Tre ore di spettacolo raccontato con grinta e rilievo drammatico. Recensione di Roy Menarini, legge Antonio Gargiulo.
di A cura della redazione
Tre amici americani, con le loro vite e il loro mondo, vengono scaraventati in Vietnam e catturati dai vietcong. Dopo torture e umiliazioni, riescono a rientrare. Ma scoprono che reinserirsi è persino più difficile che partire, perché si rischia di perdere per sempre se stessi.
Il talento di Michael Cimino si rivela in un film lungo tre ore, che non ragiona solo sul conflitto asiatico ma sulla guerra come esperienza traumatica.
E il senso della sconfitta della nazione si ripercuote sulla sconfitta personale, come se l'innocenza di un intero Paese fosse stata perduta in pochi mesi. La scena della roulette russa e la caccia al cervo sono rimaste indelebili nella storia del cinema, immerse in un flusso narrativo magmatico e allegorico.
In occasione dei 40 anni de Il cacciatore (guarda la video recensione), in programma al Cinema Ritrovato il 28 giugno alle 21:45, Antonio Gargiulo interpreta la recensione di Roy Menarini.