Fenyang, la città dove Jia Zhangke è nato, e dove ha ambientato molti dei suoi film – dall'esordio Pickpocket (1997) a Platform (2000) o Al di là delle montagne (2015) – diviene qui il punto di partenza per ripercorrere la storia della Cina nel 21esimo secolo attraverso le opere di tre scrittori – Jia Pingwa, Yu Hua e Liang Hong – a cui si affianca l'eredità del defunto Ma Feng, grande cantore del mondo rurale. Le loro voci definiscono una sequenza di eventi da cui affiorano i cambiamenti iniziati con la nascita della Repubblica Popolare nel 1949.

In diciotto capitoli intervallati dal paesaggio lungo il Fiume Giallo e dai frammenti dei suoi stessi film, il regista restituisce una narrazione composita in cui si afferma la forza della parola come strumento per tramandare la memoria del Paese alle generazioni future.

Nel flusso del tempo le immagini di Jia Zhangke si fanno a loro volta storia in un gioco di specchi con cui interroga il cinema e il proprio gesto di cineasta.

Autore di pluripremiati capolavori come Still Life, Leone d'oro alla Mostra del Cinema di Venezia, o Il tocco del peccato, Miglior Sceneggiatura al Festival di Cannes, Jia Zhangke, tra i più eminenti registi cinesi contemporanei torna al documentario con Swimming Out Till the Sea Turns Blue - disponibile a Filmmaker con un solo accredito da €9,90 - che parte dalla sua città, Fenyang, per ripercorrere la storia dell'itera Cina dal 1949 a oggi.