Titolo originale | Cogunluk |
Anno | 2010 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Turchia |
Durata | 102 minuti |
Regia di | Seren Yüce |
Attori | Bartu Küçükçaglayan, Settar Tanriogren, Nihal G. Koldas, Esme Madra . |
MYmonetro | 3,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 10 settembre 2010
Una difficile storia d'amore in una Turchia che non accetta le trasgressioni Il film è stato premiato al Festival di Venezia,
CONSIGLIATO SÌ
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A otto anni, Mertkan era un bimbo capriccioso e arrogante. A vent'anni, è un ragazzo un po' sovrappeso, indolente e inaffidabile, che vive all'ombra dell'autorità del padre Kemal, padrone di una piccola azienda di costruzioni a Istanbul. Le sue giornate trascorrono fra eccessi con gli amici e un impiego di settore svolto pigramente all'interno dell'azienda del padre. Nonostante le pressioni familiari ad arruolarsi nell'esercito, Mertkan vorrebbe proseguire gli studi e diventare un architetto. Trova sostegno morale e fiducia in Gül, una studentessa curda con cui nasce una storia d'amore osteggiata dal padre autoritario e dileggiata dagli amici.
L'inizio è esilarante, con il piccolo Mertkan, bambino pestifero e paffuto che segue affaticato il passo del padre sulla via di casa e poi sfoga la sua frustrazione sulla domestica. Si tratta tuttavia solo dell'incipit di una storia di (non) formazione che poi diverge, nel passaggio alla maggiore età, in cieli più plumbei e colori più lividi. L'umorismo di quella prima scena lascia spazio a un vago senso di mestizia e incomunicabilità sullo sfondo dell'odierna Istanbul corrotta e iperurbanizzata.
Seren Yüce segue così a macchina sostanzialmente fissa il suo protagonista, come se ogni piano costituisse un piccolo quadro sulle vicissitudini della vita di questo ventenne schiacciato dall'autorità paterna, incapace di prendersi le proprie responsabilità e, soprattutto, di evitare problemi. L'identità di questo personaggio resta sempre come sospesa, indefinita, incapace di esprimersi neanche di fronte ai sentimenti amorosi a causa della codardia e della schiacciante autorità paterna.
Allo stesso modo, anche l'identità del film resta come continuamente sfumata, brumosa: sospesa fra ritratto agrodolce e pessimista di una gioventù pigra e senza prospettiva e il realismo sociale di una società corrotta, reazionaria e patriarcale.