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"The Reader" è un film studiato per colpire e commuovere lo spettatore. Il tema affrontato, le musiche, gli sguardi degli attori. Eppure non è un capolavoro come molti critici hanno cercato di far credere.
Innanzitutto c'è troppa differenza di stile tra la prima parte, quella dell'educazione sentimentale, e la seconda, quella del processo.
In secondo luogo non vengono indagate le vere motivazioni del personaggio della Winslet: tutto è lasciato alla bravura dell'attrice che (meritatamente) ha vinto l'Oscar.
Terzo: la storia è molto inverosimile, eppure una narrazione e dei dialoghi più espliciti avrebbero potuto renderla più credibile.
Poi ci sono i soliti insopportabili errori del cinema americano: se siamo in Germania e i protagonisti sono tedeschi perché gli attori scrivono in inglese? Perché i titoli dei libri sono in inglese? Per fortuna non tutti i registi fanno queste cadute di stile, come dimostra "Operazione Valchiria".
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docphe
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venerdì 19 giugno 2009
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d'accordissimo...
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Peccato che la storia risulti in qualche modo poco credibile. Forse come dici tu mancava qualcosa proprio nei dialoghi. E' vero, il film è palesemente studiato per commuovere, ma non lo ritengo un male, quando ci riesce bene, come in questo caso. Ottimi gli interpreti. Davvero grossolano l'errore dei testi scritti in inglese. Mi era parso così incredibile, che per un momento ho creduto di essermi perso io qualcosa del film.Nel complesso comunque, le tre stelle mi sembrano una valutazione corretta.
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d'accordo? |
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