Emotivi Anonimi

Film 2010 | Commedia, 80 min.

Regia di Jean-Pierre Améris. Un film con Benoît Poelvoorde, Isabelle Carré, Lorella Cravotta, Lise Lamétrie, Swann Arlaud. Cast completo Titolo originale: Les émotifs anonymes. Genere Commedia, - Francia, Belgio, 2010, durata 80 minuti. Uscita cinema venerdì 23 dicembre 2011 distribuito da Lucky Red. - MYmonetro 2,70 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 22 gennaio 2021

Angélique viene assunta alla piccola "Fabrique de Chocolat". Questo lavoro aiuterà lei il suo capo a superare i propri imbarazzi. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Cesar, In Italia al Box Office Emotivi Anonimi ha incassato nelle prime 10 settimane di programmazione 699 mila euro e 63,2 mila euro nel primo weekend.

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Consigliato nì!
2,70/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 2,60
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO NÌ
Una storia fuori dal tempo dal retrogusto favolistico, con due ottimi protagonisti.
Recensione di Edoardo Becattini
lunedì 19 dicembre 2011
Recensione di Edoardo Becattini
lunedì 19 dicembre 2011

Angélique è una giovane cioccolataia afflitta da un'insicurezza patologica. Rimasta senza lavoro, si rivolge alla piccola "Fabrique de Chocolat", dove viene subito assunta dal proprietario Jean-René, uomo apparentemente schivo e rigido, ma in verità affetto a sua volta da una timidezza ai limiti dell'asocialità. A causa di un'incomprensione, Angélique viene assunta come rappresentante e, accettando passivamente la cosa, si trova costretta a combattere contro le sue difficoltà a comunicare per cercare di risollevare il declino della piccola azienda. Nel frattempo, Jean-René si consulta col suo psichiatra e, per superare i propri imbarazzi, si impone il compito di invitare a cena una donna.
Le proprietà terapeutiche del cioccolato diventano poteri taumaturgici quando toccano il territorio francese. E quel sapore avvolgente e ravvivante che nelle "favole" cinematografiche scalda il cuore e risveglia la bontà d'animo di ognuno, diviene un vero e proprio deus ex machina quando si dischiude nelle petites villes d'oltralpe. Una presenza densa e burrosa che addolcisce le storie con un tono carezzevole e un retrogusto favolistico.
Rispetto al passato degli anni Cinquanta in cui era ambientato Chocolat di Lasse Hallstrom con la strega Juliette Binoche e lo zingaro Johnny Depp, in Emotivi anonimi siamo formalmente nel presente, ma tutto lascia ancora una volta intendere quella cornice fuori da ogni tempo tipica del realismo magico. A cominciare da due personaggi affetti da una timidezza cronica che non conosce cause specifiche né conseguenze patologiche, ma solo la levità degli imbarazzi più candidi e fanciulleschi. E proseguendo con una storia démodé che è come una scatola di cioccolatini dove sai in ogni momento quello che ti capiterà di vedere, piena di snodi sottilissimi, di incomprensioni prevedibili e di comprimari gentili e senza spessore.
Con questo ripieno di ingenuità ricercata e di furbizia nascosta dietro al gusto della giovialità infantile, se Emotivi anonimi alla fine non stucca è solo grazie alla bravura dei suoi due protagonisti, due ottimi caratteristi che riescono a misurare con delicatezza i turbamenti interiori dei loro personaggi e quel dissidio fra desiderio amoroso e chiusura ermetica nelle personali insicurezze. Fra rossori, impacci e goffaggini che la ripetitività delle situazioni potrebbe facilmente far degenerare in una farsa puerile, Benoît Poelvoorde e Isabelle Carré non accumulano ruffianerie ma lavorano su piccoli tic e idiosincrasie, facendo scorrere placidamente verso il finale al sapor di confetto una sceneggiatura assai elementare.
Commedia tanto emotiva quanto anonima nello spirito e nella struttura, la fiaba di Jean-Pierre Améris è come se soffrisse di quello stesso eccesso di timidezza che attaglia i suoi protagonisti e avesse continuamente paura di deludere le aspettative di quel tipo di spettatore in cerca solo di addolcirsi la bocca dopo troppe amarezze. Fortuna che i suoi due pasticceri sono meglio della qualità degli ingredienti.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 14 maggio 2012
michela papavassiliou

Fiaba contemporanea quella della giovane Angelique, angelica di nome e di fatto. Affetta da una sindrome di timidezza acuta , ma dotata di una genialita' fuori dal comune nel comporre aromi e forme per piccole delizie del palato, questa atipica cioccolataia e' la protagonista del film di Jean Pierre Ameris. In cerca di lavoro la ragazza viene assunta in una Fabbrica di Cioccolato.

mercoledì 3 aprile 2013
Filippo Catani

Il proprietario di una cioccolateria è alla ricerca di una nuova addetta alle vendite. L'uomo sceglie la prima ragazza che si presenta in quanto, essendo un emotivo, si tiene alla larga da situazioni che non conosce. Il fatto è che anche la ragazza è emotiva e i due finiranno con l'innamorarsi. Una sorta di favoletta molto divertente è il senso di questa commedia [...] Vai alla recensione »

mercoledì 17 marzo 2021
elgatoloco

"Les émotifs anonymes"(Jean Pierre Améris, scritto con Philippe Blasband, 2o10)vede una cioccolatiaia, assunta dapprima del reparto vendite di una fabbrica di cioccolato e poi, dapprima anonimamente, come chocolaière,, innamorarsi del suo capo(lui , "emotivo anonimo"teme le donne, lei molto altro, entrambi frequentano gruppi di autoaiuto, anzi lui, forse uno [...] Vai alla recensione »

sabato 9 giugno 2018
Louise Dominici

Ancora una volta il cinema, o meglio la commedia francese, non delude. Tutt'altro! Incomprensibile (leggendo anche i commenti precedenti) quel "Ni" indicato a proposito del consiglio alla visione. Le interpretazioni sono ottime. La storia non banale con quel che di fantasioso o fantastico che accompagna sempre il cioccolato o cioccolata che dir si voglia: da chocolat a la fabbrica del [...] Vai alla recensione »

venerdì 23 dicembre 2011
gia6600

il film in argomento è delizioso! non mi pare ci sia altro da aggiungere... ANDATE A VEDERLO!

mercoledì 21 dicembre 2011
geordie2003

lunedì 19 dicembre 2011
Ecoval

Delizioso lo consiglio davvero .....................

martedì 3 gennaio 2012
mauricass

Forse quattro stelle sono un giudizio un po' generoso per questo film , pur gradevole e leggero , ma a forza di stroncature feroci e pretenziose , mi sono accorto che ha una media di giudizi piu' bassa di Vacanze a Cortina ! Mi darete atto che una differenza c'è ?

martedì 20 dicembre 2011
LupinPR

Ho visto l'anteprima a Parma, è un film piacevolissimo, divertente, l'amore che supera la paura di innamorarsi.

mercoledì 4 gennaio 2012
renato volpone

L'emozione, la timidezza, la paura degli altri sono le emozioni che percorrono questo film, una favola un po' moderna e un po' antica, addolcita da colate di meraviglioso cioccolato, dal confronto nei gruppi di incontro, da sedute dallo psicologo, ma anche di affetto, tenerezza e voglia di uscire fuori: uscire e poi buttarsi in mondo nascosto di nuovo, ma in due, meravigliosa [...] Vai alla recensione »

martedì 21 ottobre 2014
enzo70

Un piccolo gioiellino francese. E si, perché ai tempi dei super uomini e delle super donne, delle sicurezze che diventano intransigenza, intolleranza, tutte in per mascherare il nulla due persone timide ed insicure ti danno la forza per andare avanti con un grande sorriso. Lei, una straordinaria Isabelle Carreè, è una cioccolataia con un grande talento, soffocato da un’infinita [...] Vai alla recensione »

mercoledì 16 gennaio 2013
Onufrio

Cioccolataia particolarmente emotiva, viene assunta in una fabbrica di cioccolato, il capo di questa fabbrica è anch'egli un emotivo "anonimo" in cura da uno psicologo; le loro emotività porteranno ad una serie di circostanze buffe, e alla nascita di un amore un pò complessato. Commedia francese piacevole,ma mancano un paio di ingredienti a questo film per fare il [...] Vai alla recensione »

lunedì 28 maggio 2012
SandroCattarinussi

Una favola dai colori accesi (e non in senso solo metaforico) sull'eterno dilemma della coppia degli uguali (che finiscono per odiare i propri difetti che sono gli stessi dell'altro) o degli opposti (dove uno è il normale e l'altro il diverso, l'emotivo in questo caso, da curare e guarire, se possibile). Il film termina e lascia con un sorriso sulle labbra e la speranza che [...] Vai alla recensione »

domenica 29 aprile 2012
g_andrini

Può piacere o meno, come tutte le cose, ma è indubbio che è un film con buone qualità. La protagonista femminile è semplicemente magnifica, il protagonista non è male. Buone le musiche, ambientazione moderna ma con richiami al passato pregevoli (vedi bottega e negozi). Ha una durata ridotta, che ben si sposa con la trama semplice e lineare.

martedì 17 gennaio 2012
pepito1948

Se Woody Allen ha il merito di aver impresso, da par suo, nell'immaginario collettivo cinematografico la figura dell'inguaribile imbranato, soprattutto con le donne, terrorizzato dalle sue ansie, restio a mettersi in gioco, psichiatra-dipendente e spesso perdente, Ameris riprende il tema della timidezza, cioè della difficoltà di gestire i rapporti sociali con l'altro da [...] Vai alla recensione »

sabato 7 gennaio 2012
Vavanzi

classica commedia francese lieve e divertente

giovedì 5 gennaio 2012
Coppone

Una commedia lieve ed intelligente, a mio parere inquadrabile nel filone a cui fanno capo, per esempio,i nostrani "Pane e tulipani" o "Pranzo di ferragosto". Molto bravi i protagonisti, impeccabili i comprimari. Reale e surreale si mischiano con armonia come gli ingredienti di un riuscito cioccolatino ripieno. Mi è piaciuto.

domenica 30 dicembre 2012
pietroabb

Non comprendo tutte queste critiche verso questo film...  sarei curioso di sapere quante stelle metterebbe i francesi alle commedie italiane degli ultimi cinque anni? Ditemene una che abbia raggiunto il livello qualitativo con cui è stato confezionato questo film.

giovedì 12 gennaio 2012
steph.

Non male questo film francese che racconta le vicende di due emotivi cronici, la cui insicurezza è pari solo alla passione che condividono per il cioccolato. Angélique fa la cioccolataia, Jean-René possiede una fabbrica di cioccolato in crisi. Si conoscono, si piacciono e provano a comportarsi da innamorati seguendo i canoni tradizionali con conseguenze a dir poco bizzarre.

mercoledì 4 gennaio 2012
Sestergo

Bhè, comincio con il dire che non è un film che rimarrà nella storia del cinema, ma è sicuramente una commedia piacevole per nulla appesantita dal tema principale rappresentato dalle insicurezze personali. I due attori principali reggono da soli il peso di un film semplice che tra una risata e l'altra cela qualche spunto di rilievo sulla emotività delle persone, sulle paure che le bloccano e sui sentimenti [...] Vai alla recensione »

lunedì 8 aprile 2013
Francesco2

Chi scrive apprezza discretamente il cinema d'oltralpe: penso anche a "Prodotti" minori come "Solo un bacio per favore", o un altro film dello stesso regista di cui mi sfugge il nome, o anche il turistico "Baciate chi vi pare". Stavolta, però mi pare che i.....critici verso questo cinema abbiano le loro ragioni.

venerdì 13 gennaio 2012
Zoom e Controzoom

Attori, sia protagonisti e non, molto espressivi negli sguardi, nella mimica, negli atteggiamenti;scelte felici nelle inquadrature; personaggi ben caratterizzati fisicamente (per forza, il film è francese). Il soggetto è interessante, molto, e direi ammissibilmente attuale in questo mondo di non timidi e di emotivi scarsi, eppure qualche cosa NON funziona.

sabato 31 dicembre 2011
Luanaa

Il cinema francese VERO non è quello dei titoli che menzioni. Poi, pardon la Novelle Vague è degli anni '50. Chabrol ha filmato fino a pochi anni fa. In ogni caso Tavernier Sautet Laconte Giannoli sono la punta dell'iceberg di un cinema sempre molto vivo e interessante. Ma quello che arriva sugli schermi italiani è qualcosa come Tomboy, che mi pare hai apprezzato.

venerdì 13 luglio 2012
Cenox

Il film si incentra sull'emotività, quella più profonda, che non permette di avere certezze in nessun campo, che anzi obbliga i soggetti ad evitare qualsiasi contatto con altre persone. La protagonista di questo film francese dalla brevissima durata è una donna, fenomenale ma anonima cioccolataia, che al momento di dover cercare lavoro incontra un uomo a capo di una fabbrica [...] Vai alla recensione »

venerdì 16 marzo 2012
Paola D. G. 81

Proprio un bel film d'autore... non particolarmente originale, ma godibilissimo. Una nota di merito anche per la colonna sonora.

martedì 20 dicembre 2011
errol9

la recensione del film è nel titolo: ANONIMO. Non sprecate il vostro tempo

martedì 20 dicembre 2011
dario74

L'ho appena visto in anteprima perché ci tenevo molto a vederlo... UNA DELUSIONE!!!! Ma veramnete brutto con due personaggi insignificanti che si muovono sullo schermo come due macchiette. Sempre la stessa espresisone sul volto (una e insopportabile), storia senza senso e senza passione. Neanche la bontà della cioccolata cancella la totale mancanza di sapore di questa commedia romantica [...] Vai alla recensione »

martedì 27 dicembre 2011
Flyanto

Commedia banale e scontata senza alcun exploit. Ben lontana dal molto più originale e riuscito "Chocolat" di Lasse Hallstrom con Juliette Binoche e Johnny Depp. Fa scattare solo una gran voglia di cioccolata.

martedì 27 dicembre 2011
modicat2

uscito da una sala dove avevo visto Midnight in Paris di Woody Allen (pessimo il doppiaggio) mi sono infilato nella sala del multicinema dove davano questo film francese dal titolo accattivante. Direi che si tratta dell'unica cosa accattivante del film. Non voglio essere crudele e dire quello che veramente penso, ma per essere buono, visto che è natale, dirò che è un film che consiglierei di andare [...] Vai alla recensione »

giovedì 29 dicembre 2011
katamovies

brutto e banale, noioso da evitare

giovedì 29 dicembre 2011
katamovies

di questo film si salvano solo i cioccolatini. un film che è la pratica dimostrazione di come una commedia possa essere lieve, delicata e piacevole, oppure inconsistente, prevedibile e stucchevole. e il passo è breve. la trama è banale e banalmente affrontata (due impacciati si innamorano superando i rispettivi blocchi psicologici - emotivi - esistenziali); la recitazione è tutta faccine, occhioni, [...] Vai alla recensione »

mercoledì 28 dicembre 2011
Marta73

Adoro il cinema Francese, adoro la delicatezza delle loro commedie e la profondità dei loro drammi. Adoro andare al cinema e a Natale, si sa, se ne vedono molti di film... Questo lo aspettavo forse più di altri (poi dopo Woody Allen...). E' BRUTTISSIMO!!! Ma come si fa a fare un film così insensato: I personaggi dovrebbero farti simpatia e invece sono irritanti e antipaticissimi, la loro emotività [...] Vai alla recensione »

Frasi
Non ho problemi con le donne... Mi terrorizzano!
Jean-René Van Den Hugde (Benoît Poelvoorde)
dal film Emotivi Anonimi - a cura di Lorenzo DV
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Alessandra Levantesi
La Stampa

Pare che gruppi terapeutici come la Emotivi anonimi , destinati ai disadattati del viver sociale, esistano davvero. Il regista Jean-Pierre Ameris confessa di avervi preso parte e che i protagonisti del film rispecchiano questa sua esperienza di timido compulsivo. Non stentiamo a credergli perché nella commedia da lui realizzata come una fiaba romantica, seppur sui generis, risuona un accento di verità [...] Vai alla recensione »

Paola Casella
Europa

La casa di distribuzione Lucky Red si è fatta una reputazione per il suo anticonformismo, qualità di cui dà prova anche oggi, uscendo sotto Natale con un film che è un vero e proprio contro-cinepanettone. Emotivi anonimi, di Jean-Pierre Améris, è infatti una commedia sentimentale francese leggera come una piuma, interpretata da due bravissimi caratteristi che si rifiutano di fare i prim’attori anche [...] Vai alla recensione »

Alberto Crespi
L'Unità

Con gli attori italiani è normale (quando sono bravi). Con quelli belgi è meno consueto. Uno vede Benoit Poelvoorde in Niente da dichiarare, di Dany Boon: fa il doganiere belga leghista/fascista/razzista, e vira il personaggio tutto sul versante grottesco, urlato, estroverso. Ok. Bella prova, ma sapendo pochissimo di lui e degli attori belgi in genere uno può anche pensare che Benoit sappia fare solo [...] Vai alla recensione »

Jean-Luc Douin
Le Monde

Angélique ha, per così dire, la cioccolata nel sangue. È anche un’inguaribile timida, per questo lavora nell’ombra per la gloria del suo capo, quotato cioccolataio. La morte improvvisa di quest’ultimo la spinge a cercare un impiego in una fabbrica di cioccolatini, un tempo famosa ma ormai in caduta libera, anche a causa dell’incapacità del titolare di confrontarsi con il prossimo.

Massimo Bertarelli
Il Giornale

Il titolo tradotto, peraltro identico all’origi nale non è davvero granché. Ma anche il film(ino) è piuttosto debole. Infatti gira presto a vuoto pur nella sua brevità. A Lione la timida cioccolataia Angélique è assunta nella piccola azienda dolciaria del finto burbero Jean Renée. Dopo qualche incomprensione scoppia il flìrt e purtroppo s’affioscia la commedia, garbata ma inconsistente.

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