Wife of a Spy

Film 2020 | Drammatico 115 min.

Regia di Kiyoshi Kurosawa. Un film Da vedere 2020 con Yu Aoi, Masahiro Higashide, Hyunri, Issei Takahashi, Yuri Tsunematsu, Takashi Sasano. Cast completo Titolo originale: Spy no tsuma. Genere Drammatico 2020, durata 115 minuti. - MYmonetro 3,38 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 29 luglio 2020

Un commerciante giapponese lascia la moglie per recarsi in Manciuria, dove assiste a qualcosa che cambierà la sua vita. Il film è stato premiato al Festival di Venezia,

Consigliato sì!
3,38/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,15
PUBBLICO 4,00
CONSIGLIATO SÌ
Kurosawa si misura con i generi e mette in scena una riflessione sullo sguardo.
Recensione di Paola Casella
mercoledì 9 settembre 2020
Recensione di Paola Casella
mercoledì 9 settembre 2020

Kobe, 1940. Yusaku dirige una piccola azienda che tratta frequentemente con gli occidentali. Quando un suo fornitore inglese viene arrestato con l'accusa di spionaggio Yusaku liquida la cosa come un'esagerazione di quella Polizia militare che sta a poco a poco prendendo in mano le sorti del Paese. Siamo alla vigilia della firma del patto tripartito che sancirà l'alleanza del Giappone con Germania e Italia, e "le cose stanno cambiando" anche a Kobe: non più abiti occidentali ma un ritorno alle divise per gli uomini e al kimono per le donne. Taiji, il nuovo Capo squadra della Polizia militare, rappresenta proprio quel cambiamento, ed è un amico di infanzia di Satoko, la moglie di Yusaku, della quale è sempre stato innamorato. Dopo la scoperta di alcune azioni atroci compiute dal governo giapponese in Manciuria, sul mondo luminoso di Yusaku e Satoko caleranno (letteralmente) le ombre, e i pezzi della scacchiera cambieranno (letteralmente) posizioni.

Ancora una volta Kiyoshi Kurosawa si misura con il genere, e in Wife of a Spy i generi sono molteplici la spy story del titolo, ma anche l'intrigo politico, il melodramma e persino il romance.

Ma la riflessione fondamentale resta quella sullo sguardo che si fa cinema, e su come il non sapere (o volere) vedere come stanno veramente le cose sia l'origine di ogni reale accadimento.

La storia inizia con un film nel film, il noir in bianco e nero che Yusaku gira con Satoko protagonista, e molto di quanto accadrà in seguito è già enucleato da quel divertissment domestico, a cominciare dalle maschere che verranno a poco a poco abbassate: tutto è illusorio, a cominciare dal film che noi spettatori stiamo vedendo. Per non rovinare nulla della trama, diciamo che nessuno è ciò che sembra fino in fondo, e che alla domanda "Ti fidi di me?" non si dovrebbe mai rispondere con assoluta certezza.

Kurosawa passa da composizioni luminose ed elegantissime a incubi e visioni dai contorni dark, mettendo a frutto la sua consueta abilità compositiva e la sua conoscenza del noir classico anni '40, ampiamente citato. Gli eventi più drammatici - un arresto, il ritrovamento di un cadavere - avvengono in campo lungo, i personaggi si muovono dal centro ai margini di simmetrie studiate al millimetro, e ne emerge il ritratto di un Giappone sempre più militarizzato e sempre più inclinato verso il baratro, in cui regna un clima di delazione costante e un uomo che si dice "cosmopolita in quanto fedele alla giustizia universale più che al suo Paese" diventa automaticamente un traditore.

Ma è soprattutto la moglie della spia ad incarnare l'ambiguità della quale si fa portatrice e vittima: una donna pericolosamente curiosa, infantilmente gelosa, animata dal desiderio di restare accanto al marito in ogni circostanza e di imbarcarsi in un'avventura eccitante come un film. Peccato che, da un certo punto in poi, la trama perda compattezza e fuoco e si disperda in rivoli che contraddicono le ottime premesse iniziali. E anche lo sguardo, inizialmente nitido anche nel raccontare la propria ingannevolezza, alla fine perde la sua potenza narrativa.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 10 dicembre 2021
figliounico

 Moglie di una spia è un dramma sentimentale a sfondo storico. Un film denuncia, sebbene tardiva, sugli esperimenti condotti su cavie umane nei campi di sterminio organizzati dall’esercito imperiale, in particolare dall’Unità 731, durante l’occupazione giapponese in Manciuria. Pur essendo prodotto per il piccolo schermo, non risente, almeno per quanto riguarda [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 10 settembre 2020
Enrico Danesi
Giornale di Brescia

Un film giapponese in costume, «Supai No Tsuma» (La moglie della spia), rimpingua il gruppetto dei melodrammi in gara, con il genere caro ad autori di ieri (Sirk, Matarazzo, Fassbinder) e di oggi (Almodóvar, Leigh), che si candida così ad essere quello numericamente più folto del Concorso 2020. Kobe, 1940: soffiano venti di guerra nella terra del Sol Levante, gli occidentali sono guardati con sospetto [...] Vai alla recensione »

martedì 21 settembre 2021
Emanuele Sacchi
Film TV

A Kobe, nel Giappone prebellico del 1940, un editore e filmmaker è sospettato di attività di spionaggio. La moglie, ignara, vuole capire se a muoverlo è l'ideale politico o un amore clandestino. In apparenza non ci potrebbe essere maggiore discontinuità tra To the Ends of the Earth e Wife of a Spy, ultimi due lavori firmati da Kiyoshi Kurosawa. Da un lato un singolare dramma psicologico su una ragazza [...] Vai alla recensione »

giovedì 17 settembre 2020
Enrico Cehovin
Gli Spietati

Un uomo, una donna, una spia, sua moglie. Sullo sfondo la Seconda Guerra Mondiale. Il primo film di Kiyoshi Kurosawa ambientato nel passato mette al centro il cuore e correla distanza fisica ed emotiva, sostenendo che non necessariamente una vicinanza fisica sia simbolo di una vicinanza emotiva e viceversa. Kurosawa distanzia a più livelli due anime vicine, la spia e sua moglie.

martedì 15 settembre 2020
Pier Maria Bocchi
Film TV

Anche questo è un film di fantasmi. O meglio, di una presenza a se stessa inspiegabile, nella realtà di un Giappone in guerra (Seconda guerra mondiale, a Kobe): una donna, una moglie, un'adulta («non sono più una bambina») che sceglie di aiutare il marito spia non perché ne condivida la causa, ma perché assecondarlo, assisterlo, tentare con lui la fuga significa prima di tutto "mostrarsi", cioè "farsi [...] Vai alla recensione »

sabato 12 settembre 2020
David Ehrlich
IndieWire

Dopo una costante ascesa culminata nel bellissimo Tokyo sonata (2008), Kiyoshi Kurosawa ha passato anni dando l'impressione di cercare disperatamente qualcosa che potesse essere all'altezza del gelido Pulse o dell'inquietante Bright future. Da questo punto di vista il thriller Moglie di una spia è stata una piacevole sorpresa, oltre che l'ennesimo improvviso cambio di rotta dell'autore.

venerdì 11 settembre 2020
Francesca Pistocchi
Close-up

Le disturbanti costellazioni di Kiyoshi Kurosawa, maestro del genere J-Horror, si spostano nella Kobe dei primi anni '40. Già nel 2008, il regista giapponese aveva dimostrato di sapere il fatto suo: Tokyo Sonata trasferisce l'immaginario fantasmagorico e surreale dell'autore all'interno di una realtà apparentemente ordinaria. In un simile universo, la vita umana non fa altro che ripercorrere la linea [...] Vai alla recensione »

giovedì 10 settembre 2020
Aldo Spiniello
Sentieri Selvaggi

Agli inizi della seconda guerra mondiale, la situazione in Giappone si fa sempre più pesante. La propaganda, la repressione del dissenso e il controllo dei comportamenti, persino dei modi di vestire, fino, ovviamente, alla caccia alle spie nemiche. Un commerciante di Kobe, Yusaku Fukuhara, durante un viaggio in Manciura, scopre che l'esercito giapponese sta sperimentando armi batteriologiche sulla [...] Vai alla recensione »

giovedì 10 settembre 2020
Cristina Piccino
Il Manifesto

Un film politico è un film di relazioni che sono l' origine di tutte le storie, risponde Hopper a Welles in Hopper/Welles - tra i titoli più appassionanti visti alla Mostra. E non è solo per la potenza dell' incontro, in quelle immagini di quasi cinquant' anni fa è come se ci fosse la premonizione di un futuro. Cosa significa raccontare il mondo oggi? Sedurre, accarezzare, compiacere, offrire ciò che [...] Vai alla recensione »

giovedì 10 settembre 2020
Lorenzo Rossi
Cineforum

Uno dei grandi pregi del cinema di Kiyoshi Kurosawa è quello di non essere mai uguale a se stesso. Nonostante una carriera lunga e a dispetto del marchio di regista di genere (soprattutto horror) che lo etichetta, Kurosawa è un autore che non smette mai di sperimentare, guardare avanti, ricercare nuove forme di sguardo, espressione e racconto. Con Wife of a Spy si dedica per la prima volta a un'opera [...] Vai alla recensione »

giovedì 10 settembre 2020
Giampiero Raganelli
Quinlan

C'è un'immagine iconica che rappresenta due grandi registi del cinema classico nipponico, Yasujir Ozu e Sadao Yamanaka, fotografati mentre svolgono il servizio militare di stanza in Manciuria, negli anni Quaranta. Il primo avrebbe fatto ritorno e proseguito a far film fino ai primi anni Sessanta venendo consacrato come uno dei massimi esponenti della settima arte di tutti i tempi.

mercoledì 9 settembre 2020
Valerio Sammarco
La Rivista del Cinematografo

Primo film ambientato nel passato per Kiyoshi Kurosawa, che porta in gara a Venezia 77 Spy no tsuma (Moglie di una spia), storia che in Giappone è stata recentemente già affrontata in un film per la televisione oltre ad un adattamento manga uscito lo scorso luglio. Il regista giapponese torna a Kobe (sua città natale) e segue le vicende di Yusaku Fukuhara (Issey Takahashi), mercante locale, e di sua [...] Vai alla recensione »

giovedì 10 settembre 2020
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Quanto meno più divertente l'altro film in Concorso della giornata, firmato dal nipponico Kiyoshi Kurosawa, che ci porta all'alba della Seconda Guerra Mondiale a Kobe, dove un imprenditore locale, con il pallino per il cinema, viene a conoscenza di un piano strategico messo in atto dalle autorità giapponesi con armi batteriologiche. La situazione si ingarbuglia con il ritrovamento di un cadavere femminile, [...] Vai alla recensione »

NEWS
PREMI
venerdì 8 ottobre 2021
Emanuele Sacchi

La 15esima edizione degli Oscar asiatici ha visto il dominio nippocoreano. Tra i giurati anche l'italiana Sabrina Baracetti, la direttrice del Far East Film Festival. Vai all'articolo »

MOSTRA DI VENEZIA
sabato 12 settembre 2020
 

Il regista si aggiudica il premio per la miglior regia.
Vai all'articolo »

MOSTRA DI VENEZIA
mercoledì 9 settembre 2020
Paola Casella

Kurosawa spazia questa volta tra spy story, intrigo politico, melodramma e romance. In concorso a Venezia 77. Vai all'articolo »

winner
leone d'argento per la regia
Festival di Venezia
2020
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