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Le Giornate del Cinema Muto 2020, i gioielli delle cineteche arrivano in streaming su MYmovies

Il festival di Pordenone si sposta on demand con un ricco programma dal 3 al 10 ottobre.
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di Raffaella Giancristofaro

martedì 29 settembre 2020 - mymovieslive

Enjoy the Silence, godiamoci il silenzio. È l’invito lanciato dall’edizione numero 39 delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone (Pordenone Silent Film Festival) realizzate dalla Cineteca del Friuli e da Cinemazero di Pordenone. Un gioco di parole con cui, per la prima volta nella sua prestigiosa storia, il festival diretto dal 2016 da Jay Weissberg, critico di “Variety”, mostra i propri gioielli in streaming on demand. Una straordinaria occasione, per un enorme pubblico di non addetti ai lavori, di accedere a un patrimonio di immagini conservate dalle cineteche di tutto il mondo, tra situazioni, contesti e linguaggi più vicini a noi di quanto si pensi, soprattutto per la vivacità e la voglia di sperimentare che caratterizzò il cinema delle origini.

Su MYmovies da sabato 3 a sabato 10 ottobre saranno infatti disponibili non solo gli 11 programmi selezionati dalle Giornate (lungometraggi restaurati oppure compilation di corti, accostati per associazioni tematiche o stilistiche), tutti provvisti in doppia sinossi italiana e inglese, ma anche i 10 incontri (presentazioni di libri e masterclasses), tenuti da studiosi della comunità mondiale. Tutti gli appuntamenti saranno visibili online per 24 ore dall’inizio previsto di programmazione.

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Ce n’è davvero per tutti i gusti: si parte mercoledì 3 (dalle 17) con il programma Voglia di viaggiare, serie di corti di viaggio realizzati tra il 1911 e il 1939 girati tra Il Cairo e Bruges, Trieste e New York. A seguire (dalle 20.30) Penrod and Sam di William Beaudine (1923), su una cricca di monelli americani, che prefigura lo sguardo nostalgico sull’infanzia di Boyhood di Richard Linklater. Giovedì 4 dalle 17 una stupefacente compilation di restauri di pellicole tra il 1897 e il 1902, dall’archivio della newyorkese Biograph, fondata nel 1895, associata al lungometraggio cinese Guofeng, incentrato su un triangolo amoroso del 1935 (h. 20.30). Venerdì 5 alle 20.30, in Where the Lights Are Low (1921) è ancora un principe cinese, T’sui, a cercare di riscattare la donna amata dal commercio di schiavi a San Francisco.

La tempesta in un cranio (1921) scritto, prodotto e interpretato da Carlo Campogalliani (martedì 6 dalle 20.30) oscilla tra uno spunto di nevrastenia e le avventure rocambolesche del protagonista, mentre Oi apachides ton Athinon (1930) di Dimitros Gaziades è la ritrovata versione cinematografica di un’operetta scherzosa di ambientazione ateniese, tra equivoci e scambi d’identità. Con Abwege (1928, giovedì 8 alle 20.30) del maestro George Wilhelm Pabst si potrà avere un saggio di come negli anni Venti si affrontasse l’eventualità del matrimonio come gabbia ipocrita, mentre venerdì 9, h. 20.30 A Romance of the Redwoods di Cecil B. De Mille (1917) con la star Mary Pickford, riconcilierà gli amanti del western anche con l’amore.

La danza fa invece da ambientazione dell’elegante Ballettens Datter (1913, sabato 10 dalle 17) di Holger-Madsen, in cui una contesa étoile è costretta a scegliere tra il palco e la passione. L’onore della chiusura (sabato 10, h. 20.30) è affidato a Laurel or Hardy, un programma di cinque commedie brevi che ha come protagonisti i due comici popolarissimi in Italia conosciuti come Stanlio e Ollio. 

Dato che una delle peculiarità delle Giornate del Cinema Muto è l’attenzione per la sonorizzazione, cioè l’accompagnamento (anche) musicale alle immagini storiche, curato da musicisti contemporanei, anche questa edizione prevederà alcune lezioni mirate a formare pianisti specializzati nell’adattare silent films, condotte da musicisti di fama internazionale: come Donald Sosin (lunedì 5 ottobre alle 16, autore, tra gli altri, dello score di Downsizing - Vivere alla grande di Alexander Payne), già autore nel 2002 di una nuova sonorizzazione di Nosferatu - Il vampiro di Murnau), Neil Brand (mercoledì 7 ottobre alle 16) e Gabriel Thibaudeau (giovedì 8, h.16). Due masterclass sposteranno il focus sul polistrumentismo (martedì 6, h. 16) e sull’insieme dei musicisti coinvolti in questa edizione (venerdì 9, h.16).

Non mancheranno le presentazioni di volumi sul cinema muto, nella sezione “Filmfair Book Presentation”: a partire lunedì 5, alle 17 con Rediscovering Roscoe: The Films of Fatty Arbuckle, di Steve Massa, sul controverso personaggio coinvolto in uno degli scandali più eclatanti della prima Hollywood, o la ricerca Costello Film’s First Family. The Untold Story of the Costellos, di Terry Chester Shulman, dedicata a una delle dinastie di artisti più famosi di quell’era insieme ai Barrymore (tra cui Lou Costello, noto da noi come il Pinotto in coppia con Gianni). 

Martedì 6 (sempre dalle 17) con Japonisme and the Birth of Cinema di Daisuke Miyao si discuterà della relazione tra l’estetica del Giappone e la nascita della settima arte e di Screening Race in American Nontheatrical Film, di Allyson Nadia Field e Marsha Gordon, saggio sulla rappresentazione della razza nei film non destinati alle sale. Mercoledì 7 alle 17 verranno invece presentati I 70 anni della Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia.1949-2019 di Alfredo Baldi, e Moda e cinema in Italia. Dal muto ai giorni nostri, di Eugenia Paulicelli. E ancora, un saggio sulla nascita della cultura cinematografica a "Detroit, Motor City Movie Culture. 1916-1925", di Richard Abel, e Chromatic Modernity: Color, Cinema and Media of the 1920 di Sarah Street e Joshua Yumibe (giovedì 8, dalle 17).

Venerdì 9 h 17 è dedicato alla riscoperta dei fratelli Wharton, i “re dei film a puntate” con Silent Serial Sensations: The Wharton Brothers and The Magic of Early Cinema di Barbara Tepa Lupack, e alla presentazione dei nuovi cofanetti dvd della Thanhouser, casa di distribuzione di film muti, a cura di Ned Thanhouser, nipote dei fondatori dell’omonima società di produzione cinematografica fondata nel 1909.

Per accedere a tutte le proiezioni e incontri si può scegliere tra tre tipi di accredito, con sostanziali differenze di prezzo e “riconoscimento”: il Basic (9,90 euro), Donor (99,90 euro, per sostenere il festival con una cospicua donazione), Super Donor (199,90 euro, per mecenati estremamente generosi. Sul sito si trovano tutte i dettagli sulle “gratificazioni” per i più munifici). Qualunque sia la formula scelta, sostenere un festival di cinema muto online è comunque la risposta più eloquente a chi definì il cinema “un’invenzione senza futuro”.


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