Will Smith (Williard C. Smith II) è un attore statunitense, regista, produttore, produttore esecutivo, sceneggiatore, musicista, è nato il 25 settembre 1968 a Filadelfia, Pennsylvania (USA). Will Smith ha oggi 56 anni ed è del segno zodiacale Bilancia.
Will Smith guadagnò il soprannome di "Prince" dagli insegnanti della sua scuola, perché questo volgare giovane del West Philadelphia era più attraente del figlio di qualunque principe. Smith completò il suo soprannome aggiungendoci "fresh" (un popolare aggettivo di metà anni 80), e "the Fresh Prince", saldò il suo notevole carisma per divenire il vincitore musicale di un Gremmy, la star di una famosissima sit-com , e - ritornando al suo vero nome - un grande attore del cinema d'azione e della commedia.
Williard C. Smith II nacque il 25 settembre del 1968 a Philadelphia. Era il secondo di quattro bambini (Pam Smith, nata nel 1964, i gemelli Ellen e Harry Smith, nati nel 1971) avuti da Caroline, dipendente di un convitto, e Willard Smith Sr., proprietario di una compagnia di impianti d'aria condizionata e più tardi un ingegnere. Cominciò a fare rap all'età di 12 anni e ben presto conobbe (ad una festa di un suo amico) Jeff Townes, che, sotto il nome di "Jazzy Jeff", divenne il partner musicale di Will. Si diplomò alla Overbrook High School. Otto anni più tardi, il duo produsse 2 album di platino, che includevano la vincente di un Grammy: "He's the DJ, I'm the Rapper". Tutto questo successo portò i due alla creazione di un altro grande successo: "Parents Just Don't Understand".
Con il raggiungimento del successo musicale, Will sentiva il bisogno di fare nuove scoperte ed esperienze, così comparì all'orizzonte il desiderio di provare con la recitazione - altro suo grande sogno fin da bambino, che però non riuscì mai a coltivare - e nel 1989, gli si aprirono davanti le porte della Warner Bros, dove egli incontrò Benny Medina; Benny aveva in cantiere da tempo il progetto di una sit-com basata sulla sua vita, infatti, Medina, era nato povero a Los Angeles, ma visse in modo difficile, con una famiglia ricca di Beverly Hills impiegando molti anni ad ambientarsi e a socializzare con quelle persone che altro non pensavano che al denaro. Medina realizzò che Smith sarebbe stato perfetto come protagonista in quel progetto, che gli avrebbe portato parecchi riconoscimenti, sia a lui che a Will Smith: una moderna "Beverly Hillbillies". Will s'innamorò dell'idea come fece la NBC, che la produsse sotto il titolo di "The Fresh Prince of Bel-Air". Cominciò a leggere il copione e assieme alla NBC, apportò alcune modifiche che più si avvicinavano alle sue esperienze e alla sua vita passata. La serie ebbe un successo enorme ed improvviso, tanto che ad un anno di distanza dall'inizio delle riprese, già cominciò ad essere premiata. Smith era molto bravo a scuola, tanto che gli fu offerta una borsa di studio, che rifiutò per seguire la sua carriera di show-businness. Will vide il suo portafogli riempirsi fino all'inverosimile, cominciando a spendere la maggior parte dei soldi in una casa per sé e i suoi familiari, una macchina sportiva, in gioielli e feste.
La serie durò ben 6 anni ed ospitò anche: Bill Cosby, Whoopi Goldberg, Sidney Poitier e Denzel Washington. Infatti fu proprio Washington a consigliargli di recitare in un film di prossima produzione, nel quale doveva interpretare un giovane gay in Sei gradi di separazione. Nel copione c'era scritto che il protagonista avrebbe dovuto baciare un altro uomo e Will era molto riluttante nel girare questa parte. Chiese consiglio a Denzel, il quale gli disse: "Non devi baciare nessun uomo!". Will si recò infuriato dal direttore, Fred Schepsi, e gli disse ad alta voce che la scena del bacio omosessuale doveva essere tagliata ed eliminata da tutti i copioni. Quando il film comparì sugli schermi, la critica premiò la performance suggestiva e perfetta di Smith. Cominciò così la carriera cinematografica di Smith, che lo porterà a ricevere parecchi riconoscimenti per le sue innumerevoli recitazioni. Investito dalla corrente del successo, il 9 maggio del 1992, Will sposò la modella Sheree Zampino, dalla quale ebbe il suo primo figlio nel dicembre dello stesso anno: Williard C. Smith III, soprannominato "Trey". La storia d'amore tra i due terminò nel 1995 con il divorzio. Tutto sembrava andare per il meglio, tranne in amore, fin che Will non incontrò nel dicembre del 1997 l'attrice Jada Pinkett, che sposò il 31 dicembre 1997 e dalla quale ebbe un figlio, Jaden Christopher Syre l'8 luglio del 1998, e il 31 ottobre 2000 una figlia, Willow Camille Reign Smith. E' noto oggi che Will abbia abbracciato la fede islamica, un pensiero questo che già gli aveva iniziato ad accarezzare la mente sul set di Alì.
Il 23 settembre 2004, con una conferenza stampa cui ha preso parte anche Nelson Mandela, Will ha annunciato la sua nomina ad "ambasciatore" della fondazione che porta il nome dell'ex presidente del Sudafrica. Facendo leva sulla sua fama di rapper e attore, Will porterà avanti un programma teso a educare i giovani sudafricani sulle misure da adottare per prevenire e combattere l'Aids, malattia che nel paese di Mandela miete vittime a livello record ogni anno.
Will incontrò Mandela nel 2002. Il primo presidente del Sudafrica post apartheid è stato decisivo nella presa di coscienza della star dell'enorme influenza conferitagli dal successo dei suoi film e della sua musica. Potere che ora Will metterà a disposizione di una giusta causa.
Biografia tratta da www.willsmith.it, sito ufficiale italiano di Will Smith
È davvero il principe di Hollywood, Will Smith. Questo trentaseienne di Philadelphia con la faccia da bambino e le orecchie un po’ a sventola è il cocco di mamma America. Capace di trainare folle di teenager al cinema, l’uomo da un miliardo e mezzo di dollari, tanto hanno incassato i suoi film tutti insieme.
L’ultima impresa si chiama Io, robot, tratto dal libro di racconti di lsaac Asimov, 52 milIoni di dollari al primo fine settimana negli Stati Uniti. Per Mister Smith non si è trattato di una novità: avevano già raggiunto quella cifra Men in Biack 2 e Bad Boys 2. L’aveva sfiorata perfino Wild Wild West, sgangherato remake di una serie televisiva fanta-western degli anni Sessanta. «È stato un grande dolore», confessa l’attore, «sapere che hai fatto un film brutto e che sei primo in classifica proprio con quello». Dopo una serie di kolossal con muscolosi effetti speciali montati su due gambette esili di trama, per Smith affrontare Asimov è stata una svolta: «Durante le riprese passavo la notte sui suoi racconti, interrogandomi sullo strapotere degli automi nel presente e nel futuro. Nel mio film i robot sono come i computer di oggi, un fenomeno di massa controllato da una società a metà tra Microsoft e General Motors. Che succede se gli umanoidi si ribellano all’uomo?». Nel film, ambientato nella Chicago del 2035, Smith interpreta un detective incaricato di indagare sul misterioso suicidio dello scienziato ideatore di questi robot. Lui sospetta che un androide sia l’assassino. «Il mio personaggio odia le macchine, è un uomo tormentato dall’essere sopravvissuto a un incidente in cui altri non ce l’hanno fatta e in cui sono coinvolti i robot. Per prepararmi ho ingaggiato uno staff di psicologi».
Il tormento giustifica, secondo Smith, anche la scena ìniziale della doccia, in cui compare nudo e decisamente sexy: il nostro eroe, però, «lascia la doccia aperta perché soffre di claustrofobia post-traumatica».
Per Smith Io, robot doveva essere un film d’arte mascherato da blockbuster estivo, in grado di suscitare grandi dibattiti. Ma benché non sia privo di buoni spunti, è stato per lo più bollato dalla critica Usa come un prodotto ben confezionato che ricicla ambientazioni già viste in Minority Report e Matrix. E proprio Matrix è un capitolo dolente per Smith, che rifiutò la parte di Neo, poi affidata a Keanu Reeves. «Non ne avevo colto i risvolti psicologici», confessò poi. Comunque la trilogia restò in famiglia, perché Smith riuscì a piazzare la seconda moglie Jada Pinkett nel ruolo della guerriera Niobe.
È lei il grande sostegno di Will da quando, nel 1995, si conobbero sul set di Willy, il principe di Bei Air, sit-com inventata da Quincy Jones e tagliata su misura su Fresh Prince. il ragazzo era già una celebrità del rap, nel suo zainetto c’erano quattro Grammy. La serie è durata sette anni, ha avtuto un successo straordinario e ha traghettato il rapper verso il cinema.
La musica però resta una grande passione: basta dargli un microfono in mano e the Fresh Prince se la canta e se la suona, coinvolgendo il pubblico di conferenze, anteprime e concerti. A chi accusa il suo rap di buonismo ribatte: «Sono un profeta positivo, detesto i gruppi violenti che predicano l’odio razziale e la rivolta alle istituzioni. Sono i falsi guerrieri della musica e speculano sul fondamentalismo musulmano nero dei ghetti».
Con uguale energia Smith se la prende per il ruolo degli afroamericani nell’industria del cinema. «A Hollywood il capitalismo è la religione e il denaro è il dio. Se li fai guadagnare passano sopra al fatto che sei nero. Ma in realtà siamo lontani dall’avere superato il razzismo: i capi degli studios sono bianchi, e vogliono vedere sullo schermo facce come le loro». L’affermazione, ha fatto strabuzzare gli occhi a Spike Lee: «Peccato che queste cose le dica solo quando è fuori dagli Usa». Perplessità anche dalla Dreamworks, che ha affidato alle fattezze di Smith, orecchie a sventola comprese, il pesce animato protagonista di Shark Tale, cartone da cento milioni di dollari.
Sebbene dotato di grande autoironia, Mister Smith, che per Io, robot ha guadagnato 28 milioni di dollari, annuncia da tempo di voler fare sul serio. Ha perfino cambiato il suo modello d’attore: una volta era Harrison Ford, oggi Tom Cruise. Ed è a caccia di statuette. Ha già ottenuto una nomination all’Oscar per Alì, di Michael Mann, in cui si è trasformato in Cassius Clay, dopo un training fisico durissimo. Senza perdere il gusto per la battuta: «Sono diventato un viagra umano, sono Willagra. Una macchina da sesso sempre pronta. Mia moglie è felice».
In realtà, la sua prova d’attore, accolta da lodi della critica, l’aveva già data 11 anni fa in Sei gradi di separazione, dove interpretava un giovane che si spacciava per il figlio di Sidney Poitier, beffando due ricchi wasp.
Nelle sue intenzioni Io, robot è l’anello di congiunzione tra il grande incasso e l’approfondimento. Smith ha l’ambizione di trainare le grandi folle verso la «qualità». Per ora cinematografica. Ma non è detto che si voglia fermare qui. Anzi, Smith non ha mai nascosto grandi ambizioni, compresa quella di diventare presidente degli Stati Uniti. «La gente ride, ma se volessi tra dieci anni sarei alla Casa Bianca», ha affermato più volte l’attore, sostenitore a suo tempo di Bill Clinton. Oggi si mostra più moderato: «So che i! cinema non è il capolinea per me, ma per il futuro non so decidere. La politica, oggi, è fatta di brutti giochi». A dissuaderlo potrebbero essere i figli, che dopo aver visto Io, robot gli hanno detto: «Ok papà, il film è carino. Ma potresti smetterla di salvare i! mondo?».
Da Il Venerdì di Repubblica, 22 ottobre 2004
Il sito ufficiale italiano di Will Smith
Ha ottenuto tanti successi in una carriera fatta di film fortunati al botteghino, serie televisive personali e dischi multiplatino. Si è conquistato la sua prima nomination agli Academy Award e una candidatura ai Golden Globe per il suo ritratto della leggenda del pugilato Muhammad Ali, nell’acclamata pellicola biografica di Michael Mann Ali. Smith recentemente è stato il protagonista e il produttore dell’acclamato dramma ispirato ad una storia vera La ricerca della felicità (The Pursuit of Happyness). La sua interpretazione gli è valsa la sua seconda candidatura agli Academy Award, la quarta ai Golden Globe e una nomination agli Screen Actors Guild (SAG) Award come miglior attore protagonista.
Recentemente, ha partecipato al blockbuster Hancock, che ha guadagnato più di 600 milioni nel mondo, e a Io sono leggenda (I am Legend), diretto da Francis Lawrence.
Nel 2005, Smith è stato il protagonista e il produttore della fortunata commedia romantica Hitch -Lui sì che capisce le donne (Hitch) di Andy Tennant. L’anno prima, ha partecipato ed è stato produttore esecutivo della pellicola di fantascienza Io, robot (I, Robot), adattata dal libro di Isaac Asimov e diretta da Alex Proyas. Sempre in quel periodo, ha prestato la sua voce a Oscar, il protagonista del film di animazione Shark Tale, assieme a Renée Zellweger, Angelina Jolie e Robert DeNiro.
Nel luglio del 2003, ha ritrovato Martin Lawrence per Bad Boys II, il sequel del loro successo del 1995 Bad Boys. Smith aveva già partecipato a due blockbuster che avevano raggiunto il primo posto al botteghino in estate. Nel 1996, si è occupato di invasori alieni nel prodotto di fantascienza e d’azione Independence Day -Il giorno della riscossa (Independence Day). L’anno seguente, ha lavorato con Tommy Lee Jones nella commedia fantascientifica di Barry Sonnenfeld Men in Black, per la quale ha anche registrato una canzone che ha vinto il Grammy. Nel 2002, Smith, Jones e Sonnenfeld si sono ritrovati per il sequel Men in Black II.
Smith aveva già vinto il Grammy quando è passato con successo alla recitazione sul piccolo schermo e al cinema. Dopo dei ruoli nelle pellicole Where the Day Takes You e Made in America, ha ricevuto grandi consensi per la sua partecipazione a Sei gradi di separazione (Six Degrees of Separation), con Stockard Channing e Donald Sutherland. Nel 1995, è stato premiato come Miglior star del futuro da parte dello ShoWest. Ha anche lavorato a Nemico pubblico (Enemy of the State), assieme a Gene Hackman, e a Wild Wild West, di cui ha anche registrato la canzone principale, oltre a ricoprire il ruolo da protagonista ne La leggenda di Bagger Vance (The Legend of Bagger Vance) di Robert Redford.
Smith ha incominciato la sua carriera nell’industria musicale quando era ancora al liceo. Formando con l’amico Jeff Townes i DJ Jazzy Jeff & the Fresh Prince, Smith è diventato un popolarissimo rapper. Insieme, hanno registrato diversi dischi di platino e multiplatino, ottenendo numerosi riconoscimenti, tra cui due Grammy e tre American Music Award.
Il successo musicale lo ha portato a diventare il protagonista della sitcom televisiva Willy, il principe di Bel Air (The Fresh Prince of Bel-Air), che è durata sei stagioni per la NBC e gli ha permesso di ottenere due candidature ai Golden Globe.
Continuando a registrare musica, nel 1998 Smith ha fatto uscire il suo primo album da solista, Big Willie Style, grazie al quale si è aggiudicato un Grammy e quattro American Music Award. Nel 1999, è stato premiato agli NAACP Image Awards come Uomo di spettacolo dell’anno. Il suo disco successivo, Willennium, comprendeva il singolo di successo Will2K e ha ottenuto il doppio disco di platino.
Come produttore, Smith lavora assieme a James Lassiter e Ken Stovitz attraverso la Overbrook Entertainment, che ha realizzato progetti come Ali, Io, Robot, Saving Face, Hitch, ATL e La ricerca della felicità e, più di recente, La terrazza sul lago (Lakeview Terrace), interpretato da Samuel L. Jackson e Kerry Washington. Attraverso la Overbrook, Smith e sua moglie, Jada Pinkett Smith, hanno anche creato e prodotto la popolare serie comica All of Us, che recentemente ha concluso la sua avventura dopo quattro stagioni. Tra i suoi prossimi progetti come produttore o produttore esecutivo, figurano, oltre a Seven Pounds, The Human Contract, che rappresenterà l’esordio alla regia di Jada Pinkett Smith.