Titolo originale | Rua Alguem 5555: My father |
Anno | 2006 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia, Brasile, Ungheria |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Egidio Eronico |
Attori | Thomas Kretschmann, Charlton Heston, F. Murray Abraham, Thomas Heinze, Camillo Bevilacqua . |
Uscita | venerdì 9 giugno 2006 |
MYmonetro | 3,09 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Soffrire per la mancanza di un padre e scoprire che era un nazista al lavoro nei campi di concentramento tedeschi. In Italia al Box Office My Father - Rua Alguem 5555 ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 11,9 mila euro e 1,8 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Herman M. è un giovane avvocato di Friburgo che non ha mai conosciuto il padre. Nel giorno del suo quindicesimo compleanno scoprirà che non è disperso in Russia ma vivo e fuggiasco in Sudamerica. Herman è figlio di un criminale di guerra nazista, Josef Mengele. Genetista razzista specializzato in eugenetica, un ramo delle genetica che si propone il miglioramento della specie umana, Mengele aderì all'ideologia nazista concretizzando le sue teorie come medico delle SS ad Auschwitz. Sconvolto dalla reale identità del padre, Herman decide di incontrarlo un'unica volta in una favela brasiliana. Il loro sarà un confronto impossibile: amore filiale e ricerca di giustizia da una parte, coerenza cieca al passato e assenza di rimorso dall'altra. Mengele morirà un paio di anni dopo, presumibilmente annegato nell'oceano. A Herman non resta che ereditarne il cognome e l'orrore di cui è carico. A partire dalla fine degli anni Settanta, in Germania, la letteratura cosiddetta "dei padri" divenne un luogo di confronto tra padri e figli, tra coloro che avevano fatto la storia più buia del XX secolo e coloro che ne subirono gli effetti. È esattamente qui che si colloca il romanzo di Peter Schneider, "Papà", scritto a partire dalle dichiarazioni e dai manoscritti che Mengele figlio fornì al settimanale tedesco "Bunte Illustrierte" e che il regista italiano Egidio Eronico ha adattato per lo schermo. Non è mai semplice riferire di vite che hanno provocato l'orrore, quell'indicibile che il film non mostra ma suggerisce e interroga. Il risultato, al di là dell'oggettività dei crimini commessi da Mengele padre, è quella "banalità del male" già compresa nella filosofia di Hannah Arendt. Mengele riconosce l'esistenza del progetto di sterminio eppure nega di "aver mai fatto del male a nessuno". Il film delinea un carattere preciso di questo personaggio superbamente interpretato da Charlton Heston. L'attore presta al suo Mengele una connotazione tragicamente (dis)umana, che lo affranca dalla drammatizzazione cinematografica del nazista. L'inconsistenza delle sue confessioni genera nel figlio e nello spettatore lo stesso sconforto, lo stesso identico patimento, al punto che la sua morte presunta non riscatta Herman e non dà soddisfazione (morale) al pubblico e a coloro che hanno atteso di processarlo per il delitto perpetrato contro l'umanità. Sul piano privato il film si domanda se è possibile comprendere un padre così colpevole. L'unica probabile risposta può rintracciarsi nel tentativo di denuncia, sempre rimandato, di Herman, interpretato da Thomas Kretschmann, già ufficiale tedesco per Polanski (Il pianista) e per Duigan (Gioco di donna). Ironia della sorte o continuità di una sorte?
Anche nei casi più estremi, quelli dove apparentemente non esiste dubbio sui torti e le ragioni, si ripropone la dinamica delle relazioni affettive ancorché conflittuali tra un figlio e suo padre. Anche se quel padre si chiama Josef Mengele. Mengele (nato nel 1911) era un brillante medico genetista che sotto il Terzo Reich e più precisamente nel biennio '43-'45 ad Auschwitz mise le sue ricerche al [...] Vai alla recensione »
I nomi, nel film, sono cambiati, ma la storia è reale e racconta dell'incontro avvenuto in Brasile nel 1977 tra il criminale nazista Josef Mengele e suo figlio Rolf. Dal drammatico confronto fu ricavato un libro, Papa (edito in Italia da E/O), scritto dal tedesco Peter Schneider. Dal libro, il regista Egidio Eronico, con la complicità di Antonella Grassi e la collaborazione di Fabio Carpi e dello stesso [...] Vai alla recensione »
C'è qualcosa di più triste dei film che partono male sulla carta, e sbarcano sullo schermo con tutti i loro difetti, magari aggravati dalle mediocri prestazioni degli attori. Sono i film che potevano partir bene – perché il dramma c'era, e che dramma – e invece restano completamente inerti. "My Father" è un'occasione sprecata, con colpe da dividere tra il regista Egidio Eronico, la sceneggiatrice Antonella [...] Vai alla recensione »
Conta più il sangue che si trasmette di padre in figlio o quello di milioni di persone massacrate, umiliate e torturate a morte? È meglio soffrire per la mancanza di un genitore o scoprire che è un nazista di nome Josef Mengele, medico delle SS nel campo di concentramento di Auschwitz? Non si tratta di una domanda peregrina, perché My Father - Rua Alguem 5555 è, purtroppo, tratto da una storia vera. [...] Vai alla recensione »
My Father di Egidio Eronico (Festival di Berlino, 2004) esce quando il caso di Josef Mengele è storia, mentre il darwinismo sociale, che ne è all'origine, ha una micidiale seconda giovinezza. Il nome di Mengele (Charlton Heston) evoca Auschwitz e Birkenau, capitolo chiuso; le idee di Mengele preludono a Bhopal e Chernobyl, capitolo aperto. Siamo nella Manaus del 1977: nel declino del vecchio medico [...] Vai alla recensione »
Le colpe dei padri. Cosa si prova ad esser figlio di uno dei più orribili criminali nazisti, quel Joseph Mengele, responsabile, con i suoi esperimenti pseudo scientifici, di centinaia di migliaia di morti fra i deportati ebrei dei campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau? Ha cercato di rispondervi uno scrittore tedesco, Peter Schneider, costruendo un romanzo sulla vicenda di Rolf Mengele, tuttora [...] Vai alla recensione »
Che cosa può provare un figlio nell'apprendere che il proprio padre, conosciuto solo vagamente prima che scomparisse dalla circolazione, ha sulla coscienza lo sterminio di 300 mila persone? Fu questa la terribile scoperta che fece Mengele junior quando vennero a galla le efferatezze di Joseph, detto «il dottor Auschwitz», nel frattempo rifugiato in Sudamerica.
Tocca nel profondo la coscienza di ogni cittadino europeo, soprattutto di quella parte non coinvolta nello sterminio nazista, che ha avuto invece dei conti da regolare con i padri, My Father di Egidio Eronico e certamente può uscire anche fuori dai confini dell'immaginario della seconda guerra mondiale perchè i crimini li continuiamo ad avere intorno senza poter fare nulla (se non ad esempio votare [...] Vai alla recensione »
Qual è la chiave del rapporto con un padre conosciuto a quarant'anni, e che è stato uno dei più efferati criminali nazisti? Lo racconta Peter Schneider nel romanzo Papà (E/O, 1988) che riporta l'incontro, realmente avvenuto negli anni Settanta in Brasile, tra il latitante Joseph Mengele, il "dottor morte" degli aberranti esperimenti genetici nei campi di concentramento, e il figlio.
In questo week-end escono due film italiani veramente stranissimi. Uno è Antonio guerriero di Dio di Antonello Belluco, sulla vita di Sant'Antonio da Padova; il secondo è My Father— Rua Alquem 5555 di Egidio Eronico, con un cast internazionale composto da Charlton Heston. Thomas Kretschmann e F. Murray Abraham. È un film sul dottor Mengele, il criminale nazista che uccise migliaia di persone ad Auschwitz [...] Vai alla recensione »