Anno | 2020 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 94 minuti |
Regia di | Marilù Manzini |
Attori | Giulia Di Quilio, Michele Cesari, Emilia Verginelli, Pier Maria Cecchini Carmen Giardina, Vincenzo Petrarolo, Beppe Convertini. |
Uscita | giovedì 27 maggio 2021 |
Distribuzione | Europictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 28 maggio 2021
Tre amici, un quaderno, le avventure erotiche da trascrivere in un gioco in cui sesso e amore sono solo illusioni. In Italia al Box Office Il quaderno nero dell'amore ha incassato 12 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Due donne e un uomoannotano su un quaderno le loro avventure sessuali. Mavi, artista e collezionista di odori, detta le regole del gioco agli altri partecipanti, l'aspirante attrice Paola e l'imprenditore Riccardo: tra queste, la sincerità assoluta nel confessarsi e la disponibilità a raccontare ogni dettaglio e a rispondere a ogni domanda. Nel corso del gioco, i tre vivranno varie esperienze erotiche e sentimentali, vedranno infrangersi i loro sogni di carriera e d'amore, metteranno fine a storie disastrose e forse scopriranno il vero senso delle loro confessioni.
La versione cinematografica dell'omonimo romanzo di Marilù Manzini, all'esordio nella regia, è una commedia dal chiaro impianto teatrale che ha l'ambizione di svelare l'abisso di solitudine dietro ogni atto sessuale.
Alle spalle dei protagonisti di Il quaderno nero dell'amore ci sono quasi sempre spazi artificiali, allestiti come un palcoscenico su cui vanno in scena le diverse scenette di cui è composto il film: luci diffuse, colori netti, pochi arredi selezionati, un divano, un letto, un tavolo, nessuna profondità di campo, assenza della quarta parete, qualche plastico a rendere chiara l'ambientazione. Tra una scena e l'altra, le riprese aeree e notturne dei grattacieli di Milano fanno da contrappunto e inseriscono le vite dei personaggi in un contesto metropolitano, altolocato e superficiale.
La riflessione della scrittrice e regista Manzini, che firma la sceneggiatura con Luca Biglione e Francesca Demichelis, mette in luce la falsità dei rapporti umani nel mondo contemporaneo, l'intercambiabilità delle persone, le emozioni e le gioie del sesso ridotte a numeri, odori, confessioni scritte come rendiconti.
Tutto, nel film, è secco e freddo come i rapporti sessuali di Mavi, Paola e Riccardo, che spesso sono deludenti, altre volte casuali e piacevoli, altre volte ancora appaganti ma pur sempre frettolosi. Le scenette che nascono da ogni regola del quaderno (senza una vera connessione fra parole e azioni) riguardano uno o più "giocatori" e sono gestite su toni farseschi, malinconici, sconsolati, a volte drammatici, secondo un procedimento che accumula le situazioni senza far progredire la narrazione.
L'elemento che sfugge alla ripetitività della struttura è il rapporto fra Mavi, vera protagonista della storia e unica a muoversi in ambienti reali, e il suo psicanalista, che forse custodisce il segreto del quaderno. Al centro dell'analisi c'è l'ossessione della giovane donna per gli odori e per le classificazioni (lei di sé dice di essere una "collezionista immorale") e la voracità di un desiderio fisico che non può mai essere appagato.
Il solo momento in cui Mavi sembra sincera nella sua piacevole disperazione è quando si masturba di fronte alla macchina da presa, con l'attrice Emilia Verginelli che, sguardo in camera ed espressione stravolta, per un attimo perde il velo di falsità e gratuità che emana dall'intera operazione.
Fatalmente, il problema di Il quaderno nero dell'amore è la debolezza di una regia inesperta che aldilà della scelta di uno stile teatrale non è in grado di tessere un racconto capace di unire scenette isolate e mai credibili. La visione del rapporto fra i sessi è avvilente, i luoghi comuni sulla vita di coppia, sul mondo dello spettacolo o sul mito dell'amore abbondano e la ripetizione del dispositivo alla lunga annoia. Non c'è ritmo e non c'è ragione nelle avventure erotiche di Mavi, Paola e Riccardo, ma solo l'esibizione fiacca di un gioco che non convince nemmeno i suoi tre partecipanti.
È probabile che scrivere in modo accattivante d'amore e sesso sia il segreto per confezionare un bestseller, ma non è detto che la semplicità di un testo straripante di paratassi e sentenze possa traslare impunemente sullo schermo senza un'adeguata scelta stilistica. Marilù Manzini, autrice di Il quaderno nero dell'amore (Rizzoli), racconto di un gioco di confessioni fra tre amici ossessionati dal [...] Vai alla recensione »