Il film di Abrantes e Schmidt è aperto a tutti, appassionati di calcio e non. Dal 15 agosto al cinema
di Marzia Gandolfi
Diamantino è un prodigio del pallone. Toccato dalla grazia in campo, fuori campo l'attaccante portoghese è un idiota sublime che non comprende nulla delle forze politiche che agitano il suo Paese. A un passo dalla Coppa del Mondo, perde la sua magia e sbaglia il rigore decisivo. Abbandonato dai tifosi e dal padre, che muore di infarto, Diamantino cade nella rete delle sorelle, gemelle sadiche, e di un complotto dell'estrema destra, che progetta di clonarlo per formare una super nazionale. Ma la palla è rotonda come l'amore che arriva dal mare e ha il volto di un 'rifugiato', un'agente dei servizi segreti venuta a ficcare il naso nelle sue finanze. Niente va come previsto e l'imprevisto è davvero mai visto...
Manipolazioni genetiche, transumanesimo, crisi dei rifugiati (il protagonista ne adotta uno), il calcio come nuova estetica di massa, il culto della celebrità, la sorveglianza globalizzata, i nazionalismi esacerbati, la rimonta delle destre estreme, il capitalismo sfrenato, c'è tutto questo e ancora nel film di Gabriel Abrantes e Daniel Schmidt.