Anno | 2005 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Turchia, Bulgaria |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Erden Kiral |
Attori | Yesim Buber, Onder Cakar, Halil Ergün, Israfil Köse, Serdar Orcin, Yelda Reynaud Edip Taner, Firat Tanis. |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Yolda, che letteralmente significa "on the road", è un esplicito omaggio di Kiral al suo maestro Yilmaz Guney, vittima della repressione nella Turchia di venti anni fa.
CONSIGLIATO NÌ
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Yilmaz Guney era già in prigione quando venne alla luce quello che sarebbe stato il suo penultimo film, Yol: dettava le scene e Erden Kiral le girava. Poi, una volta riconquistata la libertà, fuggì in Svizzera e lì montò il film, per morire solo due anni più tardi. Il film di Kiral racconta dell'ultimo trasferimento di Guney ad un carcere di massima sicurezza, scortato da un commissario e tre agenti che hanno gran rispetto del suo lavoro, ma non possono esimersi dal loro dovere. La loro macchina è seguita da quella di Kiral che porta con sé la moglie di Guney e un altro membro della crew.
Yolda (che letteralmente significa "on the road") è un esplicito omaggio al maestro, un testamento di quel viaggio, che diviene una metafora per raccontare un periodo in cui la Turchia negava ai suoi intellettuali ogni libertà d'espressione, perseguitandoli contro il volere dei suoi stessi cittadini. Una pagina di storia importante e dolorosa, che non riesce però ad astrarsi dall'esperienza particolare per divenire metafora universale, come accadeva ad esempio in Z - L'orgia del potere di Costa Gavras. Un muro di sentimenti e memoria divide il pubblico, almeno quello non turco, dall'animo del regista, in un film che ha comunque una profonda ragione di esistere.