Titolo originale | Space Dogs |
Anno | 2019 |
Genere | Documentario |
Produzione | Austria, Germania |
Durata | 91 minuti |
Regia di | Elsa Kremser, Levin Peter |
Attori | Aleksey Serebryakov . |
MYmonetro | 3,29 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 22 agosto 2019
La storia del primo essere vivente mandato nello spazio.
CONSIGLIATO SÌ
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Laika, un cane randagio, fu il primo essere vivente ad essere inviato nello spazio e quindi condannato a una morte certa. Una leggenda vuole che il cane sia tornato sulla Terra sottoforma di fantasma e abbia continuato a vagare per le strade di Mosca al fianco dei suoi discendenti.
Due cani scorrazzano per Mosca e forse - chissà - discendono dai loro simili, trasformati in cavie spaziali nella gloriosa corsa verso il cosmo dell'Unione Sovietica. Si inizia proprio da lì, dallo spazio, con ambizione smisurata, per atterrare nelle strade moscovite. E poi tornare lassù, a misurare il prezzo pagato per intraprendere il viaggio. Perché uccidiamo? Per un esperimento scientifico? Per [...] Vai alla recensione »
Una leggenda diffusa in Russia racconta che il fantasma di Laika vaghi per Mosca. Laika era una cagnetta randagia mandata a morte certa, fu infatti il primo essere vivente che venne lanciato nello spazio. Elsa Kremser e Levin Peter partono dal mito per intercettare il presente. Con Space Dogs, un film che farà discutere, presentato in concorso nella sezione Cineasti del presente, gli autori lanciano [...] Vai alla recensione »
Laika, un cane randagio, è stato il primo essere vivente lanciato nello spazio, verso una morte certa. Si dice che il suo fantasma sia tornato sulla Terra e ora vaghi per Mosca. Il film segue le avventure dei suoi discendenti: due cani di strada che vivono oggi nella capitale russa. È stato Frank Poole il primo uomo ad arrivare su Giove, il secondo astronauta non ibernato dell'astronave Discovery [...] Vai alla recensione »
Guardando il magnifico Space Dogs di Elsa Kremser e Levin Peter, presentato in Cineasti del Presente, vengono in mente le illuminanti pagine scritte da John Berger sul mancato rispecchiamento tra lo sguardo dell'uomo e quello dell'animale. Pagine che fanno chiarezza sull'arbitrarietà delle geometrie del nostro vivere quotidiano e sociale, e scardinano l'antropocentrismo senza il quale non solo si potrebbe [...] Vai alla recensione »