Titolo originale | The Cuckoo's Calling |
Anno | 2017 |
Genere | Thriller |
Produzione | USA |
Durata | 60 minuti |
Regia di | Michael Keillor, Kieron Hawkes, Charles Sturridge |
Attori | Tom Burke, Holliday Grainger, Kerr Logan, Killian Scott, Ian Attard, Caitlin Innes Edwards Leo Bill, Ben Crompton, Adelle Leonce, Natasha O'Keeffe. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 5 novembre 2020
L'adattamento della serie di romanzi di Robert Galbraith, pseudonimo di J. K. Rowling.
CONSIGLIATO N.D.
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Strike è una serie televisiva britannica basata sui romanzi polizieschi che hanno come protagonisti il detective Cormoran Strike e la sua assistente Robin Ellacott. Sono stati scritti da J. K. Rowling con lo pseudonimo di Robert Galbraith. La serie, che vede l'autrice come produttore esecutivo, è stata trasmessa per la prima volta su BBC One il 27 agosto 2017 come prima stagione basata sul romanzo "Il richiamo del cuculo" seguita dalla seconda a metà settembre riferita al romanzo "Il baco da seta". La terza stagione ("La via del male") è andata in onda il 4 marzo 2018 mentre la quarta è stata programmata il 13 settembre 2020 ("Bianco letale").
La stagione che punta sul privato dei due protagonisti. Con un finale inatteso
Recensione
di Giancarlo Zappoli
LA VIA DEL MALE
All'ufficio di Strike arriva un pacco indirizzato però a Robin. Contiene una gamba amputata. Cormoran prefigura tre possibili scenari con altrettanti possibili colpevoli. Tra di loro c'è il compagno di sua madre che ne ha procurato la morte ma neppure il movente pedofilo può essere escluso. Né lui né Robin sono al sicuro perché il colpevole ha fatto in modo di farli sentire al centro del mirino...
Questa nuova stagione punta, ancor più delle due precedenti, sul privato dei due protagonisti. Il fatto che sia proprio una gamba a costituire il macabro contenuto del pacco recapitato in ufficio rimanda alla disabilità che è una caratteristica particolare di questo detective sia sul piano fisico che su quello psicologico.
Perché all'amputazione della gamba in Afghanistan comporta il fatto che sia un detective che non può correre più di tanto (quindi gli inseguimenti sono di breve durata) e non può nemmeno guidare un'auto, dipendendo da altri. Questo specifico caso poi fa riemergere sia ricordi professionali che traumi personali. Traumi che non hanno risparmiato neppure Robin e che vengono alla luce mentre la data del suo matrimonio si avvicina e neppure su quel versante la situazione si può definire come tranquilla.
La detection si fa più complessa coinvolgendo una molteplicità di scenari mentre la vicinanza professionale si incrementa e quella affettiva tra i due si manifesta grazie a piccoli segni che un veterano delle serie tv come Charles Sturridge sa cogliere con sensibilità. Offrendoci anche una sorpresa in finale di episodio che molti considereranno inattesa.
Cormoran e Robin indagano sull'omicidio di un noto scrittore. Il cambio di regia non indebolisce ma rafforza le caratteristiche della serie
Recensione
di Giancarlo Zappoli
IL BACO DA SETA
Cormoran e Robin si debbono occupare della scomparsa prima e del ritrovamento del cadavere poi,di un noto scrittore di cui è stato pubblicato un libro che diffamava numerosi esponenti del mondo letterario. La moglie dell'autore chiede il loro aiuto ma viene comunque arrestata in quanto indiziata del reato. Non sarà facile operare in suo favore.
Alla seconda stagione e con un nuovo regista la serie non perde nulla delle sue caratteristiche anzi piuttosto le rafforza.
Chi ama la detection vi trova materia per tentare di comprendere chi sia l'autore del delitto grazie a un romanzo (sempre della Rowling) e ad una sceneggiatura che sa utilizzare con misura il colpo di scena consentendo così allo spettatore di partecipare all'indagine. Ciò che però continua a contare di più è lo sviluppo delle psicologie e dei sentimenti dei due protagonisti.
Meno coinvolti personalmente nella detection (le diverse personalità che si collegavano alla morte della modella nella prima stagione toccavano più facilmente delle corde scoperte della sensibilità di Strike) in questa occasione hanno la possibilità di approfondire il senso della loro collaborazione. Robin si auto costringe a prendere decisioni che non piacciono al suo pluriennale fidanzato mentre Cormoran rivela il suo versante generoso ma continua ad avere sulle spalle il peso di due genitori ingombranti.
Quello che si crea progressivamente tra i due è un sodalizio professionale in cui l'empatia non è assente ma rimane sospesa tra quanto è consentito esternare e quanto invece si può esprimere ma con il pudore di non ferire l'altro. C'è poi la descrizione velenosa di un ambiente che la Rowling ha imparato a conoscere bene e che sembra non stimare troppo. Anche questo aspetto contribuisce a stimolare l'interesse.
Personaggi ben costruiti ed efficace ambientazione british. Convince la prima stagione della serie tratta dai romanzi di J.K. Rowling
Recensione
di Giancarlo Zappoli
IL RICHIAMO DEL CUCULO
Il detective Cormoran Strike non sta passando un bel momento sia sul piano professionale che su quello privato. Ha modo di accorgersene Robin Ealicott un'assistente inviata in prova da un'agenzia che si trova come primo impegno a dover mettere un po' di ordine nel caos di uno studio diventato anche abitazione. La richiesta, da parte del fratellastro di una modella, di indagare sulla sua morte frettolosamente archiviata come suicidio, mette tutto in moto.
In principio c'era un romanzo di J.K. Rowling uscito con lo pseudonimo di Robert Galbraith. Nonostante le positive recensioni ricevute le vendite languivano ma quando il Sunday Times ha rivelato chi ci fosse dietro sono schizzate alle stelle. Consentendo così la realizzazione di una mini serie le cui stagioni si sono succedute dal 2017 focalizzandosi ognuna su un romanzo.
Ciò che più conta non è tanto la trama di detection (che comunque conserva una sua credibilità) quanto invece la costruzione dei due personaggi principali a cui aderiscono con grande resa Tom Burke e Holliday Grainger rispettivamente nei panni di Cormoran Strike e di Robin Eliacott. La ruvidezza di lui viene approfondita con un progressivo disvelamento dei dettagli del suo passato (a partire dall'amputazione di parte di una gamba in seguito ad un attentato subito in Afghanistan) che è strettamente funzionale alla comprensione delle modalità e della passione con cui investe la prima indagine.
Per lei, bella e assolutamente non trasgressiva, si mette in luce un presente relazionale tanto tranquillo quanto piatto e il desiderio di misurarsi con un lavoro che non sia solo finalizzato al ricevere uno stipendio ma che la faccia sentire realizzata.
L'ulteriore pregio è dato dalla ambientazione che è ovviamente british ma si distacca in maniera decisa da quel mood di raffinatezza e distacco o, al contrario, di immersione nell'abiezione che spesso contraddistingue questo genere di produzioni. La prima stagione, formata da tre episodi, non solo chiude, come di necessità, il caso della modella uccisa ma apre a una collaborazione di cui si è interessati a seguire gli sviluppi sia sul piano professionale che su quello personale.