Advertisement
Chéri: À rebours dal film al libro

La tragedia sentimentale di Colette arriva al cinema grazie a Stephen Frears.
di Marianna Cappi

Dalla letteratura al cinema
Michelle Pfeiffer (Michelle Marie Pfeiffer) (66 anni) 29 aprile 1958, Santa Ana (California - USA) - Toro. Interpreta Lea de Lonval nel film di Stephen Frears Chéri.

martedì 25 agosto 2009 - Approfondimenti

Dalla letteratura al cinema
Quasi una vetrata liberty istoriata, illuminata di fascino e adombrata dalla malinconia di un mondo che non c'è più, dissoltosi come un'illusione o un amore impossibile, forse proprio per eccesso di bellezza. Quel mondo d'inizio secolo che decretava Parigi capitale dell'eleganza e delle arti, ma anche di un altro settore d'eccellenza, quello delle cocotte d'alto bordo, cortigiane belle ed esperte che all'amore non credono, ma sanno fissarne il prezzo. È in quel mondo che Léa, quarantenne, e Chéri, diciannovenne, vivono insieme sei anni senza avvertirli, scherzando sull'amore, finché questo non li travolge senza pietà.
L'ironica voice over del regista Stephen Frears mitiga la tragedia sentimentale, facendosi eco della prosa leggera e intelligente di Colette, che con "Chéri" vergava il primo dei grandi libri della sua maturità.
All'inizio è una pièce teatrale, poi diviene naturalmente un romanzo, pubblicato a puntate nel 1920, di cui la scrittrice, per la prima volta, si dice intimamente sicura e che raccoglie immediatamente sostenitori e avversari. André Gide, che si era allegramente disinteressato del fortunatissimo ciclo di "Claudine", si scomoda per complimentare "Chéri"; Marcel Proust, nel momento in cui i due ricevono congiuntamente la Legion d'onore, arriva a scrivere a Colette: "Sono io ad essere fiero di venire decorato insieme all'autore del geniale «Chéri»".
Dalla loro parte, i detrattori hanno gioco facile attaccando da un lato il soggetto scabroso e dall'altro l'abbandono del naturalismo, tanto caro alla tradizione letteraria francese. Colette si difende stupendosi: "Mi sembra di non aver mai scritto niente di così morale come "Chéri". Ma c'è di più: niente, potremmo dire, di così vivido e vicino all'ipotesi che sia stato suggerito da un'esperienza personale. Non è questo il caso: il giovane Bertrand de Jouvenel farà il suo ingresso nella vita sentimentale di Gabrielle Colette soltanto dopo la pubblicazione del romanzo, nello stesso 1920, all'età di 17 anni, contro i quasi 50 della donna.
Un anno dopo, il romanzo diventa (o torna ad essere, in un certo senso) una pièce e Colette veste più di una volta, in scena, i panni di Léa. Nel 1926 esce "La fine di Chéri", epilogo decadente, al quale attingono entrambe le trasposizioni cinematografiche: quella datata 1950 e firmata Pierre Billon, con Marcelle Chantal nel ruolo di Léa e Jean Desailly in quello di Chéri - operazione di fedeltà, non certo di rottura o di rinnovamento artistico-, e quella di Frears, piccolo, smaltato, leziosetto oggetto d'arte, su cui è istoriato un racconto di libertà prese e negate, soprattutto negate.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati