La vita come malattia fatale sessualmente trasmessa

Film 2000 | Drammatico 99 min.

Titolo originaleZycie jako smiertelna choroba przenoszona droga plciowa
Anno2000
GenereDrammatico
ProduzionePolonia
Durata99 minuti
Regia diKrzysztof Zanussi
AttoriZbigniew Zapasiewicz, Krystyna Janda, Tadeusz Bradecki .
MYmonetro 3,17 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Krzysztof Zanussi. Un film con Zbigniew Zapasiewicz, Krystyna Janda, Tadeusz Bradecki. Titolo originale: Zycie jako smiertelna choroba przenoszona droga plciowa. Genere Drammatico - Polonia, 2000, durata 99 minuti. - MYmonetro 3,17 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 15 aprile 2016

Su un set cinematografico filtra la realtà della vita quotidiana.

Consigliato sì!
3,17/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,33
CONSIGLIATO SÌ
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Una riflessione sul senso della vita.
Recensione di Alessandra Montesanto
Recensione di Alessandra Montesanto

Un giovane uomo, un fuggitivo. Arriva in un villaggio francese del Medioevo, tenta di scappare rubando un cavallo, ma viene disarcionato e catturato da alcuni ragazzini del luogo che lo portano dal parroco affinché lo confessi e lo condanni alla pena di morte per il furto dell'animale. Ma il sacerdote decide di condurre il ladro, per un certo periodo, in un monastero per riportarlo in seguito al villaggio, pronto a pagare con la vita il suo debito con la giustizia terrena.
A questo punto si sente gridare "Stop!" e la realtà irrompe nella fantasia. Ciò che abbiamo visto fino ad ora era solo la ripresa di una fiction tratta dalle Cronache di San Bernardo, nelle quali non si sa se il sacerdote mandò davvero a morte il ladro oppure se riuscì a convertirlo al Cristianesimo. Un attore della fiction è stato ferito sul set e il medico della troupe interviene.
Zanussi crea un sofisticato gioco metacinematografico in cui si vengono a stabilire rimandi speculari tra i personaggi dei due film: tra il ladro e il sacerdote e tra il medico della troupe e uno degli attori. Non a caso quest'ultimo è uno studente di medicina che si interroga sul senso della propria scelta: "Vuole guarire gli altri" chiede al medico più anziano, "Gli altri? No, me stesso" gli risponderà il Professore.
Il professore è - come tutti - un uomo ed è un uomo malato; ha un tumore alla testa. Zanussi, ora, lo segue mentre svolge il proprio lavoro o mentre cerca un dialogo con la sua ex moglie: Anche una persona che ha sempre avuto a che fare con la morte non sa come affrontarla perché la morte fa paura a tutti.
Ma la riflessione di Krystof Zanussi - che anche in questa sua opera ricorda le conseguenze drammatiche di una Guerra e del Comunismo - si spinge oltre. In realtà la vera questione è "Come si può affrontare la Vita?". I film di questo autore rispecchiano l'attualità e anche la memoria di una nazione, la Polonia, ancora malata, che sta marcendo, proprio come dice di sé il Professore. Quest'ultimo è, infatti, emblema di un Paese agonizzante, rabbioso e rassegnato allo stesso tempo. Perché, dunque, il riferimento alla Francia medievale? È casuale che il Professore si faccia curare in Francia? L'Europa dell'Est guarda ancora all'Occidente come a una possibile salvezza e come il ladro della fiction sperava nella Grazia divina, così il Professore- al cospetto della fine - considera gli errori commessi durante la propria esistenza e spera nel Perdono. Ma il Perdono - prima che dagli altri comuni mortali - deve venire da se stessi e poi - per chi ha Fede - dal proprio Dio.

Sei d'accordo con Alessandra Montesanto?

Il tema dei malati di Aids permette al regista di costruire una meditazione cinematografica sulla trascendenza della vita. Insignito del S. Giorgio d'Oro al Festival di Mosca e premiato dalla critica polacca come miglior film dell'anno, è stato presentato al Chicago International Film Festival.

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