L’evento che si terrà dal 14 al 24 ottobre presenta una selezione da Paesi inediti senza dimenticare il cinema pop italiano.
di Paola Casella
La 16esima edizione della Festa del Cinema di Roma, nella Capitale dal 14 al 24 ottobre, sarà “molto al femminile e molto internazionale: 22 registe donne, 22 i Paesi rappresentanti, fra cui alcuni mai passati dalla kermesse romana, come Kosovo, Repubblica Domenicana e Arabia saudita”, esordisce il Direttore artistico Antonio Monda. E si annuncia anche una Festa di ispirazione, con “molte le storie di coraggio, da parte di persone che si sono opposte ad un abuso o ad un sopruso”.
“Ma non guardate solo all’anima internazionale, guardate anche alle piccole forzature che abbiamo apportato nel segno di una Festa vicina all’anima pop del cinema italiano”, aggiunge la Presidente Fondazione Cinema per Roma Laura Delli Colli, che continua: “Vogliamo riaccendere nel pubblico dei giovani la voglia di tornare al cinema con un programma che riesca a parlare a generazioni diverse, e stiamo accendendo schermi un po’ ovunque: l’Auditorium sarà come sempre il cuore della Festa, ma abbiamo cercato di fare rete, e dunque saremo anche al Maxxi, la Casa del cinema, Palazzo Merulana, il Teatro dell’Opera, il Teatro Palladium, le librerie indipendenti, la casa per i poveri voluta dal Papa a Palazzo Migliori, il Rossellini e Villa Medici. Questa è una festa per la città, e portare le nostre proposte in molti luoghi della Capitale è importantissimo”.
In effetti c’è molta Roma nel programma di questa edizione della Festa: gli omaggi a Nino Manfredi, Ettore Scola e Gigi Proietti, i restauri di classici come C’eravamo tanto amati e Il Marchese del Grillo, gli incontri con Zerocalcare, Claudio Baglioni o Gabriele Muccino. Cinque le preaperture italiane: Se dicessimo la verità di Giulia Minoli ed Emanuela Giordano, Notti in bianco, baci a colazione di Francesco Mandelli, Con il mare negli occhi di Palo Magris, Ionoi di Nico Vascellari e Io sono Babbo Natale di Edoardo Falcone.
Infine tre serie italiane: Vita da Carlo diretta da Carlo Verdone e Arnaldo Catinari, A casa tutti bene di Gabriele Muccino e l’autobiografica Strappare lungo i bordi di Zerocalcare. Più, sempre per il piccolo schermo, il nuovo film di Pif, E noi come stronzi rimanemmo a guardare.
Nella sezione Riflessi anche il primo episodio, dal titolo Love, della serie Netflix Stories of a generation con Papa Francesco una docu-serie Netflix diretta Simona Ercolani, con la consulenza editoriale di Antonio Spadaro, tratta dal pluripreamiato libro "Sharing the Wisdom of Time".
Un solo film italiano invece nella selezione ufficiale, L’Arminuta di Giuseppe Bonito, tratto dal vincitore del Premio Campiello di Donatella Di Pietrantonio. Fra gli altri titoli in selezione ufficiale spiccano Cyrano di Joe Wright, “versione musical del Cyrano de Bergerac girata in Sicilia, a Noto e sull’Etna” interpretata da Peter Dinklage, Passing di Rebecca Hall su due donne afroamericane che si fanno passare per bianche durante il Rinascimento di Harlem negli anni Venti, Yi Miao Shong che segna il ritorno di Zhang Yimou, i documentari American Genius sul fumettista Frank Miller e Zlatan sul calciatore Ibrahimovic, Les Jeunes Amants di Carine Tardieu con Fanny Ardant e Promises di Amanda Sthers con Piefrancesco Favino e Kelly Reilly.