Una parabola amara e sconsolata che produce un effetto sconvolgente. Dal 24 maggio al cinema.
di Marzia Gandolfi
Maria Rossi è brava, molto brava a far ridere la gente. È con la ruggine sulla voce che interpreta i suoi monologhi nei teatri emiliani e davanti a un pubblico divertito, almeno fino al giorno in cui non cade dal palcoscenico. Troppo ubriaca per risalirci infila una strada senza ritorno acutizzata dalla morte della madre.
La cosa più difficile sovente è essere se stessi, sopravvivere a se stessi.
Un'artista che si aggrappa a una risata e risponde con battute argute all'appello del vuoto. Sensibile ed empatico, il regista apre con una caduta, Maria precipita dal palcoscenico e muore una prima volta. Non sarà mai più innocente in un mondo dove niente è stabile. Un mondo agito da una violenza segreta che travolge tutte le cose.
La storia di uno scacco e insieme di un riscatto che riconduce la narrazione 'esplosa' di una vita alcolica alla narrazione lineare e consequenziale del cinema.