizia dell’italiano: inizialmente restio e sospettoso, questi si arrende e capisce che il mediorientale è uguale a lui, specie nella sofferenza di padri a cui il destino [...] Vai alla recensione »
La storia dei padri di due bambini handicappati, uno italiano, l’altro siriano, diventa un racconto di apertura alla diversità –religiosa, etnica, fisica – e un’esplorazione della paternità all’interno di due culture. L’idea che per ogni figlio un padre solo non basti perché ce ne vogliono almeno due, come dice il siriano Walid (Amr Waked, attualmente alla testa del movimento di protesta in Egitto), [...] Vai alla recensione »
Alessandro Gassman è sempre più bravo. E fa salire di tono anche i film imperfetti. Come questo, tratto dal romanzo con forti tracce autobiografiche di Giancarlo De Cataldo: anche lui, come i protagonisti della storia, aveva una figlia gravemente handicappata. E se pretestuoso e improbabile, nel film come nel libro, risulta l’intreccio da spy story, intensissima è invece la storia intima.
Dopo molta televisione e numerose partecipazioni a vari film come attore, Ricky Tognazzi torna al cinema come sceneggiatore e regista. Per farlo ha scelto un tema che spesso ha mostrato di sentire con sincerità, quello dell'amicizia virile, come, ad esempio, in "Canone inverso" e, prima, in "Ultrà" e ne "La scorta". Lo spunto gliel'ha offerto un romanzo che Giancarlo De Cataldo ha scritto una decina [...] Vai alla recensione »
Ha diversi pregi e un difetto - non lieve - Il padre e lo straniero, che Ricky Tognazzi ha adattato dall' omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo con la collaborazione dello scrittore. La prima parte è bella: la storia di un' amicizia tra uomini, l' italiano Diego e il siriano Walid, accomunati dalla sorte di essere padri di due bambini disabili. Diego è alla frutta; i suoi rapporti con la moglie (Ksenia [...] Vai alla recensione »