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Cosmonauta: un musicarello sui comunisti

Una commedia sulle lotte di classe e l'ostilità tra il socialismo e il comunismo.
di Marlen Vazzoler

Dove hai letto la frase "La tecnologia semplifica e sconfigge la forza di gravità"?

martedì 8 settembre 2009 - Incontri

Dove hai letto la frase "La tecnologia semplifica e sconfigge la forza di gravità"?
Susanna Nicchiarelli: Ero al museo della cosmonautica di Amburgo e c'era una bacheca con i titoli delle prime pagine dei giornali francesi e italiani. La prima pagina dell'Unità nel giorno del lancio del primo sputnik diceva 'La tecnologia sovietica sconfigge la forza di gravità' e ho trovato così poetico che la posta in gioco fosse la sconfitta della forza di gravità, la conquista del cosmo. Una battaglia sicuramente dimenticata che ho pensato di far diventare una commedia perché è secondo me il contesto perfetto.

Nella tua commedia si parla di lotta di classe, la colonna sonora è tipica di un musicarello anche se composta appositamente per il film. In Cosmonauta quanto è importante la nostalgia?
Susanna Nicchiarelli: La nostalgia non c'è e non ci deve essere e questo è uno dei motivi per cui ho voluto una colonna sonora originale, non volevo riprendere le canzoni del passato. Volevo che fosse una favola ambientata in un'epoca indefinita senza nessuna nostalgia. Volevo che, anziché distanza, comunicasse una sensazione di leggerezza. La decisione di non utilizzare musica originale di allora ci ha consentito di evitare il rischio nostalgico e, anzi, l'anacronismo di usare delle musiche ri-arrangiate da Max Casacci, secondo me ci ha permesso un distacco maggiore e se si vuole fare un lavoro ironico, il distacco è fondamentale.

Perché hai inserito l'episodio dell'incendio?
Susanna Nicchiarelli: L'ostilità tra i socialisti e i comunisti in quel periodo non è di pura invenzione . Era un momento di grande crisi nel comunismo, nei rapporti con l'unione sovietica, etc. Il rapporto con i socialisti fa parte di questa crisi, nel film è sottinteso naturalmente che l'episodio è inventato, d'altronde magari è successo e nessuno l'ha scoperto, sono dei ragazzini che fanno qualcosa di totalmente fuori controllo. A quell'episodio non va dato un significato, però allo stesso tempo trovavo fosse interessante raccontare questo tipo di rivalità che è stato molto meno raccontato rispetto alla rivalità con i fascisti, la destra, etc. Secondo me la cosa più importante che si vede in questo film non è aspettarsi una ricostruzione storica, perché non è questo che volevo fare.
Volevo fare un musicarello sui comunisti, volevo fare una cosa ben diversa, avevo dei riferimenti stilistici ben precisi: i film dei primi anni sessanta, molto allegri, molto colorati, volevo lavorare con la musica, con le ambientazioni, in modo che ci fosse un contrasto tra quest'ambientazione, questo linguaggio che è un contenuto più serio che però viene presentato in contrasto con una veste molto allegra, molto leggera. C'era spazio per l'invenzione, per la metafora, per l'esagerazione. Non mi sono preoccupata di fare qualcosa che fosse realmente avvenuto.

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