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Andrea Camilleri, el milanes - Un ricordo personale del grande intellettuale

Lo scrittore è scomparso oggi all'età di 93 anni. Pino Farinotti ne commemora i giorni da milanese.
di Pino Farinotti

Andrea Camilleri 6 settembre 1925, Porto Empedocle (Italia) - 17 Luglio 2019, Roma (Italia).
mercoledì 17 luglio 2019 - Focus

Camilleri sarà analizzato e studiato completamente, antropologicamente, però c'è un aspetto non così conosciuto. Il Camilleri milanese. Due anni fa ho avuto il privilegio di conoscerlo quando è venuto a Milano, ospite di Casa Manzoni. Dopo qualche convenzionale approccio dialettico, culturale, lo scrittore mi fermò con un contropiede deciso, accentuato da quei suoi movimenti con le mani. "Guardi che io sono un siciliano milanese. Se sono Andrea Camilleri, lo devo anche alla cultura di questa città." Una digressione, un fuori tema che mi sta a cuore: sono (quasi) le stesse parole di Ernest Hemingway "senza Milano non sarei l'uomo e lo scrittore che sono". Nella "casa" lo accompagnavamo, lento piede, nelle stanze. Si guardava in giro. Entrò nella camera da letto e nello studio, rimasti come allora, di don Lisander, guardava la scrivania con gli oggetti di scrittura, la famosa tabacchiera. Nei vari ambienti diceva:

È bello pensare che qui è venuto Garibaldi, nell'866, e Balzac, e poi Goethe, traduttore di Manzoni, troppo vecchio per muoversi, che mandava il figlio. E poi Walter Scott. Vittorio Emanuele... so che mandò qui Cavour per offrire la carica di senatore del regno a Manzoni, che era un repubblicano e non era convinto. Così dovette muoversi il re in persona. Anche Manzoni, come me siciliano non aveva grande simpatia per i Savoia...

D'accordo la cultura, enorme dell'uomo, ma quella "milanesità" mi incantava. Durante le riprese sul Manzoni mi trovai in una situazione fortunata. La "casa" ospitava un intervento sui "Promessi sposi" di Emilio Isgrò, il grande artista siciliano. Isgrò, non gode della popolarità enorme di Camilleri, ma è un talento completo: è scrittore e drammaturgo, ma soprattutto è inventore di quelle che vengono definite "cancellature". È un nome di punta, noto nel mondo, del "concettuale" italiano. Anche Isgrò, come Camilleri è un appassionato manzoniano, soprattutto, come Camilleri, è un "milanese" ed è uno degli attori del mio film. Ho fatto in modo che si incontrassero. Sentire "quei due" commentare "I promessi sposi" in siciliano era un suggestivo sortilegio artistico.

Ma ecco un concetto quantomeno sorprendente, che creò uno sconcerto fra i presenti: "Manzoni è in realtà uno scrittore del novecento, mentre Lampedusa è dell'ottocento". Superfluo rilevare la conterraneità dei due scrittori e la "vis polemica " di Camilleri. E poi le citazioni, a memoria. Stralci de "I Promessi Sposi", ma non "Quel ramo del lago di Como..." oppure "L'addio ai monti", o Cecilia che scende dalla soglia, ma frasi mirate, rispetto all'argomento sul tappeto.


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