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Film riconciliante con la vita, un'esplosione d'energia ed al contempo un balsamo per l'anima. Un film catalogabile come commedia, film drammatico e d'avventura ed allo stesso tempo impossibile da etichettare secondo i canoni convenzionali. Un film che ci parla di tutto (vita, amore, destino) con una facilità a tratti disarmante e fa rabbrividire il pensiero di registi (anche italiani che lavorano all'estero, a buon intenditore, poche parole...) che dopo 2 ore spese intorno ad un solo argomento ancora non hanno toccato il punto. Questione di stile, di classe. Boyle ne ha da vendere. E si vede dai dettagli. Dalla fotografia capace di rendere la bidonville un paradiso cromatico. Dalla sequenza lirica e straordinaria della latrina più lurida di tutta Mumbai. Dalla musica dove anche "Paper Planes", brano sfacciatamente pop, che altrove sarebbe suonato pacchiano, qui funziona che è una meraviglia. Dai movimenti di camera, che trasmettono un'energia per cui, a tratti, hai l'impressione che le immagini possano sfondare lo schermo. Per la riflessione mai banale o opportunistica su una città dura con chi ci vive, che qui assume il ruolo di co-protagonista. Dalla sceneggiatura che non perde mai il filo del discorso, pur giocando su infiniti piani temporali (infanzia, adolescenza, interrogatorio, quiz, presente). Dall'uso mai così sapiente dei flashback. Per i migliori titoli di coda che io ricordi. E per tanti altri motivi che ora mi sfuggono, "Slumdog Millionaire" è il film dell'anno.
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megliosenza
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giovedì 29 gennaio 2009
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e poi è bello...
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...uscire dalla sala contenti per il film visto. Il film fa traboccare di sentimenti. Euforizzante (si dice?!)
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d'accordo? |
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loxcobra
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sabato 17 luglio 2010
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non posso che darti ragione
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Sono perfettamente d'accordo con te. Io purtroppo non lo potei vedere al cinema ma, consapevole del successo ottenuto, lo comprai in DVD. Nel suo genere è un film realmente unico e penso che bisognerebbe distaccarsi dalla banalità di chi considera il finale un'americanata e avvicinarsi più al vero senso di ciò. Ai mille temi toccati da questa ora e mezza di emozioni, alcuni proposti con forza e vigore (come lo sfruttamento minorile e il maltrattamento), altri in modo molto molto velato come la modernizzazione dell'India e il suo lento accedere nella comunità globale. Il gioco televisivo "il Milionario" è infatti quì simbolo della modernità che comincia ad entrare un po' dappertutto. E sono proprio questa modernità e questa globalizzazione che cominciano a sconquassare le tradizioni e il modo di essere.
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Sono perfettamente d'accordo con te. Io purtroppo non lo potei vedere al cinema ma, consapevole del successo ottenuto, lo comprai in DVD. Nel suo genere è un film realmente unico e penso che bisognerebbe distaccarsi dalla banalità di chi considera il finale un'americanata e avvicinarsi più al vero senso di ciò. Ai mille temi toccati da questa ora e mezza di emozioni, alcuni proposti con forza e vigore (come lo sfruttamento minorile e il maltrattamento), altri in modo molto molto velato come la modernizzazione dell'India e il suo lento accedere nella comunità globale. Il gioco televisivo "il Milionario" è infatti quì simbolo della modernità che comincia ad entrare un po' dappertutto. E sono proprio questa modernità e questa globalizzazione che cominciano a sconquassare le tradizioni e il modo di essere.Una delle frasi forse più importanti del film "Da accattone a Marajah, questo è il tuo destino" nasconde un significato unico: l'abbattimento del sistema a caste, padrone della società indiana da immemorabile tempo. Con la consapevolezza che questo passo si può fare solo se si è realmente puri di cuore (come il nostro protagonista), solo con l'ausilio di ideali e sentimenti veri, cose per le quali vale la pena lottare e perseverare sempre, simboleggiati nel film dall'amore per Latika. Un film campione, da tutti i punti di vista. Sia da quello tecnico, per la maestria nell'uso della sceneggiatura, della fotografia della musica (come hai ben evidenziato tu) ma anche per i contenuti, per l'aspetto umano e per riuscire a regalare 120 minuti di emozioni, di coinvolgimento e di riflessione a noi spettatori. Un film secondo me fatto per i bambini, non dal punto di vista dell'età, naturalmente, ma per chi ha ancora il cuore di un bambino, per chi si sa ancora stupire ed emozionare in un lieto fine di questa bellezza, accompagnato da una musica di una dolcezza straordinaria. Nego con tutto me stesso le persone (sempre immancabili) che giudicano una storia d'amore emozionalmente ideale un'americanata, sopratutto se raccontata in modo talmente impeccabile e capace di stupire ancora. Nego chi si sofferma sul balletto finale, forma comunque di felicità e divertimento; nego chi considera la domanda da 20.000 rupie improbabile e banale perchè forse non sono andati dietro a tale scelta e non ne hanno capito il reale significato. Complessivamente posso solo fare i miei più sinceri complimenti al regista, agli attori e a tutti coloro che ci hanno lavorato e devo ringraziarli per avermi donato un qualcosa di indescrivibile tramite un loro prodotto fatto con cuore, passione e competenza. Grazie (e a chi non lo avesse ancora capito, questo non è un film che vuole essere un documentario; ma vuole documentare realtà per lasciarci dei valori)
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