Titolo originale | The Ocean of Helena Lee |
Anno | 2015 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 88 minuti |
Regia di | Jim Akin |
Attori | Sara Noah, Moriah Blonna, Tom Dunne, Anne Elisabeth, Maria McKee, Michael Q. Schmidt Nick Zolezzi. |
Tag | Da vedere 2015 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 4 luglio 2016
Helena vive con il padre in una condizione di nomadismo perenne e trascorre il tempo cercando di ricordare la madre morta da tempo.
CONSIGLIATO SÌ
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Helena Lee ha dodici anni. Vive a Venice con il padre batterista in uno strip-tease club dopo che la madre è morta in un incidente. Helena si interroga sul perché di questo accadimento mentre vede ancora accanto a sé la figura materna del cui sostegno sente la necessità nella delicata fase di trapasso dall'infanzia all'adolescenza.
La scritta "Basato su una storia vera" necessita di un chiarimento: Helena Lee è esistita ma si chiamava Lee Akin. Il regista, con la collaborazione della splendida voce e delle altrettanto intense musiche della moglie che interpreta anche il ruolo della madre, ha voluto parlare della propria difficile infanzia mutando però il punto di vista dal maschile al femminile. Lo ha potuto fare grazie ad una giovanissima interprete, Moriah Blonna, che ci si augura di tornare a vedere sullo schermo considerata la straordinaria adesione che offre al personaggio senza mai 'recitarlo'.
L'oceano sta davanti agli occhi di Helena così come le sta dentro, nei suoi quesiti sul 'perché' le sia stato sottratto l'amore materno e nel confronto con un padre che non è affatto cattivo ma che non ha gli strumenti necessari per crescere ed aiutarla a crescere a sua volta. La macchina da presa pedina Helena sia nei momenti di riflessiva solitudine che in quelli in cui, grazie alla presenza di un'amica, torna ad essere una ragazzina apparentemente spensierata.
Akin, che ha il controllo totale del film che riprende e monta, è abilissimo nel suggerire in ogni inquadratura (anche in quelle apparentemente meno significative) il mood in cui la protagonista si trova, riuscendo al contempo ad evidenziare la complessa dinamica sociale che caratterizza questo angolo di America. Perché Akin Lee come Helena Lee ama narrare e interrogarsi sul senso stesso del narrare ("Tutti hanno una storia. Di fatto però talvolta è difficile restare in sintonia con essa. Mi chiedo sempre: cosa vuole il narratore? Cosa voglio io?"). Quello che è certo è che quando la protagonista chiede al padre: "Ma mi vedi?" lo spettatore sa di averla vista nell'intimo e che continuerà a 'vederla' in tutti i preadolescenti che si stanno affacciando ad un'altra età della propria vita.