teo '93
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venerdì 28 agosto 2009
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the reader: la colpa e l'amore
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Anche dietro il male più efferato si possono nascondere insicurezza, fragilità e incontrollabile voglia di amare ed essere amati. “The reader” non vuole giustificare. Molto meno pretenziosamente si limita ad analizzare la duplicità della nostra umanità. L’amore tra Hanna e Michael è un sentimento forte, viscerale, ma inevitabilmente destinato a infrangersi. E di questo entrambi sono pienamente coscienti. Micheal nega ad Hanna la possibilità di favorirla al processo che la coinvolge provando il suo analfabetismo ed Hanna a sua volta rifiuterà, uscita di galera, di affrontare quel mondo verso cui oramai prova soltanto paura. Storia impegnativa per un’impegnata e superba protagonista. Peccato però che il film non riesca a coinvolgere al pari del soggetto.
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Anche dietro il male più efferato si possono nascondere insicurezza, fragilità e incontrollabile voglia di amare ed essere amati. “The reader” non vuole giustificare. Molto meno pretenziosamente si limita ad analizzare la duplicità della nostra umanità. L’amore tra Hanna e Michael è un sentimento forte, viscerale, ma inevitabilmente destinato a infrangersi. E di questo entrambi sono pienamente coscienti. Micheal nega ad Hanna la possibilità di favorirla al processo che la coinvolge provando il suo analfabetismo ed Hanna a sua volta rifiuterà, uscita di galera, di affrontare quel mondo verso cui oramai prova soltanto paura. Storia impegnativa per un’impegnata e superba protagonista. Peccato però che il film non riesca a coinvolgere al pari del soggetto. La narrazione, infatti, procede orizzontalmente, è priva di quelle sfumature che i personaggi esigevano da un progetto di tale livello, manca di inventiva registica (anche a causa di una mediocre fotografia che appiattisce i colori e gli spazi). Si sentono un po’ troppo del resto i fili di una costruzione imbastita superficialmente senza un’introspezione e un’analisi all’altezza dei sentimenti di cui la storia vorrebbe far discutere. La sola Winslet regge con le sue insuperabili doti espressive l’intera baracca. David Kross rende bene i tormenti e le pulsioni erotiche di Michael, ma Ralph Fiennes, nell’interpretarlo da adulto, è terribilmente sotto tono e fuori parte. Una regia forse troppo pretenziosa, stanca, scolorita.
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teo '93
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giovedì 27 agosto 2009
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the reader: la colpa e l'amore
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Anche dietro il male più efferato si possono nascondere insicurezza, fragilità e incontrollabile voglia di amare ed essere amati. “The reader” non vuole giustificare. Molto meno pretenziosamente si limita ad analizzare la duplicità della nostra umanità. L’amore tra Hanna e Michael è un sentimento forte, viscerale, ma inevitabilmente destinato a infrangersi. E di questo entrambi sono pienamente coscienti. Micheal nega ad Hanna la possibilità di favorirla al processo che la coinvolge provando il suo analfabetismo ed Hanna a sua volta rifiuterà, uscita di galera, di affrontare quel mondo verso cui oramai prova soltanto paura. Storia impegnativa per un’impegnata e superba protagonista. Peccato però che il film non riesca a coinvolgere al pari del soggetto.
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Anche dietro il male più efferato si possono nascondere insicurezza, fragilità e incontrollabile voglia di amare ed essere amati. “The reader” non vuole giustificare. Molto meno pretenziosamente si limita ad analizzare la duplicità della nostra umanità. L’amore tra Hanna e Michael è un sentimento forte, viscerale, ma inevitabilmente destinato a infrangersi. E di questo entrambi sono pienamente coscienti. Micheal nega ad Hanna la possibilità di favorirla al processo che la coinvolge provando il suo analfabetismo ed Hanna a sua volta rifiuterà, uscita di galera, di affrontare quel mondo verso cui oramai prova soltanto paura. Storia impegnativa per un’impegnata e superba protagonista. Peccato però che il film non riesca a coinvolgere al pari del soggetto. La narrazione, infatti, procede orizzontalmente, è priva di quelle sfumature che i personaggi esigevano da un progetto di tale livello, manca di inventiva registica (anche a causa di una mediocre fotografia che appiattisce i colori e gli spazi). Si sentono un po’ troppo del resto i fili di una costruzione imbastita superficialmente senza un’introspezione e un’analisi all’altezza dei sentimenti di cui la storia vorrebbe far discutere. La sola Winslet regge con le sue insuperabili doti espressive l’intera baracca. David Kross rende bene i tormenti e le pulsioni erotiche di Michael, ma Ralph Fiennes, nell’interpretarlo da adulto, è terribilmente sotto tono e fuori parte. Una regia forse troppo pretenziosa, stanca, scolorita.
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ivan91
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mercoledì 26 agosto 2009
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duro e toccantr
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BELLISIMO FILM INTERPRETATO DA UNA MAGNIFICA KATE WINSLENT CHE CON LA SUA BRAVURA HA FINALMENTE CONQUISTATO L'OSCAR COME MIGLIR ATTRICE PROTAGONISTA.(FINALMENTE!!!!!)
THE READER E UN FILM DIVERSO DA TUTTI GLI ALTRI CHE PARLANO DI UN ARGOMENTO MOLTO DELICATO COME L'OLOCAUSTO,INFATTI L'INZIO SI SVOLGE NEGLI ANNI 50 DOPO LA GUERRA EPARLA DI UNA TRAVOLGENTE AVVENTURA FRA HANNA UNA DONNA MISTERIOSA E UN RAGAZZO DI 15 ANNI , DOPO LA STORIA CAMBIA COMPLETAMENTE E SI SPOSTA A UN TRIBUNALE DOVE DIVERSI ANNI DOPO IL RAGAZZO INCONTRA QUELLA MISTERIOSA DONNA CON CUI HA VISSUTO UN AVVENTURA,ESSERE ACCUSATA DI AVER UCCISO 300 EBREI DURANTE LA GUERRA.QUESTA SCOPERTA AVRA UN FORTE IMAPATTO SULLA SUA SUA VITA E SULLA STESSA ESISTENZA DI HANNA.
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BELLISIMO FILM INTERPRETATO DA UNA MAGNIFICA KATE WINSLENT CHE CON LA SUA BRAVURA HA FINALMENTE CONQUISTATO L'OSCAR COME MIGLIR ATTRICE PROTAGONISTA.(FINALMENTE!!!!!)
THE READER E UN FILM DIVERSO DA TUTTI GLI ALTRI CHE PARLANO DI UN ARGOMENTO MOLTO DELICATO COME L'OLOCAUSTO,INFATTI L'INZIO SI SVOLGE NEGLI ANNI 50 DOPO LA GUERRA EPARLA DI UNA TRAVOLGENTE AVVENTURA FRA HANNA UNA DONNA MISTERIOSA E UN RAGAZZO DI 15 ANNI , DOPO LA STORIA CAMBIA COMPLETAMENTE E SI SPOSTA A UN TRIBUNALE DOVE DIVERSI ANNI DOPO IL RAGAZZO INCONTRA QUELLA MISTERIOSA DONNA CON CUI HA VISSUTO UN AVVENTURA,ESSERE ACCUSATA DI AVER UCCISO 300 EBREI DURANTE LA GUERRA.QUESTA SCOPERTA AVRA UN FORTE IMAPATTO SULLA SUA SUA VITA E SULLA STESSA ESISTENZA DI HANNA.FILM DUNQUE MOLTO DURO E TOCCANTE CHE ANDREBBE VISTO PER LE DELICATE TEMATICHE CHE AFFRONTA.HA RICEVUTO CINQUE CANDIDATURE ALL' OSCAR COMPRESA QUELLA PER IL MIGLIOR FILM , E ASSOLUTAMENTE SCANDALOSA CHE IL FILM NON L'ABBIA VINTA, SU THE MILLIONAIRE CHE E' SICURAMENTE UN OTTIMO FILM MA NON PUO' COMPETERE CON QUESTO.CONCLUDO DICENDO CHE QUESTO FILM E ASSOLUTAMENTE FANTASTICO, E CHE MERITA SICURAMENTE LA VISIONE.
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dario
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sabato 18 luglio 2009
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confuso
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Si fa fatica a capire dove si voglia arrivare, così l'esito risulta debole, fragile. Mai visto un Ralph Fiennes tanto catatonico mentre la Winslet va sopra le righe. Buona ricostruzione ambientale e regia discreta a causa delle scarse doti introspettive di partenza. Problema di fondo enorme, trattato con imbarazzante approssimazione.
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celtius
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domenica 12 luglio 2009
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vittorio
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mercoledì 24 giugno 2009
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grande film!!
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Film che entra nell'anima, a volte semplice, a volte duro, a volte emozionante e romantico, a volte erotico....bello veramente....un piccolo gioiello....
Assolutamente da non perdere!!
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angelo48
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martedì 23 giugno 2009
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l'orrore nazista e le responsabilità individuali
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A mio avviso il tema che il film principalmente solleva è quello della responsabilità individuale in un contesto tragicamente disumanizzante come quello della Germania del periodo nazista. Hanna ha la sua sensibilità, non è un mostro, è analfabeta, con l'obiettivo iniziale di servire la patria è rimasta coinvolta in fatti tragicamente bestiali, dove probabilmente il senso del dovere che le era stato perversamente inculcato ha prevalso su sentimenti più umani. Ma Hanna ha capito la sua colpa e se ne accusa apertamente, probabilmente solo per volontà di espiazione (condivido l'intuizione di Piero). La consegna della scatoletta di latta in cui Hanna aveva raccolto i suoi risparmi, da devolvere in qualche modo alle vittime dell'Olocausto, segna questo percorso di redenzione individuale.
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A mio avviso il tema che il film principalmente solleva è quello della responsabilità individuale in un contesto tragicamente disumanizzante come quello della Germania del periodo nazista. Hanna ha la sua sensibilità, non è un mostro, è analfabeta, con l'obiettivo iniziale di servire la patria è rimasta coinvolta in fatti tragicamente bestiali, dove probabilmente il senso del dovere che le era stato perversamente inculcato ha prevalso su sentimenti più umani. Ma Hanna ha capito la sua colpa e se ne accusa apertamente, probabilmente solo per volontà di espiazione (condivido l'intuizione di Piero). La consegna della scatoletta di latta in cui Hanna aveva raccolto i suoi risparmi, da devolvere in qualche modo alle vittime dell'Olocausto, segna questo percorso di redenzione individuale. Il fatto che il gesto simbolico venga alla fine accettato e compreso dalla discendente di una delle vittime sembra suggellare con un'ipotesi di perdono questo drammatico vissuto. L'interpretazione di Kate Winslet è di grande spessore.
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piero
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domenica 21 giugno 2009
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rimane un dubbio...
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piero [21/06/2009]
Ho appena visto il film in DVD e ne sono rimasto clamorosamente colpito. MI sono trovato con le lacrime agli occhi, forse perchè i film che incorporano in loro un forte senso di ricordo, di passato che ritorna mi fanno questo effetto ma ho un dubbio: ho letto le critiche dei vari giornalisti sul sito, molti dei quali danno per scontato che Hanna, durante il processo, non abbia confessato che fosse analfabeta e che quindi non poteva aver scrtto lei il rapporto sull'incidente solo per vergogna. e se invece non l'avesse fatto perchè comunque si sentiva colpevole e volesse autocondannarsi per il male fatto in passato? troppo facile infatti, e sinceramente paradossale, credere che la sua mancata ammissione sul suo analfabetismo, sia dovuta a pura vergogna per la sua condizione.
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piero [21/06/2009]
Ho appena visto il film in DVD e ne sono rimasto clamorosamente colpito. MI sono trovato con le lacrime agli occhi, forse perchè i film che incorporano in loro un forte senso di ricordo, di passato che ritorna mi fanno questo effetto ma ho un dubbio: ho letto le critiche dei vari giornalisti sul sito, molti dei quali danno per scontato che Hanna, durante il processo, non abbia confessato che fosse analfabeta e che quindi non poteva aver scrtto lei il rapporto sull'incidente solo per vergogna. e se invece non l'avesse fatto perchè comunque si sentiva colpevole e volesse autocondannarsi per il male fatto in passato? troppo facile infatti, e sinceramente paradossale, credere che la sua mancata ammissione sul suo analfabetismo, sia dovuta a pura vergogna per la sua condizione...
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[+] su questo punto il film è ben chiaro
(di mary22)
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paride86
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domenica 14 giugno 2009
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non è un capolavoro
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"The Reader" è un film studiato per colpire e commuovere lo spettatore. Il tema affrontato, le musiche, gli sguardi degli attori. Eppure non è un capolavoro come molti critici hanno cercato di far credere.
Innanzitutto c'è troppa differenza di stile tra la prima parte, quella dell'educazione sentimentale, e la seconda, quella del processo.
In secondo luogo non vengono indagate le vere motivazioni del personaggio della Winslet: tutto è lasciato alla bravura dell'attrice che (meritatamente) ha vinto l'Oscar.
Terzo: la storia è molto inverosimile, eppure una narrazione e dei dialoghi più espliciti avrebbero potuto renderla più credibile.
Poi ci sono i soliti insopportabili errori del cinema americano: se siamo in Germania e i protagonisti sono tedeschi perché gli attori scrivono in inglese? Perché i titoli dei libri sono in inglese? Per fortuna non tutti i registi fanno queste cadute di stile, come dimostra "Operazione Valchiria".
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"The Reader" è un film studiato per colpire e commuovere lo spettatore. Il tema affrontato, le musiche, gli sguardi degli attori. Eppure non è un capolavoro come molti critici hanno cercato di far credere.
Innanzitutto c'è troppa differenza di stile tra la prima parte, quella dell'educazione sentimentale, e la seconda, quella del processo.
In secondo luogo non vengono indagate le vere motivazioni del personaggio della Winslet: tutto è lasciato alla bravura dell'attrice che (meritatamente) ha vinto l'Oscar.
Terzo: la storia è molto inverosimile, eppure una narrazione e dei dialoghi più espliciti avrebbero potuto renderla più credibile.
Poi ci sono i soliti insopportabili errori del cinema americano: se siamo in Germania e i protagonisti sono tedeschi perché gli attori scrivono in inglese? Perché i titoli dei libri sono in inglese? Per fortuna non tutti i registi fanno queste cadute di stile, come dimostra "Operazione Valchiria".
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[+] d'accordissimo...
(di docphe)
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mirko mariotti
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lunedì 25 maggio 2009
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non vedevo l'ora che finisse
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Non mi soffermerò a commentare tutte le varie declinazioni che possono essere attribuite alla sceneggiatura.
Non mi soffermerò a giudicare la recitazione del cast, nè farò l'analisi della tecnica utilizzata per la realizzazione.
Voglio solo dire che "The reader" è un film leeeeeento, ma leeeeeeento.
Pensatela come volete, è stata un'esperienza penosa.
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