Titolo originale | The Grapes of Wrath |
Anno | 1940 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 129 minuti |
Regia di | John Ford |
Attori | Henry Fonda, John Carradine, Jane Darwell, Charley Grapewin, Dorris Bowdon, John Qualen Eddie Quillan, Frank Darien, Russell Simpson, O.Z. Whitehead, Zeffie Tilbury. |
Tag | Da vedere 1940 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 4,52 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 13 agosto 2020
America anni Trenta: Tom Joad esce di prigione e trova tutti in una miseria nera, e dovrà trovare la forza per reagire. Il film ha ottenuto 7 candidature e vinto 2 Premi Oscar,
ASSOLUTAMENTE SÌ
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America anni Trenta: Tom Joad esce di prigione - aveva ucciso un uomo in una rissa - e trova tutti in una miseria nera. La grande depressione ha coinvolto tutto il paese. Non c'è lavoro, non c'è nemmeno cibo, persino la terra è diventata arida, dove prima non lo era. Con tutta la sua famiglia, decide di partire verso l'ovest, dove, si dice, c'è lavoro e ci sono terre fertili. Caricato un vecchio camion di tutto ciò che possiede, la famiglia comincia il viaggio. Lungo la strada incontra scioperi, bidonvilles, violenza e sistematica, crudele mancanza di lavoro. Muoiono i nonni, i Joad vengono accolti in un villaggio, lavorano sì, ma con paghe da fame. Quando Tom assiste all'uccisione di un suo amico da parte di un poliziotto, colpisce l'agente e, senza volerlo, lo uccide a sua volta. Da quel momento dovrà fuggire. Ma Tom crede ancora che un giorno le cose potranno andar meglio. Lo dice a sua madre, salutandola prima di partire: "Dovunque si lotterà per sfamare gente io ci sarò". Un altro film senza il quale il cinema non sarebbe il cinema. Tratto dal romanzo di John Steinbeck viene portato sullo schermo da un regista di pari grandezza e prestigio. Il film è rigorosissimo culturalmente e formalmente: sembra di guardare le vecchie foto dell'epoca. Il regista ha puntato sul particolare, sui piccoli discorsi di miseria visibile, lasciando che i grandi temi ne venissero di conseguenza. Il cinema accoglie nel suo mito alcune situazioni tanto forti e perfette da non essere ripetibili, come la sepoltura del vecchio nonno, oppure l'immagine del camion-casa nelle strade delle infinite pianure, il ballo di Fonda con la madre (Darwell, premio Oscar), o la scena finale di Tom che percorre la collina andandosene, mentre il sole sta nascendo. Furore non è un documento del cinema, è un documento generale di storia. Con questo film Ford vinse l'Oscar e si pose come uno dei massimi autori assoluti. Quando una certa critica ha tacciato, durante la sua lunga e articolata attività, il regista di faziosità, manicheismo, persino fascismo, sarebbe bastato ricordare Furore, grandissimo manifesto populista. Ford non era fascista e non era comunista, stava dalla parte di quella che riteneva la giustizia, si fidava del proprio buon senso e giudizio. La sua apparente semplicità era ricchezza. Anche adesso il suo mondo è condivisibile e non è mai lontano. Quanto manca Ford.
Nell'America degli anni Trenta, quelli della Grande Depressione, Tom Joad (Henry Fonda) esce di prigione - dove era stato rinchiuso per aver ucciso un uomo durante una rissa - e tornato nella sua casa in Oklahoma, ritrova la sua famiglia in preda alla più tremenda miseria. Non c'è lavoro, non c'è cibo, la terra è diventata arida anche dove non lo era: con tutti i suoi familiari, Tom decide di partire verso l'Ovest, in quella California ritenuta la nuova Terra Promessa, alla ricerca disperata di una nuova casa e di terre fertili. Su un vecchio camion scassato, la famiglia Joad lungo la strada incontrerà scioperi, violenze, prepotenze, sfruttamenti, lutti. Dopo aver finalmente raggiunto un campo profughi del governo, Tom, per vendicare l'uccisione di un amico da parte di un poliziotto, colpirà l'agente e, pur senza volerlo, lo ucciderà a sua volta, dovendo nuovamente fuggire lontano dalla sua famiglia, a cui però resterà per sempre legato. Tratto dal romanzo omonimo di John Steinbeck, "Furore" venne portato sullo schermo da un regista di pari grandezza, capace di regalare immagini immortali, come la scena finale di Tom Joad che si allontana percorrendo la collina, mentre il sole sta nascendo. Ford, tenendo fede alla sua passione per i grandi spazi aperti raffigurati nei suoi western, disegna un grande affresco "on the road" con un bianco e nero (la fotografia è di Gregg Toland) aspro e graffiante. Premiato con due premi Oscar, il film è considerato il manifesto del New Deal di Roosevelt.
FURORE disponibile in DVD o BluRay |
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Una pellicola leggendaria ! Era da molto che desideravo vedere il film…ne avevo sentito parlare molto bene, infatti, ammetto che prima di visionarlo ero già un po’ influenzato dalla nomea che aveva il film. Però, detto questo, ho sempre pensato che un film debba essere giudicato da ognuno per ciò che sente dentro di se (ovviamente esprimendo pareri e motivandoli con [...] Vai alla recensione »
Anche gli Stati Uniti conobbero la loro drammatica migrazione interna; la gente delle campagne dell'Oklahoma e dintorni (spregiativamente chiamati oakies), fu costretta a lasciare la propria terra, espropriata dalla speculazione agraria delle banche. Il quadro verrà magnificamente descritto da John Steinbeck nel suo The grapes of wrath, potente romanzo (di cui ancora manca una edizione [...] Vai alla recensione »
Il film si apre con l'inquadratura di una strada desolata avvolta dal clima arido dell'Oklahoma...ma su questa strada appare Tom Joad,da poco uscito di prigione(ha scontato quattro anni per un omicidio preterintenzionale)ed è deciso a raggiungere i suoi familiari...ma farà una terribile scoperta quando verrà a sapere che la sua famiglia si è dovuta trasferire [...] Vai alla recensione »
“Non ci vuole coraggio a fare qualcosa che bisogna fare per forza”. Inizi anni ’30. Grande depressione. Ridotta in miseria, una famiglia di agricoltori dell’Oklahoma si mette viaggio con un camion verso la California. Tratto dall’omonimo romanzo di Steinbeck, si tratta di uno dei capolavori di John Ford, considerato politicamente un conservatore, ma che qui “diresse [...] Vai alla recensione »
Oklaoma, anni '30. Le continue tempeste di sabbia hanno ridotto in miseria gli agricoltori. Come non bastasse, i proprietari terrieri gliele espropriano, riducendoli così senza casa. Una famiglia numerosa si mette in viaggio verso la California dove pare ci sia lavoro. Ma il destino sembra sempre accanirsi contro di loro, anche quando le cose sembrano essersi aggiustate.
C’è da dubitare che la nazione più potente del mondo abbia avuto momenti di crisi come questi. Eppure ci sono stati, anzi, erano il lato nascosto dell’opulenza. I grandi latifondisti sostenuti dalle banche espropriavano la terra dei piccoli proprietari, almeno fino a quando la Seconda guerra mondiale non avrebbe risollevato le sorti dell’economia.
Dopo aver conosciuto l'opera di John Ford passando attraverso i sui western più celebri sono rimasto piacevolmente sorpresa al cospetto di questo film che riecheggia atmosfere neorealistiche. Siamo nel cuore della tradizione americana. La storia di Tom Joad ha sedotto nel corso degli anni artisti come Woody Guthrie, Bob Dylan e Bruce Springsteen.
Una famiglia di contadini, i Joad, attraversa gli Stati Uniti sperando di trovare, in California, condizioni di vita meno rovinose di quelle per cui ha deciso di affrontare l’esodo. Uno dei migliori film sociali del periodò rooseveltiano e, per alcuni critici, il capolavoro di Ford, stupendamente servito dall’operatore Gregg Toland. La critica ha sovente insistito sul parallelismo fra la vecchia Ford [...] Vai alla recensione »