Accordi e disaccordi |
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Un film di Woody Allen.
Con Sean Penn, Samantha Morton, Uma Thurman, Brian Markinson, Anthony LaPaglia.
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Titolo originale Sweet and Lowdown.
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 92 min.
- USA 1999.
MYMONETRO
Accordi e disaccordi ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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La storia tragicomica di Ray, un chitarrista jazz assurto a fuggevole fama alla fine degli anni 30, secondo soltanto al grande chitarrista gitano Djan...
![]() Woody Allen si (e ci) interroga su arte e celebrità |
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Giancarlo Zappoli
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Alcuni personaggi del mondo della musica (tra cui Woody) rispondono a domande su un grande chitarrista del passato: Emmet Ray. Sono concordi nel considerarlo il numero due assoluto superato solo dal genio di Django Reinhardt. Di ciò era consapevole anche Emmet e se lo vedeva rinfacciare da chi gli stava accanto e lo accusava di essere incapace di far emergere il suo io più interiore. Ma a lui più dei sentimenti interessava la musica. Fin quando un giorno incontrò Hattie, una giovane sordomuta, con la quale iniziò una relazione stabile anche se costellata di problemi dettati dall'incostanza di un musicista valido ma destinato a rimanere un eterno secondo. |
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premi nomination |
Premio Oscar 0 2 |
Golden Globes 0 2 |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Sono un chitarrista: è un film magnifico!
giovedì 26 febbraio 2009
di BrownB
Immediatamente collego questo film al mitico "Crossoroads: the Mississippi adventure", anche se si vede, in questa opera di Allen, una mano registica ben più attenta alle sfumature umane. Non do 5 stelle solo perché Sean Penn imita un po' troppo male sul manico la tecnica chitarristica. Oltre che l'aspetto musicale e culturale (molti dettagli sono veramente ben curati: i contratti con i locali, il suonare in casa di altri musicisti, il contrasto forte tra la povertà "bohemien" e la ricchezza luccicante continua » |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Allen tra accordi e disaccordi
martedì 23 ottobre 2012
di fedeleto
Emmer Ray e' un chitarrista famoso ma si sente secondo al grande Django Reinhardt,passa la sua vita a suonare in vari locali ma la sua condotta sempre dedita ai piaceri mondani lo rende inaffidabile verso chiunque.Dalla ragazza che egli abbandona e la moglie con cui ci si lascia perche' lo tradisce,fino ad arrivare alla piu' completa solitudine ,Emmet Ray vivra' in solitudine,la sua musica deve essere ascoltata da chi puo' capirlo,come la capiva quella povera continua » |
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Un monito a chi si sente troppo"artista".
giovedì 27 gennaio 2011
di Django
Amare se stessi perchè l'amore degli altri fa paura. Un padre che picchiava ed una madre scomparsa. La chitarra come strumento di riconciliazione con il mondo in quanto alto riconoscimento sociale. Questi temi fanno da accompagnamento alla linea melodica del racconto, le tensioni e le cadenze dell'esistenza vengono abbellite dall'improvvisazione della vita stessa, dato un tema sul quale esprimersi. Il film ha il pregio di descrivere la fuga di un uomo in sella alla propria chitarra, continua » |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Non mi entusiasma
venerdì 27 maggio 2011
di Francesco2
Un umorismo garbato (Lo sapevamo), un'ironia particolare (Lo sapevamo, anche se chi scrive, ho già scritto, non è un patito di Allen). La chiave sta, forse, nell'atteggiamento di devozione e d invidia che l'eterno secondo prova per l'eterno primo. Da un lato ne parla con ironia, dall'altra farebbe di tutto per incontrarlo. L'inizio promette meglio, almeno quando entra in ballo il personaggio interpretato dalla Morton,fortunatamente senza patetismi di sorta. Non mancano, a parte l'umorismo (?) sui continua » |
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Sean Penn | |
Spara o muori Io con le donne ci sto bene, le amo, solo che... non mi servono. |
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Blanche | |
Non solo sei vanesio ed egocentrico, ma sei anche dotato di una genuina grossolanità. | |
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SOUNDTRACK | Accordi e disaccordiLa colonna sonora del film
Disponibile on line da venerdì 10 dicembre 1999
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di Lietta Tornabuoni La Stampa
Per quei vari pastrocchi che alla Cecchi Gori chiamano strategie distributive, il film di Woody Allen Accordi e disaccordi, presentato in anteprima mondiale alla Mostra del cinema 1999, arriva a uscire in Italia con quasi un anno di ritardo, contemporaneamente all'uscita negli Stati Uniti del nuovo film Small Time Crooks, una storia di ladri. Per fortuna Accordi e disaccordi è così divertente, intelligente e nostalgico che sarà valsa la pena di aspettarlo: quasi come Zelig, è costruito alla maniera di una finta biografia televisiva con interventi di testimoni, saggisti, musicisti, che evoca la figura d'un ipotetico chitarrista jazz degli Anni Trenta, secondo per eccellenza soltanto a Django Reinhardt. » |
di Roberto Escobar Il Sole-24 Ore
Il più grande chitarrista jazz del suo tempo dopo Django Reinhardt: questo è orgoglioso d'essere Emmet Ray (uno straordinario Sean Penn). Tuttavia, insieme con l'orgoglio, s'avverte in lui un'amarezza cupa. Per quanto le sue dita s'affatichino, la genialità di Reinhardt resta un modello irraggiungibile. D'altra parte, si può essere davvero grandi, senza esserlo dopo qualcun altro, specchiandosi in lui come in un "doppio" ideale? Questo è il cuore di Accordi e disaccordi, questo interrogarsi discreto di Woody Allen attorno alla creazione artistica, alla sua ricchezza e alla sua miseria. » |
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di Paolo Boschi
Woody Allen e il jazz: una storia d’amore di vecchia data, una passione che il regista newyorchese da sempre alterna alla sua attività di cineasta, correndo a suonare con i vecchi amici nel suo club preferito ogni volta che ha un attimo di tempo. Accordi e disaccordi racconta la biografia immaginaria di un leggendario chitarrista degli anni Trenta, al ‘secolo’ Emmet Ray, virtuosista impareggiabile delle quattro corde, secondo forse al mitico Django Reinhardt. Proprio il chitarrista zingaro di origini rumene costituisce una delle nevrosi principali di Emmet, che sviene al solo pensiero di incontrarsi con il mitico rivale: d’altra parte, è bene ricordarlo, siamo pur sempre in un film di Woody Allen. » |
di Luigi Paini Il Sole-24 Ore
Se lo conosci lo eviti. Meglio tenersi alla larga da un tipo come Emmet Ray. Il protagonista di Accordi e disaccordi, di Woody Allen, umanamente parlando è un vero disastro. Egocentrico fino al parossismo, spudorato, amorale, beone: accumula tanti difetti in un colpo solo da far spavento. Però ha anche un pregio, un enorme pregio: la chitarra come lui non la suona nessuno. O meglio, nessuno tranne uno zingaro che vive in Europa, tale Django Reinhardt, il migliore di tutti, senza alcun dubbio. Ma a questo punto è doveroso scoprire le carte: Allen gira un "documentario", ci racconta cioè la "verità" su un personaggio totalmente inventato (Emmet Ray, appunto, interpretato da Sean Penn) rendendo così omaggio, di riflesso, al genio esistito davvero, quel Reinhardt che tra gli anni Trenta e Quaranta divento un mito della chitarra jazz. » |
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