vittorio
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mercoledì 22 aprile 2009
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grandioso!!!
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Film di un'originalità unica....
Veramente bello, a tratti comico, a tratti struggente e drammatico, con un gran bel finale e una storia che è un autentico mosaico della nostra vita: amore e disperazione si intrecciano regalando un piccolo gioiello cinematografico!!!
Splendido!!
Assolutamente da vedere e da proporre alle scuole!!!
Tanto di cappello a Boyle!!!
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vittomymovies
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lunedì 20 aprile 2009
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sopravvalutato, ma tocca il cuore
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A distanza di 4 anni da "Milions", Danny Boyle torna con "The Millionnaire" a parlare di "milioni" (di soldi) e questa volta sbanca la roulette di Hollywood: 8 statuette portate a casa dalla pellicola (fra cui miglior film, regia, montaggio e sceneggiatura non-originale) e qualcosa come un altro centinaio di riconoscimenti (fra premi vinti e nomination) in tutto il mondo. A fronte di questo impressionante palmares, il primo commento che viene spontaneo dopo la visione del film è: sopravvalutato, esageratamente sopravvalutato. Ma, si sa, non è certo la prima volta che l'Academy si innamora di una pellicola rimpiendola di Oscar a dispetto del sentire comune.
Detto questo, The Milionnaire è comunque un ottimo film, che tocca il cuore.
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A distanza di 4 anni da "Milions", Danny Boyle torna con "The Millionnaire" a parlare di "milioni" (di soldi) e questa volta sbanca la roulette di Hollywood: 8 statuette portate a casa dalla pellicola (fra cui miglior film, regia, montaggio e sceneggiatura non-originale) e qualcosa come un altro centinaio di riconoscimenti (fra premi vinti e nomination) in tutto il mondo. A fronte di questo impressionante palmares, il primo commento che viene spontaneo dopo la visione del film è: sopravvalutato, esageratamente sopravvalutato. Ma, si sa, non è certo la prima volta che l'Academy si innamora di una pellicola rimpiendola di Oscar a dispetto del sentire comune.
Detto questo, The Milionnaire è comunque un ottimo film, che tocca il cuore. Scritto benissimo, la storia è quella del giovane Jamal Malik, nato e cresciuto negli slum di Mumbai (Bombay), il quale participa al quiz televisivo "Chi vuol essere milionario", come concorrente aspirante alla vincita di 20 milione di rupie. Il quiz è senza dubbio un punto forte del film ma è alla fine solo un pretesto per accompagnarci lungo tutta la vita di Jamal. Ed infatti, accusato di aver imbrogliato dall'odioso condutorre (che non riesce a credere che un orfano venuto dalle baraccopoli come Jamal possa sapere tutte le tisposte), Jamal viene arrestato e malmenato dalla polizia. All’agente che lo interroga, Jamal racconta - in una serie di flash-back - la propria incredibile storia, e di come in ogni episodio della sua vita abbia trovato le risposte alle domande del quiz, senza imbrogliare nessuno. In particolare, si scopre come è stato l’amore per la bellissima Latika, conosciuta da bambino, poi persa, ma mai dimenticata, a spingerlo a partecipare al quiz perchè potesse ritrovarla. E alla fine, di fronte all'ultima domanda, a Jamal in fondo non importa nulla di vincere, perchè ormai ha ritrovato la sua principessa, e tanto gli basta per vivere felice... la principessa prima di tutto... (toccantissimo davvero un flashback che racconta di come Jamal tentò di liberare Latika dalle grinfie del proprio protettore; Jamal implora Latika di scappare con lei... Latika gli domanda "ma non abbiamo un soldo, di che cosa vivremo?" ... Jamal gli risponde: "Vivremo del nostro amore"). Vit.
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lindab
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lunedì 20 aprile 2009
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un film di protesta ma non solo..
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Concordo con la recensione di mymoovies quando si afferma che Jamal è il protagonista di una favola mediatica e aggiungerei americana in cui si avverano i desideri dell'uomo indiano comune (e non solo). Questa è la mia conclusione e amarezza che ho avvertito alla fine della proiezione. Vi è un concetto di felicità in film come questi che hanno sempre un finale prevedibile fin dall'inizio, non mi riferisco al puro lieto fine in sè, ma si pensi al raggiungimento della felicità con Willy Smith, anch'esso sembra fare tristemente rima con denaro,ma non potrebbe esser altrimenti, se pensiamo che situazioni come quella di Jamal esistono veramente.Per questo credo che l'elemento vincente del film sia stato più lo stile verista che denuncia una povertà tipica di un paese come l'India, tutto il resto è puro contorno.
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Concordo con la recensione di mymoovies quando si afferma che Jamal è il protagonista di una favola mediatica e aggiungerei americana in cui si avverano i desideri dell'uomo indiano comune (e non solo). Questa è la mia conclusione e amarezza che ho avvertito alla fine della proiezione. Vi è un concetto di felicità in film come questi che hanno sempre un finale prevedibile fin dall'inizio, non mi riferisco al puro lieto fine in sè, ma si pensi al raggiungimento della felicità con Willy Smith, anch'esso sembra fare tristemente rima con denaro,ma non potrebbe esser altrimenti, se pensiamo che situazioni come quella di Jamal esistono veramente.Per questo credo che l'elemento vincente del film sia stato più lo stile verista che denuncia una povertà tipica di un paese come l'India, tutto il resto è puro contorno.Apprezzabili le musiche, ma non del tutto convinta sull'assegnazione di così tanti Oscar.
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noxaro
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venerdì 17 aprile 2009
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grandioso
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Mi aspettavo un film strappalacrime e invece ho trovato un film che riesce a far sorridere e a sconvolgere. L'utilizzo della tecnica dei flash black per raccontare la vita di Jamal e quindi la vita dei bambini delle baraccopoli indiane è a dir poco geniale, Boyle ha raccontato a pezzetti la vita di tutte quelle persone che vivono in una condizione di miseria, perchè infatti la vita di Jamal non è altro che la vita di milioni di persone in India, Africa, Sud America. La speranza di Jamal è la speranza che qualcosa in questo mondo possa cambiare quando la gente si renderà conto che esistono certe realtà. Per finire definirei una bella novità anche il balletto finale.
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thegame
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lunedì 13 aprile 2009
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l'ipocrisia delle indie
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Con "The Millionaire" Boyle finalmente riesce a far sentire la sua voce e a confermarsi come uno dei talenti più interessanti, dopo Nolan, Aronofky e P.T. Anderson, nel panorama a stelle e strisce. il regista inglese, raccolta la sfida indiana a budget limitato, confeziona un buonissimo prodotto, dove traspare fin dalle primissime sequenze la sua bravura dietro la macchina da presa, riproponendo anche alcuni "trucchetti" visti nei suoi precedenti lavori...un film elegante, ma anche ruffianamente ottimista, che segue perfettamente il "galateo" dell'academy...in ogni caso, il sempre più hollywoodiano Danny Boyle, dopo le sue ultime e poco felici uscite, riesce a risollevarsi grazie a questa pellicola tecnicamente e commercialmente perfetta.
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Con "The Millionaire" Boyle finalmente riesce a far sentire la sua voce e a confermarsi come uno dei talenti più interessanti, dopo Nolan, Aronofky e P.T. Anderson, nel panorama a stelle e strisce. il regista inglese, raccolta la sfida indiana a budget limitato, confeziona un buonissimo prodotto, dove traspare fin dalle primissime sequenze la sua bravura dietro la macchina da presa, riproponendo anche alcuni "trucchetti" visti nei suoi precedenti lavori...un film elegante, ma anche ruffianamente ottimista, che segue perfettamente il "galateo" dell'academy...in ogni caso, il sempre più hollywoodiano Danny Boyle, dopo le sue ultime e poco felici uscite, riesce a risollevarsi grazie a questa pellicola tecnicamente e commercialmente perfetta...
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irontato
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mercoledì 8 aprile 2009
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tra finzione e realtà
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film più che godibile mescola scene che impressionano per la loro realtà ad una storia di riscatto fantasiosa e decisamente surreale .la fotografia molto colorata di un india così diversa dal nostro mondo occidentale aiuta a sopportare meglio il disagio che si prova nel vedere esseri umani condurre un esistenza cosi misera.bravi gli attori e bellissima la giovane protagonista Freida Pinto.il finale è,a mio parere,un pò troppo mieloso ma da una pellicola che parla di un ragazzo che ce la fa da solo contro tutto e tutti non ci si poteva aspettare nulla di diverso.gradito il balletto stile bollywood sui titoli di coda.
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boffese
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mercoledì 1 aprile 2009
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bollywood boyle
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Danny Boyle, catturato dall'india ,torna a fare un film degno di nota.
certo, non e' trainspotting, ma riesce a comporre una storia, capace di inorridire per alcune scene molto toccanti, ma allo stesso tempo riesce a far sognare lo spettatore e a trasportarlo in questa favola.
tecnicamente, il regista, riesce a dare molto movimento d'azione, soprattutto nella prima parte, grazie ad una regia dinamica e all'aiuto di una fotografia ricca dei colori della citta' di mumbai. caratteristico il montaggio, che riesce a dare originalita' alla storia.
bellissima, la scena in cui, il bambino si butta nel letame pur di farsi autografare la foto dalla sua star preferita.
personalmente, non ho amato il secondo tempo, troppo mieloso, ma e' una favola e non ci si poteva aspettare qualcosa di diverso.
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Danny Boyle, catturato dall'india ,torna a fare un film degno di nota.
certo, non e' trainspotting, ma riesce a comporre una storia, capace di inorridire per alcune scene molto toccanti, ma allo stesso tempo riesce a far sognare lo spettatore e a trasportarlo in questa favola.
tecnicamente, il regista, riesce a dare molto movimento d'azione, soprattutto nella prima parte, grazie ad una regia dinamica e all'aiuto di una fotografia ricca dei colori della citta' di mumbai. caratteristico il montaggio, che riesce a dare originalita' alla storia.
bellissima, la scena in cui, il bambino si butta nel letame pur di farsi autografare la foto dalla sua star preferita.
personalmente, non ho amato il secondo tempo, troppo mieloso, ma e' una favola e non ci si poteva aspettare qualcosa di diverso.
tutte le statuette vinte, sono sicuramente troppe, ma in un'annata cosi' modesta, ci possono stare ........... ,se non fosse per il capolavoro gran torino.
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linus2k
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lunedì 30 marzo 2009
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un giudizio incerto...
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Stavolta non so come giudicare il film... dal punto di vista stilistico penso sia stato reso in maniera magistrale, una regia perfetta... belle le luci, le musiche, i passaggi in flashback... insomma... Oscar alla regia più che meritato...
...per il resto... mah... sono decisamente combattuto... la trama è assurda e nella sua assurdità ai limiti del prevedibile, un buonismo eccessivo e troppe coincidenze che sono al limite dell'irritante... Gli attori sono bravi e convincenti... il problema è proprio che la storia in se per se non convince...
un plauso invece alla sequenza finale del ballo, molto Bollywood e molto trascinante... per quanto per gli occhi occidentali possa rasentare il trash, l'ho trovata sufficientemente catartica della storia.
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Stavolta non so come giudicare il film... dal punto di vista stilistico penso sia stato reso in maniera magistrale, una regia perfetta... belle le luci, le musiche, i passaggi in flashback... insomma... Oscar alla regia più che meritato...
...per il resto... mah... sono decisamente combattuto... la trama è assurda e nella sua assurdità ai limiti del prevedibile, un buonismo eccessivo e troppe coincidenze che sono al limite dell'irritante... Gli attori sono bravi e convincenti... il problema è proprio che la storia in se per se non convince...
un plauso invece alla sequenza finale del ballo, molto Bollywood e molto trascinante... per quanto per gli occhi occidentali possa rasentare il trash, l'ho trovata sufficientemente catartica della storia...
...insomma... un giudizio a metà...
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nicola scanga
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domenica 29 marzo 2009
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jamal: scalata al milione
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Un film che rilascia emozioni ad ogni fotogramma che scorre. Un discorso continuo, senza pause, e quando appare il silenzio, questo emoziona. Scende un pò sul finale, ballo in stazione compreso, ma se il senso è quello della rivalsa, bene, dopo tanta sofferenza un lieto fine è assolutamente meritato. Ritengo questo film un capolavoro, un cult movie da far passare nelle scuole, come elemento educativo. Alla stregua di "Schindler's List" del "Pianista", dello stesso "La vita è bella". In questa pellicola viene evidenziato lo stato di vita e lo sfruttamento che subiscono molti bambini indiani. Ninos de rua di Mombei. Jamal e Latika, due eroi antieroi, milionari per amore.
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antonello villani
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venerdì 27 marzo 2009
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miseria e riscatto nell'india variopinta di boyle
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Quiz che mette in palio milioni nell’India variopinta di Danny Boyle, “The Millionaire” è il vero trionfatore all’Academy Awards 2009. Perché il regista di “Trainspotting” conquista 8 premi Oscar e ben 4 Golden Globe con il suo sogno orientale, mentre sul set scocca la scintilla tra Dev Patel e Freida Pinto. La storia dei fratellini senza madre in giro per il Paese commuove il pubblico, il gioco invece infiamma i telespettatori che vogliono affrancarsi dalla miseria delle baraccopoli. D’altra parte Bollywood non è solo un’industria cinematografica ma un vero e proprio trampolino di lancio per artisti di talento, al punto che l’acclamato cineasta ha pensato bene di unire culture molto diverse ma pur sempre accomunate dal desiderio di riscatto.
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Quiz che mette in palio milioni nell’India variopinta di Danny Boyle, “The Millionaire” è il vero trionfatore all’Academy Awards 2009. Perché il regista di “Trainspotting” conquista 8 premi Oscar e ben 4 Golden Globe con il suo sogno orientale, mentre sul set scocca la scintilla tra Dev Patel e Freida Pinto. La storia dei fratellini senza madre in giro per il Paese commuove il pubblico, il gioco invece infiamma i telespettatori che vogliono affrancarsi dalla miseria delle baraccopoli. D’altra parte Bollywood non è solo un’industria cinematografica ma un vero e proprio trampolino di lancio per artisti di talento, al punto che l’acclamato cineasta ha pensato bene di unire culture molto diverse ma pur sempre accomunate dal desiderio di riscatto. Per Jamal, cresciuto tra le periferie di Mumbai e con un amore infantile mai dimenticato, l’occasione arriva come concorrente del popolare quiz: le risposte che portano alla vittoria non sono però sui libri di scuola, affiorano dai ricordi di un ragazzo che si ritrova persino torturato e trattenuto dalla polizia con l’accusa di truffa. Coloratissimo pure tra le cloache a cielo aperto delle metropoli che sono divise tra grattacieli e gigantesche montagne di rifiuti, “The Millionaire” si avvale della tensione dei giochi televisivi per parlare di bambini abbandonati, sfruttamento e diritti civili. Boyle non è mai retorico ed il suo film colpisce al cuore anche noi occidentali.
Carmine Antonello Villani
(Salerno)
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