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Suez al centro del mondo (Parte 2)

Il film ebbe un successo di pubblico in tutto il mondo, ma l'affaire Suez non finì con l'uscita del film. Leggi la prima parte»
di Pino Farinotti

lunedì 29 gennaio 2024 - Focus

Il film. Ferdinand de Lesseps, ingegnere, è un giovane in vista dell’alta borghesia parigina. In Francia regna Luigi Bonaparte figlio di un altro Luigi Bonaparte, fratello del Napoleone “vero”.
Corre l’anno 1850. Ferdinand gode della simpatia, o magari qualcosa di più, di Eugenie de Montijo, considerata la più bella donna d’Europa. Il problema è che anche il Bonaparte l’ha notata e invita la donna e lo stesso de Lesseps a un ricevimento.  Il presidente ha il potere di decidere del destino dei sudditi e così, per liberarsene, assegna al de Lesseps un incarico diplomatico in Egitto, dove si unirà a suo padre, il conte Matthieu, console generale in quel paese. Ferdinand cerca di stringere i tempi e chiede a Eugenie di sposarlo. Ma lei prende la decisione, dolorosa, di rifiutare. 

In Egitto Ferdinand entra in contatto coi personaggi che tengono le redini di quel paese a cominciare dall’immancabile diplomatico inglese, sir Malcom Cameron. E poi col viceré sovrano Mohammed Alì e con suo figlio principe Said, un ragazzo del tutto maldestro, pauroso e timido, che diventa amico di Ferdinand, che gli insegna le regole per contare in quell’ambiente. Fin qui possiamo dire “verità storica”. Per compiacere le esigenze del cinema gli scrittori inventano il personaggio di Toni, una monella disinvolta che si innamora, non corrisposta, di de Lesseps. Toni è l’attrice Annabella, che ha più fortuna del suo personaggio, riesce a sedurre il giovane Tyrone e diventerà la sua prima moglie.   

Un giorno de Lesseps si trova, dopo un temporale, in una zona desertica, vede l’acqua defluire nel mare ed ecco il richiamo del suo destino. Immagina qualcosa di immane, un orizzonte visionario, immagina il Canale. Realizza un progetto sulla carta e parte per Parigi per ottenere i fondi necessari. Viene ricevuto da Bonaparte che però boccia il progetto, ha ben altro a cui pensare. La Francia è sull’orlo della guerra civile, il presidente aveva effettuato un colpo di stato sciogliendo l’Assemblea nazionale e decretando il prolungamento di dieci anni del proprio mandato presidenziale. Il 2 dicembre del 1852 Bonaparte si proclama Napoleone III, imperatore. I repubblicani insorgono, ma la loro resistenza viene repressa militarmente. I morti e i deportati sono migliaia. 

Ferdinand, prima del colpo di stato aveva incontrato Eugenie, ora moglie del presidente la quale lo aveva sollecitato a farsi portatore della promessa che, se l’assemblea si fosse sciolta spontaneamente, Bonaparte l’avrebbe di nuovo riunita se non ci fossero stati disordini. Insieme ai de Lesseps padre e figlio, si era mosso anche Victor Hugo, che avrebbe raccontato quella vicenda nei suo I miserabili.

Ma l’autoproclamato imperatore aveva tradito tutti, riconoscendo tuttavia la mediazione di Ferdinand. Eugenia aveva costretto il marito  a favorire il progetto del canale.  Inizialmente Napoleone aderisce, ma poi, ancora una volta tradisce, si tira indietro. Per de Lesseps rimane l’Inghilterra. Incontra il primo ministro William Gladstone che resta impassibile. Allora contatta il leader dell’opposizione Benjamin Disraeli che si mostra entusiasta. Occorre aspettare che Disraeli vinca le prossime elezione, cosa che avviene. De Lesseps ottiene il finanziamento. Ma non mancano le complicazioni, i turchi non perdono occasione per sabotare i lavori che, pure in quelle condizioni difficili, continuano. Ci si mette pure una tempesta di sabbia devastante. Alla fine de Lesseps ce le fa e grazie a Eugenie, diventata imperatrice, viene ricevuto, in Francia, come un eroe. 

Il film ebbe un successo di pubblico in tutto il mondo. Zanuck non aveva lesinato con budget e ci sono momenti di vero colossal. Procedendo nella produzione gli inserti da “cinema” invadevano sempre più lo spazio dei fatti storici. Alla fine il karma romantico del cinema prevaleva nettamente. La verità storica del canale, a grandi linee, riesce comunque a dare un quadro della vicenda, anche se approssimativo.

Ma l’affaire Suez non finì con l’uscita del film. I discendenti di de Lesseps fecero causa alla Fox sostenendo che Ferdinand aveva 54 anni – Power ne aveva 24 -  quando si recò per la prima volta in Egitto e non aveva mai avuto una relazione con la principessa Eugenia e rilevando le altre inesattezze del racconto. 
Ma Zanuck vinse la causa, com’era prevedibile. E vale la tanto reiterata regola che il cinema può permettersi di cambiare la realtà. E’ accreditato e assodato. E’ una regola di ferro.
Per Zanuck potrebbe valere quella famosa frase di Bogart riferita alla stampa: “E’ il cinema bellezza, e non puoi farci niente”


 


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