Suspence, montaggio serrato e concisione narrativa: punti di forza di un horror classico e riuscito. Recensione di Rudy Salvagnini, legge Veronica Bitto.
di A cura della redazione
Fox Chapel, Pennsylvania. John e Sarah si precipitano in ospedale perché vicina la nascita del loro figlio. Intanto a Montgomery County - Ohio, la polizia fredda Edward Scarka, un uomo pronto a sacrificare una donna che teneva segregata in casa. Pochi istanti dopo la morte di Edward, nasce il figlio dei Bloom, Miles. Intelligente e molto calmo, sin da bambino Miles si mostra particolare: ha gli occhi di colore diverso, schiaccia i ragni e parla ungherese nel sonno. Ma c'è di peggio.
La progressione della storia è di tipo classico, ma con una certa efficacia. Le sorprese non sono molte, ma l'effetto di spiazzamento è sempre notevole.
La suspense è ben sostenuta e il quadro che si delinea via via è sempre più inquietante, sino a una soluzione che mette in risalto la forza dell'amore materno contro ogni cosa.
In occasione dell'uscita al cinema di The Prodigy - Il figlio del male, Veronica Bitto interpreta la recensione di Rudy Salvagnini.