baci rubati
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sabato 14 marzo 2009
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due film al prezzo di uno
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Secondo me è stato diretto da due registi diversi.Il primo,lucido,intelligente,capace di coinvolgere in una storia interessante di pudori e trasgressione.Poi,però,quel regista aveva altri impegni ed ha affidato il prosieguo al fratello più anziano,più portato al fumettone astuto e,diciamolo,un po' rimbambito.Due tedeschi che si scrivono in inglese(e uno dei due è semianalfabeta),un prof di Berlino cha fa lo stesso alla lavagna,un'imputata di reati gravissimi alla quale è consentito sferruzzare in aula(golfino urgente?)E poi un'assistente sociale, giustamente pressante nel cercare una sistemazione futura per la detenuta, si dimentica di telefonare all'unico amico di questa per dirgli che si è uccisa !Cellulare scarico,qui la giustificazione c'è ! Due film,insomma,al prezzo di uno,un vero a
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Secondo me è stato diretto da due registi diversi.Il primo,lucido,intelligente,capace di coinvolgere in una storia interessante di pudori e trasgressione.Poi,però,quel regista aveva altri impegni ed ha affidato il prosieguo al fratello più anziano,più portato al fumettone astuto e,diciamolo,un po' rimbambito.Due tedeschi che si scrivono in inglese(e uno dei due è semianalfabeta),un prof di Berlino cha fa lo stesso alla lavagna,un'imputata di reati gravissimi alla quale è consentito sferruzzare in aula(golfino urgente?)E poi un'assistente sociale, giustamente pressante nel cercare una sistemazione futura per la detenuta, si dimentica di telefonare all'unico amico di questa per dirgli che si è uccisa !Cellulare scarico,qui la giustificazione c'è ! Due film,insomma,al prezzo di uno,un vero affare !
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pukki
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venerdì 13 marzo 2009
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the reader
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Qulcuno saprebbe spiegarmi se la nazista protagonista ha imparato in carcere il tedesco o l'inglese? e poi ... se lei non sapeva scrivere come è ha fatto a redigere la relazione della chiesa incendiata o come è stato possibile per lei essere stata promossa negli uffici della motorizzazione? ci sono forse altre chiavi di lettura? grazie
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domenico argondizzo
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venerdì 13 marzo 2009
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spunti tratti dalla visione di the reader
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Una visuale diversa per rivivere l’Olocausto, come “fenomeno sociale” che coinvolse l’intera Germania/Europa.
Il dilemma classico tra giusto e legale. La giustizia legale, spesso fallace come la mera legalità, ed in più tragicamente tardiva ed arida.
Quando ignoranza (in seno stretto) e povertà di senso critico, fanno fare nella vita le cose sbagliate. Quindi, la conoscenza come un sentiero da percorrere per provare a trovare una impossibile riconciliazione con il sé e con il prossimo.
Il sentimento tra singoli individui, anche se formatosi in condizioni di non piena libertà psicologica (chi può dire di fare le sue scelte in questo campo - come in altri - in piena libertà?), come salvezza, se non dell’anima, di incerta realtà, del senso della propria vita che accompagna ognuno di noi finché avvengono sinapsi cerebrali.
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Una visuale diversa per rivivere l’Olocausto, come “fenomeno sociale” che coinvolse l’intera Germania/Europa.
Il dilemma classico tra giusto e legale. La giustizia legale, spesso fallace come la mera legalità, ed in più tragicamente tardiva ed arida.
Quando ignoranza (in seno stretto) e povertà di senso critico, fanno fare nella vita le cose sbagliate. Quindi, la conoscenza come un sentiero da percorrere per provare a trovare una impossibile riconciliazione con il sé e con il prossimo.
Il sentimento tra singoli individui, anche se formatosi in condizioni di non piena libertà psicologica (chi può dire di fare le sue scelte in questo campo - come in altri - in piena libertà?), come salvezza, se non dell’anima, di incerta realtà, del senso della propria vita che accompagna ognuno di noi finché avvengono sinapsi cerebrali.
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odio mtv
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venerdì 13 marzo 2009
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che schifo
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questo film è di una noia mortale adatto a chi guarda mtv
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falcotto56
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martedì 10 marzo 2009
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un film per riflettere
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Non è facile imbastire un lavoro cinematografico serio su un argomento non definitivamente assimilato e sedimentato nella memoria storica collettiva. La questione dello sterminio degli ebrei è viva e dolente in molte parti del mondo con la stessa cruda durezza con la quale persistono sacche di resistenza ideologica e storica sull'argomento. Il film prova a restituire un dramma personale e sociale attraverso una storia d'amore che, proprio per la sua improbabile concretezza, è piacevole immaginarla vera. La vicenda che fornisce la trama ad un ordito scabroso della memoria, si snoda attraverso piani e sequenze belle, delicate, a tratti emotivamente coinvolgenti. Talvolta anche un pò troppo indugianti sulle scene erotiche.
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Non è facile imbastire un lavoro cinematografico serio su un argomento non definitivamente assimilato e sedimentato nella memoria storica collettiva. La questione dello sterminio degli ebrei è viva e dolente in molte parti del mondo con la stessa cruda durezza con la quale persistono sacche di resistenza ideologica e storica sull'argomento. Il film prova a restituire un dramma personale e sociale attraverso una storia d'amore che, proprio per la sua improbabile concretezza, è piacevole immaginarla vera. La vicenda che fornisce la trama ad un ordito scabroso della memoria, si snoda attraverso piani e sequenze belle, delicate, a tratti emotivamente coinvolgenti. Talvolta anche un pò troppo indugianti sulle scene erotiche. Non che la protagonista non meritasse l'indugio, tutt'altro, ma sembra che la perseveranza sulle medesime scene, che solo simboliche possono e dovevano essere, regali qualcosa alla cassa del botteghino. La Winslet mi pare brava, incastrata in un ruolo non facile. La poco credibilità dell'invecchiamento e una certa stucchevolezza nei movimenti, assai pervicacemente scorta dagli spettatori, credo ci sia tutta. Pesonalmente, sono rimasto favorevolmente colpito dalla fedele ricostruzione degli ambienti. Troppo lenta e pseudo-accademica ho trovato, invece, la serie dei colloqui "filosofici" all'interno dell'ateneo. Volevano, immagino, dotare la pelliscola di un certo spessore speculativo che attiene probabilmente ad altri tipi di film. Nel complesso, un lavoro che consiglio, con una certa determinazione di vedere. Se non altro per tenere desta l'attenzione su temi nei confronti dei quali tanti si prodigano, assai maldestramente, per offuscare la verità cercando di obnubilare le menti.
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sergio
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martedì 10 marzo 2009
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immensa winslet
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Si esce dalla sala avendo assistito a un grande film e a una grande prova di recitazione. The Reader lascia lo spettatore incollato alla poltrona, concentrato sull'intreccio senza perdersi una battuta. Lo ammalia, come solo il vero cinema può fare. L’intensa storia personale vissuta dai due protagonisti, Hanna e Michael, si intreccia con quella controversa di una Germania che non riesce ancora a dimenticare né a rielaborare il suo passato. Kate Winslet si conferma attrice splendida e in una crescita tumultuosa. Nelle sue ultime uscite non ha sbagliato una parte. Qui è semplicemente immensa. Si cala nel personaggio con una straordinaria quanto lieve professionalità. E, nel contempo, con una semplicità che ha del portentoso.
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Si esce dalla sala avendo assistito a un grande film e a una grande prova di recitazione. The Reader lascia lo spettatore incollato alla poltrona, concentrato sull'intreccio senza perdersi una battuta. Lo ammalia, come solo il vero cinema può fare. L’intensa storia personale vissuta dai due protagonisti, Hanna e Michael, si intreccia con quella controversa di una Germania che non riesce ancora a dimenticare né a rielaborare il suo passato. Kate Winslet si conferma attrice splendida e in una crescita tumultuosa. Nelle sue ultime uscite non ha sbagliato una parte. Qui è semplicemente immensa. Si cala nel personaggio con una straordinaria quanto lieve professionalità. E, nel contempo, con una semplicità che ha del portentoso. La sua Hanna assume spessore e contorni, ben al di là del giudizio morale che ciascuno intenda dare sulla sua condotta, quali nessun’altra attrice avrebbe saputo oggi (probabilmente)offrire. Lo fa grazie a un caleidoscopio espressivo davvero ragguardevole e coinvolgente. Peccato solo che Fiennes non sia stato altrettanto incisivo nel rendere, come invece sarebbe stato possibile, il travaglio di Michael adulto. Solo nella scena finale si lascia trasportare dal personaggio, riuscendo ad essere come avrebbe potuto (dovuto) in tutto il resto della storia. Una storia d’amore molto particolare, soffocata come spesso cacade dalla Storia che tutto travolge. Di quelle che il grande cinema, talora e per nostra fortuna, è capace di regalare. La frase più bella del film? Quando Hanna riesce (finalmente) a scrivere a Michael dal carcere. E, interiormente trasfigurata dal privilegio della lettura che le era stato fino ad allora negato (potenza dei libri...), gli suggerisce “mandami più storie d’amore”.
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haedo
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lunedì 9 marzo 2009
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domanda
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ho una domanda forse un po' ingenua: se lei era analfabeta, come ha fatto a stillare la relazione sulle 300 morte? Quando il giudice vuole procedere al peritaggio calligrafico, lei giustamente si oppone... ma non è quello scritto a inchiodarla e mandarla in galera per 30 anni?
[+] non vuole passare per analfabeta...
(di pipay)
[ - ] non vuole passare per analfabeta...
[+] perfetto!
(di falcotto56)
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(di gianna)
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eli
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lunedì 9 marzo 2009
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bello!
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ottima la regia. il film tratta un'argomento così
complesso in maniera delicata, concentrandosi
sui sentimenti di ciascun personaggio
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nell
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lunedì 9 marzo 2009
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bellissimo
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Mi ha lasciato un sacco di cose a cui pensare e di cui discutere con chi era con me!
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pietro berti
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lunedì 9 marzo 2009
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the reader
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The Reader (USA/Germania 2008) regia S. Daldry, con K. Winslet, R. Fiennes, D. Kross, Lena Olin, O1 Distribution, Durata 124 minuti, Genere Drammatico (5 Nomination all’Oscar).
Germania dopoguerra: M. Berg, quindicenne, si sente male improvvisamente per strada e viene soccorso da Hanna, una donna sconosciuta con il doppio dei suoi anni. Passati tre mesi, Michael perfettamente guarito dalla scarlattina, cerca disperatamente Hanna per ringraziarla. Tra i due nasce un rapporto che si trasforma ben presto in una relazione passionale che assume una connotazione particolare quando Hanna comincia a chiedere a Michael ogni volta che si incontrano prima di far l’amore, di leggere a voce alta i brani di un libro.
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The Reader (USA/Germania 2008) regia S. Daldry, con K. Winslet, R. Fiennes, D. Kross, Lena Olin, O1 Distribution, Durata 124 minuti, Genere Drammatico (5 Nomination all’Oscar).
Germania dopoguerra: M. Berg, quindicenne, si sente male improvvisamente per strada e viene soccorso da Hanna, una donna sconosciuta con il doppio dei suoi anni. Passati tre mesi, Michael perfettamente guarito dalla scarlattina, cerca disperatamente Hanna per ringraziarla. Tra i due nasce un rapporto che si trasforma ben presto in una relazione passionale che assume una connotazione particolare quando Hanna comincia a chiedere a Michael ogni volta che si incontrano prima di far l’amore, di leggere a voce alta i brani di un libro. Michael la accontenta e passa da Cechov a M. Twain per poi passare ad Omero. Poi inaspettatamente Hanna senza dire nulla a Michael sparisce, lasciando il ragazzo disperato e con il cuore spezzato. Passano gli anni, Michael è un brillante studente di legge che segue i processi di guerra nei quali vengono giudicati gli ex nazisti. Con suo grande stupore ritrova Hanna tra gli accusati. Nel corso del processo, il passato di Hanna e delle altre coimputate viene rivelato e Michael scopre un terribile segreto.
The Reader è tratto dall’omonimo romanzo del tedesco B. Schlink . Il progetto è stato prodotto dai maestri Sidney Pollack e Antony Minghella, due giganti della regia, oltre che eccellenti sceneggiatori, scomparsi proprio una volta che il film era stato terminato. E’ rilevante il ruolo di Ralf Fiennes (Michael da adulto) che nel corso del film ha numerosi dejà-vu che lo riportano alla sua gioventù, al rapporto con questa donna per cui era disposto a fare qualsiasi cosa fino al momento in cui assiste al processo che la vede imputata. Nel corso del processo penale Hanna racconta di quando era dipendente della Siemens e di come venne contattata dalle SS per lavorare all’interno di un campo di prigionia dove ogni mese dovevano essere scelte 60 donne che dovevano essere inviate nei campi di sterminio. La particolarità del personaggio sta nel fatto che Hanna quando risponde alle domande dei Giudici dice che si è arruolata presso le SS perché lo stipendio era migliore in rapporto a quello della precedente ditta dove lavorava: la Siemens. Hanna non si rendeva assolutamente conto di cosa fossero le SS . Durante il processo Hanna rivelerà degli aspetti sorprendenti del suo interiore, lasciando allo spettatore il ruolo di svelarne i contenuti più intimi. Il film è bello, ben interpretato ed è assolutamente consigliato. Non si tratta di una storia sul perdono ma su come non si sceglie mai chi si ama. Il film mi ha molto affascinato e rivelarne ulteriori dettagli significherebbe rovinare allo spettatore il piacere di scoprirlo dal film. Pietro Berti
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